l nucleo di materiali autografi, tra cui si contano anche numerose fotografie, è qui esposto per la prima volta e messo a confronto con opere straordinarie provenienti dalla collezione dal Mart e da altri musei e istituzioni nazionali.
Il percorso artistico di Mario Radice (Como 1898 – Milano 1987), alla luce dei ricchi ed inediti materiali archivistici, suggerisce una rilettura storico-critica sull’astrattismo italiano che non solo approfondisce le vicende delle origini, radicate nel clima degli anni Trenta, ma getta nuova luce sui fitti intrecci con la grande stagione architettonica del Razionalismo.
La mostra “Mario Radice. Architettura numero colore”, nel delineare il profilo di uno tra i massimi esponenti del gruppo degli astrattisti comaschi, precursore e figura di spicco nel panorama culturale italiano del '900, si sviluppa lungo un percorso costruito sia all'interno della biografia dell'artista, sia grazie al confronto con le opere di quegli architetti e pittori che costituiscono le punte più avanzate dell'avanguardia artistica italiana.
Così, attraverso la figura di Mario Radice, si possono interpretare i fermenti e gli esiti di quel movimento dell’arte italiana, cresciuto tra le due guerre, dominato dalla ricerca dell’armonia, della disciplina e dell’ordine e regolato dal culto della geometria, della proporzione e del rigore compositivo, del «colore in quanto colore» e delle «forme in quanto forme».
A cura di Giovanni Marzari