FERDINANDO SCIANNA AL CMC MILANO

14 novembre 2024 – 18 gennaio 2025
Centro Culturale di Milano, Sala Espositiva, Largo Corsia dei Servi, 4 – Milano

Mostra curata da Ferdinando Scianna e Camillo Fornasieri

Orari di apertura al pubblico
Dal martedì al venerdì 9.30 -13.00; 14.30-18.00
Sabato e domenica 15.00 – 19.00 (escluse festività)
Chiuso nei giorni 24, 25, 26, 31 dicembre e 1° gennaio

Ingresso con donazione € 10; € 7 (studenti, tessera Amici CMC, over 65)

Per gruppi, Scuole, con visite guidate scrivere a segreteria@cmc.milano.it
Info tel. 02 86 455 162

Ferdinando Scianna uno dei fotografi italiani vivente, più autorevole e ammirato al mondo. La sua fotografia fa confluire sempre dati di realtà in meditazioni forti e incisive, sia che il soggetto sia esistenziale, vissuto, o esteriore legato al solo apparire.
La mostra al Centro Culturale di Milano “Compassione” con 60 opere esposte, con un Libro Catalogo di Silvana Editoriale della Collana Quaderni del CMC con grandi scatti da vari Paesi del mondo, è una offerta a Milano, costruita dallo stesso Autore che medita sul senso della fotografia e la sua partecipazione alla condizione del mondo.
Una mostra nata da Scianna che accoglie l’invito che Giovanni Chiaramonte gli rivolse pochi mesi prima della sua scomparsa (ottobre 2023), di pensare una meditazione sul tema del dolore.
Come dice l’Autore non credo che la fotografia cambi il mondo, ma forse aiuta a vedere cose che non vogliamo vedere. Scianna ha selezionato immagini su quello che spesso ignoriamo, sappiamo ma non guardiamo e che lui ha incontrato sul suo cammino e trattenuto.

“Faccio il fotografo da più di cinquant’anni. Nel tempo e con la vecchiaia ho visto crescermi dentro la necessità di esprimere in quello che faccio, anche con le parole, dentro una letteratura ibrida di immagini e parole, per esprimere il mio rapporto di complicata relazione con la realtà e con me stesso.
Durante i suoi reportage su altri temi non ha chiuso gli occhi di fronte alle condizioni di limite in cui l’uomo vive e spera vivendo.
Le sue immagini raccontano il suo approccio alla fotografia che è sempre stato unito, appunto, a quello dell’uomo che vive: “Con questa mostra e libro desidero raccontare che non ci può essere compassione per il dolore e l’ingiustizia senza un sentimento intenso della felicità. La compassione è un sentimento, per chi lo prova, per il quale, se c’è dolore, non solo il tuo, ma quello di ogni uomo e donna e bambino, non puoi essere felice. Ma anche nel più cupo dolore si scopre l’ansia di cercare la felicità”.
Per Scianna le parole sono ormai importanti come gli scatti e per la Mostra ha scritto numerosi testi meditando su quegli “incontri”.
Cosi le diverse immagini dall’Etiopia, Sudan, Bangladesh, India, Vietnam, Lourdes, New York, Napoli, Palermo, Parigi, America Latina, Libano sono il volto delle parole che hanno echeggiato nell’Autore. La mostra e il libro sono suddivisi in otto capitoli che raccolgono le parole e situazioni che hanno dato forma quegli incontri: “miseria, malattia, catastrofi, violenza, emigrazione, emarginazione, solitudine, infine, morte”.

Scianna si riavvicina con questa mostra ad alcuni dei suoi reportage e alla sua ricerca fotografica, quando con l’amico Leonardo Sciascia realizzò diversi libri tra cui Feste religiose in Sicilia che gli valse il Premio Nadar, nel bisogno della parola come luogo che accoglie il mistero della visione, attraverso la fotografia, dell’esserci delle cose, delle persone, del mondo. Come in questa Mostra “Compassione” dove il dolore e la sua contraddizione viene colto dando parola al bisogno e anelito dell’uomo alla felicità.