27 dicembre – 5 gennaio 2013
Sala Grande
CABARET YIDDISH
di e con Moni Ovadia
violino Maurizio Deho – clarinetto Paola Rocca – fisarmonica Albert Florian Mihai – contrabbasso Luca Garlaschelli
suono Mauro Pagiaro
Produzione Promo Music – Corvino Meda Editore
REPLICA STRAORDINARIA 31 DICEMBRE ORE 21.30
Biglietto Spettacolo € 70 (+ prev)
Spettacolo + brindisi* € 90 (€70 + €20 + prev)
Brindisi con panettone, spumante, cotechino, uva e lenticchie.
Per la prenotazione del brindisi (€20) è necessario contattare la biglietteria del teatro allo 0259995206
La personale forma di teatro musicale di Moni Ovadia, di cui lo Yiddish è la lingua e il Klezmer la musica, è nata sul palcoscenico del Parenti nel 1987 con Dalla sabbia dal tempo, ha trionfato nel ‘91 con Oylem Goylem e nel ‘95 con Dybbuk.
Lo spettacolo è un'immersione nella lingua, nella musica e nella cultura Yiddish, in quell'inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno per raccontare la condizione universale dell'Ebreo errante, il suo essere senza patria sempre e comunque.
Al centro di una scena nuda, riempita solo da quattro musicisti, il cantore inizia, senza troppi preamboli, la sua storia con un sorriso. Un sorriso antico ed esperto, di chi fin dall’alba dei tempi ha dovuto sfruttare l’ironia per far fronte alle proprie disgrazie e ha saputo riciclare aneddoti e storielle per forgiare una sagace oratoria in risposta al razzismo e alle calunnie. Proprio attraverso le singole «storielle» che accomunano per stereotipo ogni ebreo, Moni Ovadia è capace di far ridere il suo pubblico, ma al contempo di fare emergere quel fondo di verità tipicamente popolare per spiegare, restando sempre sul filo dell’ironia i cardini della cultura ebraica.
Ho scelto di dimenticare la “filologia” per percorrere un’altra possibilità proclamando che questa musica trascende le sue coordinate spazio-temporali “scientificamente determinate” per parlarci delle lontananze dell’uomo, della sua anima ferita, dei suoi sentimenti assoluti, dei suoi rapporti con il mondo naturale e sociale, del suo essere “santo”, della sua possibilità di ergersi di fronte all’universo, debole ma sublime. Gli umili che hanno creato tutto ciò prima di poter diventare uomini liberi, sono stati depredati della loro cultura e trasformati in consumatori inebetiti ma sono comunque riusciti a lasciarci una chance postuma, una musica che si genera laddove la distanza fra cielo e terra ha la consistenza di una sottile membrana imenea che vibrando, magari solo per il tempo di una canzonetta, suggerisce, anche se è andata male, che forse siamo stati messi qui per qualcos’altro. Moni Ovadia
PREZZO
INTERO €32;OVER60/UNDER25 €16;CONVENZIONI €22,50
ORARi
mart – giov – ven – sab h.20.45; merc h. 19.30; dom h. 15.30
*lunedì 30 e mercoledì 1 gennaio riposo
**31 dicembre > EVENTO SPECIALE
INFO
Tel 02 59 99 52 06 – info@eatrofrancoparenti.it