14 febbraio 2011 ore 21,00
Biglietto: Poltronissima € 35,00
Poltrona € 25,00
“L’ESSENZIALE” TOUR 2011
Prende il via il 3 febbraio da Catania il tour teatrale dei Tiromancino. Con una formazione rinnovata, la band guidata da Federico Zampaglione torna sui palcoscenici di alcuni tra i più suggestivi teatri italiani per presentare dal vivo i brani del nuovo album “L’essenziale” e una selezione delle canzoni più significative tratte dal loro intero repertorio. Lo spettacolo offrirà al pubblico momenti di grande emozione e coinvolgimento grazie anche alle proiezioni e alle suggestioni visive di Dario Albertini, l’artista che ha diretto gli ultimi video del gruppo e che curerà l’allestimento scenografico del tour. Coerentemente con le scelte sonore che caratterizzano l’ultimo lavoro dei Tiromancino,
Federico Zampaglione (voce e chitarre – acustica, elettrica, slide) sarà affiancato da Emanuele Brignola al basso, Stefano Cenci alle tastiere e Ivo Parlati alla batteria.
“L’essenziale è riuscire ad avere qualche cosa di buono da fare o almeno da dire per non restare a guardare…”
“L’ESSENZIALE” è un album che emoziona, per diversi motivi. Il primo è che sancisce il ritorno sulle scene di un gruppo che con la sua musica ha caratterizzato, in questi anni, il panorama musicale italiano finendo per farne parte in un modo importante. Ritrovare i Tiromancino è come ritrovare dei vecchi amici che non vedi da un po’. E, che dopo cinque minuti, ti sembra di non avere mai perso di vista davvero. Ma il nuovo album della band di Federico Zampaglione è un album importante anche e perché arriva dopo che “il fare” ha permesso a Federico di realizzare appieno le proprie aspirazioni artistiche, lasciandogli di conseguenza la libertà di pensare ad un disco semplicemente come una raccolta di canzoni, un affare che riguarda lui e
Dimenticate i Tiromancino focalizzati sul suono del piano che avete ascoltato nello scorso decennio: “L’ESSENZIALE” riparte dalle chitarre, da sempre la passione di Federico, e dalla voglia di restituire ai brani una nuova essenzialità, un’asciuttezza stilistica che forse sono soltanto il risultato di una voglia di perdere peso che arriva con l’età, e con gli anni di carriera. “L’ESSENZIALE” è in questo senso un album leggero, pieno di canzoni importanti, che però sono portate a salire verso l’alto, a volare senza peso. Merito di arrangiamenti azzeccati, di suoni minimali, scelti in funzione delle strutture armoniche, delle aperture melodiche, mai invasivi o pedanti. Insieme a questo cambiamento, c’è una piacevole conferma. Accanto a Federico torna, nel ruolo di coautore dei testi, il padre Domenico, già al suo fianco in un brano del precedente album “L’alba di domani”. E’ anche merito suo se le liriche di questo album si confrontano con successo con tematiche importanti come l’amore (“Esiste un posto”, “Quanto ancora”, “Le mie notti”), la libertà (“Se tutte le avventure”), l’inquietudine (“La strada da prendere”, “L’inquietudine di esistere”), le dinamiche sociali (“Migrantes”), con quell’universo di azioni e reazioni che hanno a che fare con il crescere, con l’essere uomini (“Mondo imperfetto”, “L’essenziale”, “Vite di ordinaria follia”). E lo fanno con una grazia e uno stile che rendono questi testi dei piccoli esempi di poesia quotidiana.
Registrato tra Roma (preproduzione con Alessandro Canini e Andrea Moscianese) e i leggendari studi Henson di Los Angeles con la complicità di un grande project manager come Saverio Principini , “L’ESSENZIALE” gode dei favori di alcuni importanti musicisti di studio statunitensi, che hanno dato a questo album l’imprinting di un suono fuori dal tempo, fedele soltanto alle
canzoni. E se Federico è un artista che ama agire, ecco che, tra gli ospiti, l’unico ospite italiano, Fabri Fibra, finisce per essere una sorta di suo specchio gemello, per la voglia incessante di non stare mai fermo.
“L’ESSENZIALE” è una bella conferma di stile, riporta nella nostra quotidianità delle canzoni che iniziavano a mancarci e che sicuramente sapranno trovarsi un posto nel cuore e nella vita delle persone. Il viaggio di Federico e dei Tiromancino prosegue, sorretto da alcune basilari certezze…l’essenziale è riuscire a dare forma / anche a quello che ti sembra assurdo / e se pensi al futuro / non tutto è perduto… l’azione, la voglia di fare, prima di tutto.
Buon viaggio a loro, e a tutti noi.
Oltre il Teatro Manzoni, queste le altre date attualmente confermate del tour:
giovedì 3 febbraio – Le Ciminiere – Catania,
venerdì 4 febbraio – Teatro Golden – Palermo
lunedì 7 febbraio –
martedì 22 febbraio – Teatro Puccini – Firenze
venerdì 15 aprile – Teatro Multiplex – Taviano (Le)
martedì 19 aprile – Teatro Rossini – Civitanova Marche
Il Teatro Manzoni
Via Manzoni 42 – 20121 Milano
Tel. 02 – 7636901 – Fax 02 76005471
Internet www.teatromanzoni.it
E-mail info@teatromanzoni.it
BIOGRAFIA
La voglia di fare è da sempre amica di Federico Zampaglione. Pochi artisti come lui hanno saputo imprimere una direzione alla propria strada facendola scorrere attraverso le proprie passioni con la stessa energia di un treno in marcia. E’ stato così già a partire dalla fine degli anni ’80, quando i Tiromancino si sono formati, a Roma. Ha continuato ad essere così negli anni ’90, anni in cui la band affilava il proprio suono attraverso proposte musicali di volta in volta sperimentali o più rassicuranti, ma sempre accomunate dalla voglia di farsi notare e dall’esigenza di farsi comprendere. Federico Zampaglione, di quella spinta incessante, era per l’appunto il motore, inarrestabile: collaborazioni, tournée, apparizioni televisive, scrittura di canzoni, tutto faceva capo a lui e alla sua voglia di portare i Tiromancino oltre il ristretto ambito in cui la scena alternativa italiana sembrava averli collocati. Nel 2000, con l’album “La descrizione di un attimo” arrivano la svolta, e il successo. Che da quel momento in poi non abbandonerà più la navicella dei Tiromancino, nonostante i continui cambi di organico e alcuni momenti di crisi interna, anzi. E’ proprio da quel momento in poi che la ditta si avvia a diventare, progressivamente, sempre più una creatura del solo Federico, che ne impugna saldamente il timone. Gli album successivi, “In continuo movimento” e “Illusioni parallele”, non fanno che confermare e ampliare la svolta sonora di un album come “La descrizione di un attimo”, arricchendolo di elementi inconfondibili per il sound del gruppo, che viaggia ormai in perfetto equilibro tra raffinatezze pop e spigolosità rock,metabolizzando al proprio interno elettronica, hip hop, dance e il background musicale degli ultimi vent’anni. Al centro di tutto questo universo, però, c’è un sole: il songcrafting di Federico, ossia la sua innata capacità di scrivere grandi canzoni. Le sue metriche, i suoi giri armonici, la felicità nella scelta delle melodie, perfino il suo inconfondibile modo di cantare, sono il marchio di fabbrica dei Tiromancino, che nel 2005 si concedono il lusso di pubblicare un’antologia che ne sintetizza il cammino di dieci anni. Ma Federico è un artista d’azione, dicevamo. E se già nel percorso dei Tiromancino aveva dimostrato un’attitudine al visual molto spiccata, finendo per contribuire personalmente alla realizzazione dei videoclip della band, ora è arrivato il momento di osare. “Nero bifamiliare” è la sua prima idea per il cinema, idea che diventa film, film che riscuote un successo sufficiente a far voltare la testa a quanti, fino a quel momento, lo avevano considerato “soltanto” un musicista brillante, come del resto conferma la pubblicazione di un nuovo album dei Tiromancino, “L’alba di domani”, che di quel film contiene la colonna sonora. Così, la spinta verso il nuovo, verso ciò che è davanti, non si ferma. Anzi. 2010. Un altro anno cruciale per Federico. Nelle sale cinematografiche esce il suo nuovo film, “Shadow”, un horror
BIOGRAFIA
La voglia di fare è da sempre amica di Federico Zampaglione. Pochi artisti come lui hanno saputo imprimere una direzione alla propria strada facendola scorrere attraverso le proprie passioni con la stessa energia di un treno in marcia. E’ stato così già a partire dalla fine degli anni ’80, quando i Tiromancino si sono formati, a Roma. Ha continuato ad essere così negli anni ’90, anni in cui la band affilava il proprio suono attraverso proposte musicali di volta in volta sperimentali o più rassicuranti, ma sempre accomunate dalla voglia di farsi notare e dall’esigenza di farsi comprendere. Federico Zampaglione, di quella spinta incessante, era per l’appunto il motore, inarrestabile: collaborazioni, tournée, apparizioni televisive, scrittura di canzoni, tutto faceva capo a lui e alla sua voglia di portare i Tiromancino oltre il ristretto ambito in cui la scena alternativa italiana sembrava averli collocati. Nel 2000, con l’album “La descrizione di un attimo” arrivano la svolta, e il successo. Che da quel momento in poi non abbandonerà più la navicella dei Tiromancino, nonostante i continui cambi di organico e alcuni momenti di crisi interna, anzi. E’ proprio da quel momento in poi che la ditta si avvia a diventare, progressivamente, sempre più una creatura del solo Federico, che ne impugna saldamente il timone. Gli album successivi, “In continuo movimento” e “Illusioni parallele”, non fanno che confermare e ampliare la svolta sonora di un album come “La descrizione di un attimo”, arricchendolo di elementi inconfondibili per il sound del gruppo, che viaggia ormai in perfetto equilibro tra raffinatezze pop e spigolosità rock,metabolizzando al proprio interno elettronica, hip hop, dance e il background musicale degli ultimi vent’anni. Al centro di tutto questo universo, però, c’è un sole: il songcrafting di Federico, ossia la sua innata capacità di scrivere grandi canzoni. Le sue metriche, i suoi giri armonici, la felicità nella scelta delle melodie, perfino il suo inconfondibile modo di cantare, sono il marchio di fabbrica dei Tiromancino, che nel 2005 si concedono il lusso di pubblicare un’antologia che ne sintetizza il cammino di dieci anni. Ma Federico è un artista d’azione, dicevamo. E se già nel percorso dei Tiromancino aveva dimostrato un’attitudine al visual molto spiccata, finendo per contribuire personalmente alla realizzazione dei videoclip della band, ora è arrivato il momento di osare. “Nero bifamiliare” è la sua prima idea per il cinema, idea che diventa film, film che riscuote un successo sufficiente a far voltare la testa a quanti, fino a quel momento, lo avevano considerato “soltanto” un musicista brillante, come del resto conferma la pubblicazione di un nuovo album dei Tiromancino, “L’alba di domani”, che di quel film contiene la colonna sonora. Così, la spinta verso il nuovo, verso ciò che è davanti, non si ferma. Anzi. 2010. Un altro anno cruciale per Federico. Nelle sale cinematografiche esce il suo nuovo film, “Shadow”, un horror in piena regola, acquistato in oltre 30 paesi esteri e trasmesso in televisione negli Stati Uniti. Nei negozi di dischi, invece, si prepara ad arrivare un nuovo album di inediti, ennesima svolta artistica di un percorso unico e inimitabile, al cui centro ci sono, ancora una volta, soltanto delle grandi canzoni.
http://www.tiromancino.com/
Agenzia: Vie Musicali – info@viemusicali.it