La Triennale di Milano avvia un progetto per la valorizzazione del giardino, in
considerazione del suo ruolo all’interno del Palazzo dell’Arte. Questo
rinnovamento è dettato anche dalla necessità di maggiore flessibilità e specifico
ammodernamento, dal cambiamento dei tempi e dell’operatività stessa della
Triennale nei confronti del pubblico e della città.
Il giardino infatti non è solo un gradevole spazio esterno di pertinenza del Palazzo
dell’Arte, ma ospita opere di grande valore come i Bagni misteriosi di Giorgio de
Chirico, e una importante collezione di installazioni, che sono parte integrante
dell’offerta culturale della Triennale di Milano. Da qui l’idea di affidarsi a Orticola di
Lombardia per una prima esplorazione e all’architetto paesaggista Filippo Pizzoni
per il perfezionamento del progetto.
Il progetto ha lo scopo di dare maggior risalto alle installazioni, e al contempo
sottolineare lo spazio del giardino e la sua particolare forma ad anfiteatro, nel quale
hanno una posizione predominante i Bagni Misteriosi. Si prevede di creare uno
sfondo, come una quinta scenica, che sottolinei il valore delle opere presenti,
dando al contempo un limite, una soglia, che definisca lo spazio del giardino
rispetto al parco circostante, oltre la cancellata. In questo modo si valorizza lo
spazio conchiuso del giardino e il suo ruolo espositivo: esso non è uno spazio
secondario del museo ma è parte integrante del sistema museale. La quinta verde
ha lo scopo principale di consentire, dall’interno, una maggior concentrazione sulle
opere e sullo spazio che le contiene, senza però ridurre l’introspezione
dall’esterno; la quinta avrà, dall’esterno, il ruolo di attrarre, senza svelare subito il
contenuto.
La quinta si compone di otto aiuole, dal carattere monospecifico e molto definito,
da ottenersi con piante cosiddette “architettoniche” che, come installazioni “vive”,
si allineano al perimetro del giardino, insinuandosi direttamente nello spazio
interno per dialogare con le installazioni e con gli alberi. Le aiuole creano delle
aree espositive all’interno delle quali emergono le opere, e si dispongono secondo
varie inclinazioni, in modo da aprirsi verso il visitatore, creare prospettive diverse
a seconda del percorso di visita delle installazioni, e sottolineare così il “mostrare”,
lo spazio teatrale, lo spettacolo.
Il progetto, a cura da Filippo Pizzoni con la collaborazione di Susanna Magistretti,
responsabile di Cascina Bollate, il vivaio del Carcere di Bollate, e Andrea D’Ascola
con Alberto Corti Giardiniere, prevede la piantagione, nelle otto aiuole, di erbacee
perenni e graminacee: acanto (Acanthus mollis, A. spinosus), bergenia (Bergenia
‘Eric Smith’), carice (Carex pendula) e calamagrostis (Calamagrostis x acutiflora
‘Karl Foerster’). Le forma particolare delle aiuole, a triangolo, è sottolineata da
cordoli metallici che sottolineano in maniera delicata ma decisa, il loro ruolo nel
comporre nuove prospettive. L’intervento si inserisce nell’ottica di una gestione
sostenibile delle risorse: a fronte di un progetto contenuto ed essenziale che non
deve avere un impatto eccessivo e non deve aumentare in modo significativo
l’impegno manutentivo, si è scelto di impiegare piante che, oltre ad adattarsi alle
condizioni del luogo, non richiedono particolare apporto d’acqua, nel rispetto del
risparmio energetico.
Infine, in ottemperanza a quanto previsto dal regolamento del Verde di Milano, è
necessario piantare un albero, in sostituzione di un esemplare precedente morto.
Il progetto prevede la piantagione di una Davidia involucrata o Albero dei fazzoletti.
La scelta si è orientata secondo diversi criteri: sostanzialmente, da un lato è stato
mantenuto il criterio della alta ornamentalità nel rispetto del progetto originario del
Parco Sempione, dall’altro si è optato per una specie che non avesse uno sviluppo
eccessivo negli anni e si potesse inserire in modo armonico nell’area disponibile;
infine, dal punto di vista estetico, si è privilegiato un albero che avesse il suo
momento di massima spettacolarità a primavera, in corrispondenza dell’apertura
del giardino, e in particolare in aprile.
Orticola di Lombardia è un’associazione senza scopo di lucro che da oltre 150
anni promuove la conoscenza delle piante, dell’arte dei giardini, della cultura del
paesaggio e del patrimonio vegetale autoctono.
Dal 1996 è promotrice di Orticola, mostra-mercato di fiori e piante che si svolge ai
Giardini Pubblici Indro Montanelli di Milano nel secondo fine settimana di maggio
e i cui proventi sono devoluti al Comune di Milano per il verde cittadino.
www.orticola.org
Filippo Pizzoni, architetto paesaggista e storico del giardino, accanto alla attività
progettuale, sostiene la divulgazione della cultura delle piante e dei giardini, anche
mediante la pubblicazione di saggi, la partecipazione a conferenze e l’esercizio di
docenze universitarie.
È Vicepresidente di Orticola di Lombardia, Consigliere di Italia Nostra Milano NordBoscoincittà
e di AssIOrt – Associazione Italiana Ortoterapia.
Cascina Bollate è una cooperativa sociale nata nel dicembre 2007 nella Casa di
Reclusione di Milano – Bollate. Vi lavorano giardinieri liberi insieme a giardinieri
detenuti che, coordinati da Susanna Magistretti, imparano un mestiere e si
impegnano in una produzione di qualità che soddisfi la domanda crescente di
piante insolite, ma non per questo difficili o rare.
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