“Scatti di indipendenza”, San Patrignano si mostra al PAC
grazie alle opere di Boschini e Petrus
Dal 6 al 10 novembre al Padiglione d’Arte Contemporanea, grazie al supporto di Tod’s, saranno esposte oltre 30 opere che raccontano la rinascita dei ragazzi di San Patrignano
Tutte le opere saranno in vendita a sostegno della comunità
Una mostra che parla di San Patrignano e di ritorno alla vita. “Scatti di indipendenza”, 34 fotografie di Giovanni Boschini con l’intervento creativo di Marco Petrus, sarà visitabile al PAC di Milano dal 6 al 10 novembre, a cura di San Patrignano con il supporto di Tod’s. Una mostra le cui opere saranno in vendita a sostegno della comunità.
L’esposizione nasce dal lavoro del giovane fotografo Giovanni Boschini, nato in comunità e figlio di due responsabili, che ha raccontato la quotidianità di San Patrignano. Si è trattato di un vero e proprio lavoro immersivo, che lo ha portato a vivere per due mesi a stretto contatto con i ragazzi e le ragazze della comunità. Foto in bianco e nero che esprimono l’anima e il cuore di San Patrignano, veri e propri pezzi di vita di chi viene in comunità per cercare di ricostruirla. Una vitalità che l’artista Marco Petrus ha poi sottolineato attraverso interventi cromatici sulla stampa contrapponendo al bianco e nero di un passato e un presente difficili, i colori di un futuro che torna lentamente a sorridere, esaltando con tinte accese alcuni particolari, piccole cose che lentamente portano luce e speranza. Trentaquattro opere esaltate da cornici uniche realizzate dai ragazzi del laboratorio di ebanisteria della comunità e decorate manualmente dai ragazzi che seguono le carte da parati.
Una mostra che non avrebbe potuto giungere fino al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano senza la collaborazione e il sostegno decennale di Tod’s ai settori artigianali della comunità, volta a favorire la crescita della formazione professionale in comunità per il successivo reinserimento lavorativo delle ragazze e dei ragazzi in percorso.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile da mercoledì 6 a domenica 10 novembre dalle ore 10.00 alle 19:30 e giovedì 8 dalle ore 10.00 alle 22:30. Durante la mostra sarà possibile acquistare le opere.
“Essendo nato e cresciuto a San Patrignano, per me la comunità è sempre stata la normalità. Un posto che davo per scontato e che pensavo di conoscere a memoria. Probabilmente, nella mia infanzia, la comunità è stata come un’isola felice priva di pericoli. Una bolla capace di proteggerti dall’esterno ma insidiosa nel momento in cui si sceglie o si è costretti a mettere il naso fuori dalla porta. Iniziare a fotografare la comunità e la quotidianità dei ragazzi è stata per me una sorta di terapia e di confronto con me stesso e con la comunità, ripercorrendo quella che è stata la mia infanzia prima e la mia adolescenza poi, nel tentativo ambizioso di ritrovare le sensazioni di innocenza che avevo nei confronti di Sanpa”, racconta il fotografo Giovanni Boschini.
“Quello di Giovanni Boschini non è un reportage documentario, è il racconto di un’artista che con l’ausilio della sua fotocamera ci restituisce un’esperienza di vita estraniandosi dal contesto realistico.
I suoi personaggi sono immersi in un’atmosfera di sospensione, che siano al lavoro o a riposo sono tutti caratterizzati da una fissità assoluta, anche nei paesaggi non vibra una foglia. Come se il tempo si fosse fermato, inceppato, in una silenziosa attesa di prospettive future, di riscatto. Sembra un’operazione semplice, non lo è, in arte la semplicità è una conquista”, così l’artista Marco Petrus.
“Non è facile raccontare la comunità e i tanti stati d’animo di chi è in percorso, ma Giovanni e Marco sono riusciti a farlo al meglio. Il bianco e nero delle foto va all’essenza del percorso di ogni ragazza e ragazzo, un percorso fatto di fatica, amarezze, rimpianti, ma come sottolineato dai colori utilizzati da Petrus, esaltato giorno dopo giorno da piccole conquiste che spingono ognuno di loro a fare un ulteriore passo avanti per riappropriarsi della loro indipendenza. Un progetto che ha entusiasmato gli stessi ragazzi delle decorazioni che hanno realizzato le cornici valorizzando al meglio ogni opera. Una mostra per cui dobbiamo ringraziare Tod’s, sempre al nostro fianco nelle sfide che riguardano l’arte e l’artigianato”, spiega Sandro Pieri, responsabile settore decorazioni di San Patrignano.
San Patrignano
La Comunità di San Patrignano accoglie ragazzi e ragazze con problemi di dipendenza in maniera completamente gratuita e senza alcun tipo di discriminazione ideologica o sociale. Dal 1978 a oggi San Patrignano ha accolto oltre 26.000 persone, offrendo loro una casa, l’assistenza sanitaria e legale, la possibilità di studiare, di imparare un lavoro, di cambiare vita e di rientrare a pieno titolo nella società. Attualmente gli ospiti sono circa 800. Fra loro anche mamme che portano avanti il percorso assieme ai loro bambini e, nelle due strutture dedicate, circa 30 minorenni con problematiche di disagio e consumo di droghe. Alcune tra le persone accolte a San Patrignano svolgono il percorso in alternativa al carcere. Negli ultimi 25 anni la comunità ha sostituito oltre 4.000 anni di pene detentive con programmi riabilitativi orientati al pieno recupero e reinserimento sociale e lavorativo. Nella Comunità svolgono la loro attività 109 operatori volontari e 275 tra collaboratori e consulenti, il 40% dei quali provenienti dal percorso di recupero. La comunità da anni si impegna anche nel campo della prevenzione delle dipendenze, attraverso iniziative sia all’interno della comunità che sull’intero territorio italiano. San Patrignano riceve ogni anno centinaia di persone e di operatori provenienti da decine di Paesi del mondo. È una “Organizzazione Non Governativa” riconosciuta e accreditata presso le Nazioni Unite con lo status di “consulente speciale presso il Consiglio Economico e Sociale dell’Onu”.