ARPANet – “Filo a piombo” di Lorenza Salamon

Venerdì 9 aprile 2010 (alle 18.00) Maria Grazia Mezzadri Cofano e Felice Accame presentano

“Filo a piombo. Sulle tracce di un mistero dell’arte” di Lorenza Salamon, alla libreria Odradek.

Maria Grazia Mezzadri Cofano e Felice Accame presentano “Filo a piombo. Sulle tracce diun mistero dell’arte”, il primo romanzo della gallerista Lorenza Salamon, venerdì 9 aprile 2010 (alle 18.00), presso la libreria Odradek.

Partecipa Paco Simone, direttore editoriale ARPANet.

La passione di una giovane gallerista per il proprio lavoro, una misteriosa eredità, il fascino di uno scultore, le difficoltà nell’attribuzione di un’opera e l’entusiasmante ricerca della soluzione all’enigma racchiuso in un simbolo dalle origini esoteriche: questi gli elementi dell’esordio narrativo della gallerista Lorenza Salamon.

“Filo a piombo. Sulle tracce di un mistero dell’arte” è un romanzo avvincente che trascina il lettore nel mondo dell’arte (dalla creazione artistica al collezionismo).

È il terzo titolo della collana CONCEPTS Arte.

NOTE BIOGRAFICHE AUTRICE

Lorenza Salamon (1963) vive a Milano. Ha tre figli.

Ha iniziato a lavorare giovanissima nella galleria d’arte antica fondata dalla famiglia. Quindici anni fa ha allargato i suoi interessi all’arte contemporanea, che oggi occupa gran parte della sua professione e le ha permesso di maturare una profonda conoscenza del mercato dell’arte e dei personaggi che lo animano. Ha pubblicato molti brevi saggi sulla grafica antica, che è all’origine della sua formazione lavorativa.Federica Galli, che è stata la maggior esponente dell’arte incisoria italiana, l’ha voluta alla guida della Fondazione che porta il suo nome.Ancora oggi coltiva la passione per la musica suonando il pianoforte in un trio amatoriale.

Un suo racconto ha ottenuto il premio Luccautori 2006. Questo è il suo primo romanzo.

PRESENTAZIONE

Una linea tesa e perfettamente verticale; intorno, un disegno sinuoso che si avvolge in ondeggianti spire. Questo simbolo, che ritorna, ossessivo, in momenti e situazioni impreviste lungo l'intero corso del romanzo, è la chiave migliore per leggere il racconto. Intorno a una vicenda centrale, vissuta da personaggi nitidi e definiti, il racconto si allarga e si dirama, lasciando scorrere temi diversi: dalle passioni d'amore ai fremiti "civili" sulla realtà sociale; dal peregrinare tra i locali di una Milano bella ma intristita alla evocazione di figure che sembrano emergere dal passato; dalla organizzazione del mercato dell'arte fino a rapidi cambi di scenario ambientale, da una masseria nella rovente estate pugliese a un giorno di nevischio in riva al lago di Como. E tuttavia, il "filo a piombo" della vicenda centrale, imperniata sui due protagonisti, non si perde mai. Matilde e Bartolomeo sono personalità affascinanti, difficili, a volte persino spinose, e proprio per questo reciprocamente seducenti, in un gioco continuo di attrazione e di allontanamento.

La narrazione in prima persona adotta il punto di vista soggettivo della giovane "mediatrice d'arte", ma si apre continuamente a un dialogo incalzante, fatto spesso di rapidi e vivaci botta-e-risposta, ai quali sapienti tocchi "di contorno" (un dettaglio dell'abbigliamento, un aspetto del luogo, una nota sul clima, una frecciata polemica) danno corpo e realismo. Per questo, la lettura è immediata e attraente: e solo alla fine, quando si dipana una complessa storia di relazioni tracciate tra il presente e il passato, ci si rende conto di aver toccato il nucleo profondo di un grande mistero: come prende corpo e forma qualcosa che "non c'era"? Una nuova vita umana, un amore appassionato, una figura che lo scultore fa emergere nel marmo, i segreti di una persona ormai defunta, il suono di un violoncello, i rapporti all'interno di una famiglia. È il tema della "creazione", in cui si intrecciano volontà e rinuncia, slancio generoso ma anche capacità di soffrire.

Stefano Zuffi

Per maggiori informazioni, immagini, copie saggio e interviste:

Daniela Giordani

Società Editoriale ARPANet

Via Sant’Orsola, 5 – 20123 Milano

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