AL MUSEO MADRE DI NAPOLI THOMAS BAYRLE “TUTTO-IN-UNO”

THOMAS BAYRLE
“TUTTO-IN-UNO”
21 giugno-14 ottobre 2013
terzo piano
a cura di Devrim Bayar e Andrea Viliani
organizzata da WIELS, Bruxelles in collaborazione con Museo MADRE,
Napoli
La mostra, organizzata in collaborazione con WIELS-Contemporary Art
Centre di Bruxelles, è la più ampia retrospettiva mai realizzata in Europa,
e la prima in un’istituzione pubblica italiana, dedicata all’artista tedesco
Thomas Bayrle (Berlino, 1937). Insieme ad altri
artisti quali Sigmar Polke
e Gerhard Richter, Bayrle è uno dei pionieri e dei principali esponenti
della Pop Art in Germania, e uno degli artisti contemporanei più influenti
per la sua analisi dei differenti media, la sua riflessione sulla produzione e
mediazione delle immagini
contemporanee e sulla relazione fra dimensione
pubblica e sfera privata all’interno delle dinamiche della società dei
consumi, delle ideologie e delle post-ideologie.
Numerossissime le mostre personali che gli sono state dedicate dagli
anni sessanta, fra cui è possibile citare: MAMCO-Musée d’art Moderne et
Contemporain, Ginevra (2009); Raven Row, Londra (2009); MACBA-Museu
d’Art Contemporani, Barcellona (2009); Museum Ludwig, Colonia
(2008);
FRAC Limousin, Limoges (2007); OCA-Office for Contemporary Art, Oslo
(2007); MMK-Museum für Moderne Kunst, Francoforte (2006); Grazer
Kunstverein, Graz; (2002) CCA, Kitakyushu (2001); Kunsthalle St. Gallen
(1996); Portikus, Francoforte (1994 e 1990); Kunstverein
Freiburg, Friburgo
(1989); Kunsthalle Innsbruck (1988); Frankfurter Kunstverein (1987).
Bayrle ha partecipato a molte fra le più importanti biennali e mostre d’arte
contemporanea degli ultimi 50 anni, fra cui ricordiamo: Busan Biennale,
2012; documenta 3, documenta 6 e dOCUMENTA(
13), Kassel (1964, 1977 e
2012); Gwangju Biennale (2006 e 2010), Athens Biennial, Atene (2009); 50°
e 53° Biennale di Venezia (2003 e 2009); Biennale of Sydney (2008); Brussels
Biennial, Bruxelles (2008); Kitakyushu Biennial (2007); 4° Berlin Biennale,
Berlino (2006).
Incorporando, in piena guerra fredda, simboli sia della società capitalista
sia di quella comunista,
che si andavano entrambe definendo al di qua
e al di là del Muro di Berlino, ma anche continuando a interrogarsi sui
meccanismi iconici e comunicativi della società globalizzata contemporanea,
Bayrle ha probabilmente fornito il più potente ritratto dell’uomo-massa
contemporaneo, della complessità della sua situazione, oscillante fra io
 
e altri, fra solitaria alienazione e paradossale pluralitˆ di relazioni. Sulla
scia delle riflessioni della “Scuola di Francoforte”, nell’individuazione
di un’identità contemporanea ibrida che unisce consumo ed ecologia,
propaganda e denuncia, sessualità, o pornografia, e spiritualità, o
religione, Bayrle è una figura chiave, sia come artista sia come insegnante
e intellettuale, per comprendere l’arte, anzi, la funzione stessa dell’arte
nella società contemporanea. Nella ripetizione ossessiva, quasi piranesiana,
di uno stesso motivo di base che va a comporre immagini in cui il micro
genera il macro, il singolo elemento si connette all’insieme (pratica di
matrice minimal che è diventata il segno di riconoscimento di questo
artista), le opere di Bayrle si basano su una costante sovrapposizione di
stilemi e approcci della Pop Art, dell’Arte Concettuale, della Op Art, fino
a configurarsi come condensati stessi del linguaggio artistico delle neoavanguardie
del secondo Novecento.
Con oltre 200 lavori, dal 1960 a oggi, la mostra esplora tutte la fasi salienti
della ricerca e i diversi aspetti della produzione dell’artista, comprendendo
opere provenienti da istituzioni museali
e collezioni private italiane
e internazionali. Curata da Devrim Bayar, curatrice presso il WIELSContemporary
Art Centre di Bruxelles, e Andrea Viliani, la retrospettiva
raccoglie opere realizzate con media molto diversi, dai collages ai dipinti
di grandi dimensioni, dai film alla produzione grafica ed editoriale, dai
plastici e dagli utopici/distopici modelli architettonici alle prime macchine
cinetiche, fino alle sue più recenti installazioni meccaniche,
offrendo una
visione completa della carriera dell’artista. In occasione della mostra, WIELS
e MADRE produrranno un catalogo che includerà testi di Devrim Bayar,
Jörg Heiser, Marta Kuzma e dell’artista, oltre alle immagini di tutte le opere
presenti nelle due mostre a Bruxelles e Napoli e a estesi apparati scientifici.
Il catalogo, pubblicato in inglese da Walther König Verlag e in italiano da
Electa, articolerà un punto di vista inedito sul lavoro e sul processo
creativo
di un artista le cui opere sono il più impressionante ritratto della società in
cui viviamo, di cui nello stesso tempo rivelano la natura reticolare, interconnettiva,
stratificata e, in ultima analisi, contraddittoria che ispira il titolo
della mostra stessa, che ri-contestualizza l’espressione “tutto in uno”, o “tutto
compreso”.
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