LE QUATTRO STAGIONI Milano Teatro Manzoni

SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET

www.spellboundance.com

Direzione artistica Mauro Astolfi

Direzione Generale Valentina Marini

 

con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività culturali

 

5 – 7 maggio 2014 ore 20.45 – Milano, Teatro Manzoni

 

LE QUATTRO STAGIONI

coreografia e regia  Mauro Astolfi

 

assistente coreografa  Adriana De Santis   disegno luci  Marco Policastro

musiche originali  Luca Salvadori   musiche  Antonio Vivaldi   

elaborazioni video  Enzo Aronica    scene  Andrea Sorbera, realizzazione  Esse a Sistemi

 

con

Sofia Barbiero  Alessandra Chirulli  Maria Cossu  Giovanni La Rocca 

Mario Raffaele Laterza  Gaia Mattioli  Giuliana Mele  Marianna Ombrosi  Giacomo Todeschi

 

Lo Spellbound Contemporary Ballet torna a Milano al Teatro Manzoni dal 5 al 7 maggio 2014 alle ore 21.00 per continuare i festeggiamenti iniziati a Roma all’Auditorium Conciliazione e a Pisa al Teatro Verdi per il suo 20° anniversario dove ha presentato “20 YEARS OF SPELLBOUND – 1994/2014”. In quest’occasione, all’interno della rassegna IL MOVIMENTO, novità della stagione 2013/14 del Manzoni, ripropone a grande richiesta Le quattro stagioni, a firma di Mauro Astolfi.

 

Le quattro stagioni, "L’entusiasmante coreografia di Astolfi […] un modello di inventiva” (Janet Soares, Ballet Review U.S.A 2013), la cui scrittura è insieme astratta, lirica, atletica e i suoi ricercati danzatori disegnano linee e geometrie perfette, ariose o delicate, morbide o vorticose. In questo componimento è possibile rintracciare l’alto percorso artistico di una compagnia che è ormai una realtà consolidata nel panorama della danza internazionale tanto da essere considerata una delle migliori espressioni del made in italy.

Protagonista assoluta è la musica, quella di Vivaldi, ma anche quella originale di Luca Salvadori: le note del grande compositore veneziano rivivono, infatti, intrecciandosi con le incursioni contemporanee di Salvadori, in una sovrapposizione di linguaggi e stili differenti che fa da contrappunto alla danza dei nove ballerini in scena, capaci di muoversi come un corpo unico, un organismo vivente che pulsa, soffre, gioisce, condivide.

L’unico elemento scenografico (scene Esse a Sistemi) è una grande casa bianca, stilizzata, essenziale, un indecifrabile cubo con una finestra, da cui continuamente appaiono e spariscono i danzatori. “Una casa le cui pareti sono la pelle del nostro Mondo” – così si esprime Enzo Aronica che cura le elaborazioni video, mentre il disegno luci di Marco Policastro tende come sempre a scandagliare i corpi esaltandone ogni singolo frammento.

“Dietro l’apparente quadro iconografico rappresentato dal susseguirsi delle stagioni con tutta la simbologia annessa, i suoi simboli atmosferici, si percepisce un significato molto profondo, meno visibile, ma che arriva a toccare piani molto vasti e meno soggettivi. Le ‘mie’ Quattro Stagioni – spiega Astolfi – abitano fuori e dentro un piccolo spazio, che si innalza, trascina e soffoca a momenti ma che ripara, unisce, protegge… sembra una casetta, ma è una nave, un albero, un posto misterioso da cui osservare le stagioni che mutano, un posto da dove partecipare in prima persona al ciclo della natura che si rinnova e l’autunno, non solo foglie che cadono, la primavera, non solo fiori che spuntano ma una natura dentro di noi, un rituale magico primordiale, un evento che si immagina, poi si cerca di imitare, poi si cerca di impossessarsi dello spirito stesso dell’evento. Gli eventi si evocano per diventarne parte integrante, partecipando al dramma della natura che muore ma vedere un po’ più in là il seme della futura rinascita. Spellbound Dance Company vive quest’avventura sprofondata nella terra e sul ramo più alto degli alberi… quando è sera si torna a casa.”

 

 

Spellbound Contemporary Ballet nasce nel 1994 dietro volontà del coreografo Mauro Astolfi, al rientro da un lungo periodo di permanenza artistica  negli Stati Uniti. A partire dal 1996 Astolfi condivide il progetto produttivo con Valentina Marini  con  cui la Compagnia  avvia un processo di intensa internazionalizzazione e di collaborazioni trasversali. La ricca progettualità artistica unita a una visione dinamica e in costante evoluzione del marchio hanno facilitato una ampia diffusione delle creazioni in contesti diversi, dai Gala ai programmi culturali televisivi, alle piattaforme e Festival di più continenti. Applauditissima per l’eccellenza degli interpreti e la versatilità del linguaggio coreografico, Spellbound conta presenze nei maggiori teatri e festival internazionali (Serbia, Germania, Francia, Croazia, Thailandia, Svizzera, Spagna, Austria, Bielorussia, Stati Uniti, Russia e Corea) ed è reduce da una prestigiosa tournée negli Stati Uniti (Cullen Center – Houston,  Irvine Barclay Theatre – Irvine, Celbrity Series – Boston, Portland Ovations – Portland, Kravis Center – Palm Beach). L’ensemble festeggia 20 anni di attività, un arco di tempo in cui, alla produzione di spettacoli di danza, ha unito da sempre e con sempre maggiore interesse progetti di formazione ed educazione sia del pubblico che di almeno due generazioni di danzatori.

La Compagnia ha cosi posto negli anni le basi di un percorso in cui il divario tra spettatore, amatore e artista si è fatto sempre più sottile, alimentando, attraverso venti anni di seminari e workshop, una filiera creativa che ha avvicinato al palcoscenico migliaia di danzatori e curiosi e consolidato questo processo dando luogo a un autentico vivaio in termini di formazione in rapporto dialettico con la Compagnia.

Questa esperienza ha dato vita a una factory culturale di respiro internazionale, ormai esempio e punto di riferimento ispirazionale per diversi giovani coreografi emergenti, e ha catalizzato l’attenzione di appassionati così come di amatori che si identificano in un modello dinamico e di spinta verso una creatività a tutto tondo, non solo dal punto di vista artistico ma anche della capacità gestionale e progettuale che poi sono la necessaria premessa per uno sviluppo del processo di innovazione artistica in se stessa.

 

 

 

 

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