RI-SCATTI. SOMEBODY TO LOVE, UNA MOSTRA FOTOGRAFICA ACCENDE I RIFLETTORI SULLA VITA E SULLE STORIE DELLE PERSONE CON HIV

Con un’offerta per gli scatti in mostra si potrà contribuire a sostenere l’operato
di ASA – Associazione Solidarietà AIDS ODV, CIG Arcigay Milano ODV,
Fondazione LILA Milano ETS e Milano Check Point ETS
RI-SCATTI. SOMEBODY TO LOVE, UNA MOSTRA FOTOGRAFICA
ACCENDE I RIFLETTORI SULLA VITA E SULLE STORIE DELLE
PERSONE CON HIV
Dal 4 al 27 ottobre al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea la decima
edizione del progetto di fotografia sociale ideato da Ri-scatti ODV e promosso
dal Comune di Milano con il sostegno di Tod’s
Un invito a guardare oltre il pregiudizio e a scoprire
la forza e la bellezza di chi convive quotidianamente con l’HIV. Il PAC
Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, insieme all’associazione di
volontariato Ri-scatti ODV, presentano la decima edizione della mostra
fotografica RI-SCATTI. L’esposizione, intitolata “Somebody to love”, si
concentra quest’anno sulle storie di otto persone con HIV che hanno scelto
di raccontarsi attraverso la fotografia. L’iniziativa, promossa dal Comune
di Milano con il sostegno di Tod’s, è realizzata in collaborazione con ASA –
Associazione Solidarietà AIDS ODV, CIG Arcigay Milano ODV, Fondazione
LILA Milano ETS e Milano Check Point ETS, e grazie a LCA Studio Legale,
sostenitore della programmazione annuale del PAC.
“In questa mostra la fotografia, da sempre mezzo di auto-rappresentazione,
assume una funzione ancor più profonda: diventa uno strumento per
contrastare lo stigma che ancora oggi circonda le persone con HIV e,
in questo senso, un veicolo di riscatto” dichiara l’assessore alla Cultura
Tommaso Sacchi . “Al di là dei successi della scienza e dei metodi di cura,
infatti, l’approccio sociale, culturale e mediatico a questa epidemia e alle
sue vittime muove ancora, spesso, pregiudizi e approcci che provocano un
ingiustificato e crudele isolamento. Le immagini esposte danno voce a chi
troppo spesso rimane invisibile, offrendo una rappresentazione dell’HIV che
porta allo scoperto i pregiudizi e promuove un approccio sensibile al tema”.
La collettiva, curata da Diego Sileo, mira non solo a indagare oggi la
percezione sociale dell’HIV, ma anche a fornire un’opportunità per ripensare
il modo in cui la società affronta la malattia. I progressi scientifici, infatti,
hanno trasformato il virus in una condizione cronica e gestibile, come
evidenziato dal principio “U=U” (Undetectable equals Untransmittable),
secondo cui una persona in terapia stabile da almeno sei mesi con carica
virale non rilevabile non può trasmettere il virus.
L’arte può contribuire a configurare nuovi regimi di uguaglianza, nonché
nuovi scenari in cui il visibile e l’invisibile sono sfidati oltre la logica
dell’inclusione-esclusione. Le storie raccontate in mostra sono quelle di
7 uomini e 1 donna che hanno accettato di condividere con il pubblico
le loro esperienze, e le loro foto sono il frutto di un percorso formativo
supervisionato da fotografi professionisti. Storie reali che testimoniano
i diversi aspetti del vivere oggi con l’HIV: la quotidianità di Giovanni,
l’affettività di Pic(colo), la rivalsa sullo stigma di Andrés, la forza di
Francesco, la creatività pop di Daphne, ma anche i timori di Alberto, il senso
di colpa di alchÆmist e la sessuofobia di Soma. Indiscutibilmente è ancora
vivo lo stigma nei confronti delle popolazioni chiave, maggiormente colpite
dal virus, così come la tendenza a considerare le persone con HIV come
promiscue, spregiudicate, irresponsabili. Il semplice atto di amare qualcuno
che vive con HIV per molti implica ancora il timore di mettersi a rischio.
Questo nuovo progetto di Ri-scatti è un invito a continuare a parlare di HIV e
di AIDS perché, oggi come ieri, Silence = Death.
RI-SCATTI. Somebody to love sarà visitabile gratuitamente fino al 27 ottobre
al PAC di Milano. Le foto e il catalogo sono in vendita e l’intero ricavato
sarà devoluto alle realtà coinvolte per sostenere le loro attività a favore delle
persone che vivono con HIV.
L’edizione 2024 di RI-SCATTI segna un traguardo importante: il decimo
anniversario del progetto, nato nel 2014 con l’obiettivo di promuovere
il riscatto sociale attraverso la fotografia. Negli anni, RI-SCATTI ha
raccontato storie di emarginazione e resistenza e affrontato tematiche
scottanti – dalla prostituzione al cyber-bullismo, passando per la malattia
oncologica in età pediatrica e i disturbi alimentari – dimostrando come
l’arte possa offrire un’opportunità di espressione e rivalsa. Una sala speciale
sarà dedicata alla celebrazione di questi dieci anni di successi, ricca di
testimonianze e ricordi di coloro che hanno reso possibile le varie edizioni.
Da dieci anni, Tod’s sostiene l’Associazione Ri-Scatti che ha l’intento di
promuovere i valori della solidarietà, sostenendo ogni anno una causa
sociale differente. L’affiancamento decennale a Ri-Scatti ha lo scopo
di rafforzare il ruolo sociale del Gruppo che, da sempre, riconosce alla
solidarietà una parte fondamentale del fare impresa, obiettivo che nasce
dall’importanza del “restituire” al territorio parte di ciò che proprio la
comunità ha permesso di raggiungere.
EVENTI IN OCCASIONE DELLA MOSTRA
Nel corso del mese di ottobre il PAC ospiterà alcuni eventi che declinano e
approfondiscono il tema della mostra da più punti di vista.
Il festival MILANoLTRE porterà al PAC alcuni estratti di Ballade: coreografie
di Mauro Bigonzetti per la MM Contemporary Dance Company (sabato
5 ottobre) e Femenine, il nuovo progetto di Gianmaria Borzillo ispirato
all’omonima composizione musicale e alla vita di Julius Eastman (giovedì 17
ottobre). Completerà entrambe le serate una lecture di Stefano Tomassini.
Martedì 8 ottobre Elena Di Cioccio presenterà la sua autobiografia Cattivo
sangue, condividendo anche la sua esperienza di persona con HIV, in dialogo
con il curatore del PAC Diego Sileo.
Martedì 15 ottobre l’incontro AFTER LATEX – HOUSE OF CARE celebrer
la Ballroom scene, nata a New York alla fine degli anni Ottanta, e il suo
impegno nella sensibilizzazione riguardo la prevenzione dell’HIV.
Sabato 19 ottobre il PAC e Le Cannibale presenteranno due performance
musicali d’eccezione con Nicky Siano, storico resident del celebre Studio 54
di New York e attivista nella lotta contro l’HIV, e Hiroko Hacci, una delle dj
emergenti più interessanti della scena elettronica internazionale.
Giovedì 24 ottobre il talk HIV OGGI, A CHE PUNTO SIAMO? racconter
nuove frontiere nell’ambito della terapia e della prevenzione.
Dialogheranno con il pubblico medici infettivologi, attivisti e persone con
HIV.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
I numeri dell’HIV in Italia e nel mondo
L’HIV continua a rappresentare una delle sfide più complesse per la salute
pubblica, sia a livello nazionale che globale. Secondo i dati del COA ISS
(Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità), nel 2022 in Italia
sono state segnalate 1.888 nuove diagnosi di infezione, con un’incidenza di
circa 32 nuovi casi ogni milione di abitanti. Sebbene negli ultimi dieci anni
si sia registrata una graduale diminuzione, l’ultimo biennio post-pandemia
ha visto un leggero aumento, probabilmente dovuto a una sotto-diagnosi
durante il periodo del COVID-19.
Le fasce d’età più colpite in Italia sono quelle tra i 30 e i 39 anni, con 73 nuovi
casi per 100.000 abitanti, seguite dalla fascia tra i 25 e i 29 anni, con 65 nuovi
casi ogni 100.000 residenti. La modalità di trasmissione predominante rimane
quella sessuale (responsabile dell’83,9% delle infezioni); in particolare nel
2022, il 43 % dei nuovi casi riguardava persone eterosessuali (25,1% maschi,
17,9 % femmine), il 40,9 % uomini che fanno sesso con uomini (MSM).
A livello globale, l’HIV ha colpito 39,9 milioni di persone fino al 2023, con
il 65% di queste situate nel continente africano. L’Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS) stima che ogni anno circa 630.000 persone muoiano per
cause correlate all’HIV, mentre 1,3 milioni acquisiscono l’infezione. Sebbene
non esista ancora una cura definitiva, i progressi della scienza hanno reso
l’HIV una condizione cronica gestibile attraverso terapie antiretrovirali
efficaci. Oggi l’obiettivo delle principali agenzie sanitarie mondiali, come
l’OMS e UNAIDS, è di porre fine all’epidemia entro il 2030, promuovendo il
raggiungimento della strategia 95-95-95: garantire che il 95% delle persone
con HIV conosca il proprio stato sierologico, che il 95% riceva terapie e che
il 95% di chi è in cura raggiunga una carica virale non rilevabile.
HIV e stigma: l’importanza di una corretta informazione
Uno dei principali ostacoli alla lotta contro l’HIV rimane lo stigma sociale
che circonda la malattia, un fenomeno che impedisce a molte persone di
accedere a diagnosi precoci e cure adeguate. L’HIV è un virus che ha un
profondo impatto non solo sul piano medico, ma anche su quello umano e
sociale. Dalla sua scoperta, l’infezione è stata associata a forti pregiudizi
legati alla sessualità, all’identità personale e alle fragilità emotive, spesso
alimentati da una narrazione mediatica scorretta o sensazionalistica.
Oggi però, come si legge nella pubblicazione dal titolo “Informare sull’HIV/
AIDS”, a cura dalla LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS), il
contesto è radicalmente cambiato. Grazie alle terapie antiretrovirali (ART),
le persone con HIV possono condurre una vita lunga e in buona salute, con
una condizione clinica che, nella maggior parte dei casi, non è più infettiva.
La corretta informazione riveste dunque un ruolo cruciale per vincere la
battaglia contro l’HIV. Promuovere la diagnosi precoce e combattere lo
stigma sono passaggi fondamentali per garantire che chi vive con HIV possa
accedere alle cure e vivere una vita piena e dignitosa.

Padiglione d’Arte Contemporanea di via Palestro, a Milano

La mostra è aperta al pubblico gratuitamente fino al 27 ottobre.

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