G.I.P.I. L’unione fa la forza: un nuovo player nel retail per l’infanzia

GIPI_foto_pdv_RGB  G.I.P.I consiglio amministrazione b

Nasce G.I.P.I. – Gruppo Italiano Prima Infanzia – nuovo polo -e prima centrale di acquisto in Italia specializzata nel settore- per la distribuzione di prodotti per l’infanzia a livello nazionale. Con 111 punti vendita, su oltre 100mila metri quadri, la nuova centrale d’acquisto sarà un partner unico per l’industria e un retailer competitivo sul mercato.

In linea con scelte di aggregazione già adottate in Europa, ora anche i retailer italiani Io Bimbo, Iperbimbo e Papabù uniscono le forze per continuare a crescere e offrire prodotti di qualità a prezzi competitivi, con un servizio altamente specializzato in un mercato ancora molto frammentato. L’obiettivo di G.I.P.I., società consortile a responsabilità limitata, con un giro d’affari aggregato di 160 milioni di euro, è di crescere in tre anni del 15% e di incidere sia a monte che a valle della filiera.

Come prima centrale di acquisto specializzata nel settore, infatti, il nuovo consorzio favorirà uno sviluppo sostenibile del mercato per la maggiore capacità di acquisto e, in qualità di partner dell’industria, comunicherà il traffico di vendita e di stoccaggio ai fornitori in modo da aiutare una maggiore pianificazione degli stock, in una logica sempre più “just in time” con ricadute positive sui prezzi. Inoltre, con l’industria svilupperà linee di prodotto in esclusiva, realizzate apposta per le insegne aderenti a G.I.P.I., le quali avranno una distribuzione e una visibilità su scala nazionale grazie ai 111 punti vendita del consorzio in tutta Italia.

«Ci proponiamo al mercato come centrale di acquisto per crescere insieme con l’industria, con i colleghi e con il consumatore finale. Dialogheremo in modo compatto con i fornitori, pur mantenendo ognuno la propria identità e un rapporto diretto con il mercato locale, e metteremo a disposizione del nuovo polo distributivo i reciproci punti di forza», spiega Aldo Cuccu, presidente G.I.P.I..

Così Io Bimbo, Iperbimbo e Papabù (quest’ultimo raggruppa i punti vendita Ideal Bimbo, Paniate e Universo Bimbo) manterranno le proprie insegne sul territorio, mettendo invece a fattor comune ciò che li caratterizza per diventare un gruppo forte e sinergico, in grado di potenziare la partnership con l’industria e di offrire standard di qualità alti e uniformi in tutta Italia. La cooperativa Io Bimbo, per esempio, con i suoi 62 punti vendita porta un’affermata capacità di coordinamento associativo, un buon potere di negoziazione e una lunga esperienza di comunicazione con il cliente finale. Ideal Bimbo è particolarmente forte nella puericultura pesante e Iperbimbo nell’alimentazione; Universo Bimbo è invece più specializzato nella cosmetica per mamma e bambino e Paniate è l’esperto del giocattolo.

Ciascuna delle società aderenti è disponibile a valutare l’ingresso di nuovi affiliati che condividano la medesima politica di sviluppo all’interno del consorzio. È un mercato in continua evoluzione quello della distribuzione specializzata, caratterizzata da un’accurata e personalizzata assistenza alla vendita, che vale oggi circa il 67% dei volumi totali generati dal comparto ed evidenzia un trend positivo del 4% rispetto al 2013, mentre la la GDO è in contrazione del 4%.

«Stiamo assistendo a una rapida trasformazione del retail specializzato, che si propone oggi come una valida alternativa alla GDO di cui fa proprie le logiche di acquisto. Il negozio di puericultura diventa così il punto di riferimento anche per i piccoli acquisti quotidiani, come il latte in polvere, i biberon e i pannolini. Queste merceologie accrescono la pedonabilità nel punto vendita e portano il consumatore a una
frequentazione più assidua, che non si limita pertanto agli acquisti importanti al momento della nascita (passeggino, carrozzina e seggiolino), ma che conserva un ruolo nel tempo», commenta Alessandra Negrello, responsabile Panel Baby Care di GfK, società di ricerche di mercato.

Sul fronte retail, G.I.P.I. condividerà la medesima politica promozionale nei diversi periodi dell’anno in tutti i punti vendita delle insegne aderenti sul territorio e, con una rivista trimestrale, fidelizzerà la clientela con informazioni utili e continui approfondimenti sui temi d’interesse per puerpere e future mamme. Inoltre allargherà la gamma di prodotti fino ai 6 anni, mentre finora il target delle proprie insegne è stato da -9 mesi a +3 anni (primissima infanzia). Punterà inoltre su linee di prodotto in esclusiva e collezioni a marchio proprio, per differenziarsi ulteriormente sul mercato. Garantirà lo stesso livello di servizio in tutta Italia, con corsi di formazione per il migliaio di addetti impiegati nei punti vendita aderenti al Gruppo. I corsi andranno dalle proprietà organolettiche del latte alla sicurezza dei seggiolini per auto e saranno tenuti dai fornitori/produttori e lo stesso progetto sarà esteso al pubblico delle mamme per accrescerne il livello di consapevolezza.

Dati del consorzio
Insegne aderenti: Io Bimbo, IperBimbo e Papabù (consorzio con le insegne Ideal Bimbo, Paniate e

Universo Bimbo)
Numero punti vendita: 111
Metri quadri: 102.806 divisi tra city, mega e store
Nr. Addetti: 1.000
Distribuzione: nazionale
Fatturato aggregato: 160 milioni euro
Sede legale e operativa: piazza Duca D’Aosta 14 – Milano

Le società aderenti a G.I.P.I. – Gruppo Italiano Prima Infanzia

Io Bimbo, con 62 punti vendita in tutta Italia, nasce nel 1998 come cooperativa di retail multimarca per la prima infanzia e, dal 2006, distribuisce anche prodotti a marchio Io Bimbo. Il marchio oggi appartiene a una società di cui sono proprietari i 36 imprenditori aderenti alla cooperativa, che ha la licenza d’uso del marchio in esclusiva.

Ideal Bimbo è un retail presente in Toscana con 7 punti vendita, specializzato soprattutto nella puericultura pesante (carrozzine, passeggini e seggiolini per auto). Il primo negozio è stato aperto nel 1986. Fa parte del consorzio Papabù.

Iperbimbo è un franchising, fondato dai Fratelli Cuomo a Torino nel 1995, con 20 punti vendita concentrati in Piemonte, ma presenti anche in altre regioni dalla Lombardia alla Basilicata, dalla ToscanaallaCampaniafinoallaSicilia,con7puntivenditadiproprietàe13affiliati, specializzati nell’alimentazione.

Paniate è un’azienda familiare alla terza generazione, con 8 punti vendita di diversa dimensione tra Piemonte e Liguria e la centrale operativa ad Asti con gli uffici amministrativi, commerciali e il magazzino. Specializzato nel gioco per l’infanzia, fa parte del consorzio Papabù.

Universo Bimbo è un franchising nato a Torino nel 1997, ha 14 punti vendita tra Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Lombardia, Campania e Veneto con 5 punti vendita di proprietà e 9 affiliati, specializzato soprattutto nella cosmetica per mamme e bambini. Fa parte del consorzio Papabù.

Intervento durante la conferenza di G.I.P.I. di Alessandra Negrello, responsabile del panel Baby Care in GfK, società di ricerche di mercato.

“L’occasione odierna ci è parsa un contesto ottimale per presentare i risultati del mercato Baby Care nel 2014.

Lo scorso anno il mondo Baby Care ha sviluppato un giro di affari di 264,5 mio euro, in contrazione del 3,5%, e un controvalore a pezzi in lieve crescita (+1,5%) pari a 6,9 mio.
La dinamica a valore è certamente condizionata da alcuni fattori esogeni, come il calo delle nascite (5.000 nati in meno nel 2014, per la prima volta il calo ha coinvolto anche le mamme straniere -19% nascite totali-, 94.000 giovani emigrati all’estero negli ultimi 5 anni) e il difficile contesto economico, che ha pervaso anche questo settore e contribuito allo sviluppo di abitudini alternative tra i consumatori, come l’accesso al canale dell’usato, la crescita del fenomeno del riuso/prestito, una maggiore sensibilità al prezzo.

Per capire meglio le dinamiche in atto nel comparto è forse più opportuno evidenziare il ruolo dei diversi canali – Gdo e specializzati – e fare alcuni cenni alle famiglie di prodotto.
Nel 2014 il canale generalista e quello specializzato hanno evidenziato trend contrastanti.
Il canale specialista vale oggi circa il 67% dei volumi totali generati dal comparto ed evidenzia un trend positivo del 4% rispetto al 2013, in controtendenza la GDO, in contrazione del 4%.

Come spiegare questo fenomeno? Lo specialista ha colto le potenzialità offerte dal complesso e variegato mondo del feeding, che necessita di un format capace di rappresentarlo in modo compiuto; dall’altro ha il potere di accrescere la pedonabilità sul punto vendita, accreditandolo come riferimento chiave anche per gli acquisti del quotidiano (dai ricambi delle tettarelle, all’acquisto delle pappe, del pannolino…) e mettendolo in diretta competizione con la GDO, che sta soffrendo.

In questa logica, la distribuzione specializzata appare oggi interessata da un processo di modernizzazione, che la porta, sia pure con un certo ritardo rispetto ad altri settori e in modo circoscritto alle realtà più aperte al cambiamento, a far proprie le logiche della grande distribuzione, quindi a puntare su una politica sempre più aggressiva, che ripone molta enfasi non solo sulla comunicazione (anche attraverso i volantini) ma anche sulla competenza, sottolineando una nuova competitività.

D’altro canto, lo specializzato, che vale ben l’89% a valore del mercato Baby Care, ha visto nel 2014 il proprio giro di affari contrarsi del -5%; questo risultato è riconducibile al diminuito apporto della puericultura pesante, più colpita dalla contrazione dei consumi e interessata da una forte pressione sul prezzo e sui margini.

Nel 2014 il segmento trasporto e seduta -“cassaforte” del negozio specializzato- è calato del -6% a valore e del -3% a volume; all’interno di questo mix il prodotto che ha evidenziato le maggiori difficoltà è stato il seggiolone e, a seguire, i passeggini, con il trio in sofferenza. Qualche difficoltà anche per il seggiolino auto, che ha evidenziato una tenuta sostanziale a quantità (+1% vs 2013), ma anche una flessione del 4% a valore. A sostenere la crescita sono stati soprattutto i gruppi 1/2/3 e 2-3. E questo evidenzia un tentativo del consumatore di razionalizzare l’acquisto privilegiando una soluzione che non lo costringa a ripetere l’acquisto nel giro di poco tempo.
Il panel Baby Care rappresenta oggi 10 categorie merceologiche, che si estendono dal mondo feeding (succhietti, biberon, etc.), passando per gli articoli elettronici (sterilizzatori, baby monitors, etc.) fino al mondo transportation & seat (ruote, seggiolini auto, seggioloni).

GfK ha attivato un panel retail che, a partire dal 2013, rappresenta il multimarca specializzato in puericultura, nelle sue varie declinazioni: non solo indipendenti ma anche catene e gruppi d’acquisto. Il panel GfK al tempo stesso è attivo sulla distribuzione “generalista” e veicola informazioni sul mondo degli ipermercati, supermercati e, non per ultimo, il canale online generalista, oggi in forte espansione”.