DONNA NON RIEDUCABILE all’elfo puccini milano

Sala Fassbinder | 21 marzo/3 aprile

 

Donna non rieducabile

di Stefano Massini

 

con  Ottavia Piccolo

 

regia Silvano Piccardi

 

musiche per arpa eseguite dal vivo Floraleda Sacchi

produzione La Contemporanea

 

 

Ottavia Piccolo arriva all’Elfo Puccini con Donna non rieducabile, il monologo di Stefano Massini, diretto da Silvano Piccardi.  Il lavoro è un adattamento in forma teatrale di brani autobiografici e articoli di Anna Politkovskaja, la giornalista trovata morta il 7 ottobre del 2006 nell'androne della sua casa moscovita, uccisa da quattro colpi di arma da fuoco.

Come un album di immagini, il drammaturgo fiorentino compone una carrellata di esperienze in presa diretta, restituendo al pubblico nella forma più semplice e anti-retorica possibile il senso della scelta di verità di questa giornalista che guardò nel profondo gli eventi.

Non una beatificazione laica ma, come precisa lo stesso Massini: «l’unico obiettivo era restituire dignità teatrale ad una sensazione che mi aveva colpito nel primo avvicinamento ai testi della Politkovskaja: la loro feroce immediatezza».

 

«Dopo il crollo del Regime sovietico, la Russia sembrava avviata verso una nuova democrazia. L’assassinio di Anna Politkovskaja ha allungato un’ombra terribile su questa illusione.

Anna non era una militante politica, era una giornalista. Il suo fu uno sguardo aperto, senza prevenzioni né compromessi, su quanto avveniva nel suo paese, partendo dalla lontana Cecenia, per arrivare a incontrare i momenti più terribili della recente storia russa (dalla strage al Teatro Dubrovka di Mosca, a quella nella scuola di Beslan).

Se il vecchio potere sovietico, per imporre il proprio controllo su ogni forma di dissenso o, più semplicemente, di libero pensiero, si sentiva in dovere di costruire leggi, tribunali e processi speciali, che legittimassero in qualche modo l’accanimento repressivo, istituzionalizzandolo – il nuovo sistema di potere, per eliminare la presenza scomoda del “punto di vista” libero di questa donna, ha agito come un qualsiasi potere mafioso, affidandosi clandestinamente a dei sicari, a dei killer senza volto. La vita di Anna è diventata qualcosa di unico e di emblematico, in cui la vicenda personale e professionale ha finito con l’assumere di per sé un meta-significato, un valore simbolico di qualcosa che ancora sembra sfuggire alla comprensione e alla coscienza contemporanea.

Affrontando il testo di Stefano Massini, mi resi conto che non si trattava di mettere in scena il “personaggio” di Anna Politkovskaja, né, tanto meno, di farne un’eroina da feullieton politico.

Mettere in scena uno sguardo, quindi: questo il compito mio e di Ottavia. Suggerendo il contesto realistico, evocando la persona attraverso le sue testimonianze, ricreando la condizione di solitudine che mano a mano la circondò, fino a soffocarla. E Ottavia Piccolo ha dato voce allo smarrimento, all’orrore, alla dignità e anche all’ironia di questa donna indifesa e tenace, con il rigore e l’intensa partecipazione di una attrice che in quei valori di libertà si identifica fino in fondo.

Costruito come una serie di istantanee, il percorso seguito da Anna (scandito dall’intervento dell’arpa di Floraleda Sacchi, che diventa volta volta l’eco della guerra, lo spappolarsi dell’inno sovietico, un rumore di ferraglia inquietante, una momento di pace…), veniva quindi ricreato dall’attrice, in simbiosi con quanto visto e vissuto dalla giornalista.

Un semplice tavolino, le scarne azioni sceniche, il variare delle atmosfere sottolineate dai mutamenti spaziali suggeriti dalle luci, era dunque tutto ciò cui ci saremmo affidati, per evocare, dalla ristretta postazione di un palcoscenico, un intero mondo di eventi e di emozioni. Fino alla tragedia».                                                                                   Silvano Piccardi, dalle note di regia

 

Elfo Puccini / sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33 – Feriali 21.00, domenica ore 16 – Prezzi 30/15 euro, martedì 19 € – Informazioni e prenotazioni: 02.00660606 –  biglietteria@elfo.org www.elfo.org

 

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