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	<title>bruges Archives - GDA Press</title>
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		<title>BRUGES, SOUNDS GREAT!</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/65633/turismo/bruges-sounds-great.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Giuliana de Antonellis]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 27 Jan 2018 23:51:25 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Turismo]]></category>
		<category><![CDATA[bruges]]></category>
		<category><![CDATA[Budapest Festival Orchestra]]></category>
		<category><![CDATA[Concertgebouw]]></category>
		<category><![CDATA[MAfestival Bruges]]></category>
		<category><![CDATA[orchestra sinfonica Anima Eterna]]></category>
		<category><![CDATA[Processione del Santo Sangue]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>BRUGES, SOUNDS GREAT! La fama di Bruges si deve ai suoi suggestivi canali e alle opere dei Primitivi Fiamminghi, ma c’è un altro ambito in cui la città delle Fiandre eccelle: la musica classica. Un’eredità che viene dal passato: già nel Medioevo i polifonisti fiamminghi, di fama internazionale, erano ospiti graditissimi alle tavole degli eleganti &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/65633/turismo/bruges-sounds-great.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">BRUGES, SOUNDS GREAT!</span></a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><img fetchpriority="high" decoding="async" class="alignnone size-large wp-image-65634" src="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2018/01/Bruges_janDhondt_BRUGGE_KLASSIEKE_MUZIEK1516799792-500x236.jpg" alt="" width="500" height="236" srcset="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2018/01/Bruges_janDhondt_BRUGGE_KLASSIEKE_MUZIEK1516799792-500x236.jpg 500w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2018/01/Bruges_janDhondt_BRUGGE_KLASSIEKE_MUZIEK1516799792-300x142.jpg 300w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2018/01/Bruges_janDhondt_BRUGGE_KLASSIEKE_MUZIEK1516799792.jpg 570w" sizes="(max-width: 500px) 100vw, 500px" /></p>
<p>BRUGES, SOUNDS GREAT!</p>
<p>La fama di Bruges si deve ai suoi suggestivi canali e alle opere dei Primitivi Fiamminghi, ma c’è un altro ambito in cui la città delle Fiandre eccelle: la musica classica. Un’eredità che viene dal passato: già nel Medioevo i polifonisti fiamminghi, di fama internazionale, erano ospiti graditissimi alle tavole degli eleganti palazzi borgognoni.</p>
<p>Oggi il <strong>Concertgebouw di Bruges</strong>, centro internazionale di musica e arte, è sinonimo di eccellenza acustica, oltre che architettonica. Sotto il nome di <strong><em>Bruges, sounds great!</em></strong>, qui si susseguono alcuni degli eventi musicali più attesi dell’anno, con una novità. Eccoli:<br />
<strong>Gold &#8211; Bruges voices from the Renaissance, 7-13 maggio 2018</strong></p>
<p>Novità del 2018, Gold riunisce tutto il meglio del Secolo d’oro di Bruges: l’affascinante storia medievale, la suggestiva eredità culturale, i gioielli dell’arte e dell’architettura e, sopra tutto ciò, la musica. Non a caso, la prima edizione di questo evento musicale coincide con un tradizionale appuntamento in città, la <strong>Processione del Santo Sangue</strong> (10 maggio 2018) e racconta la storia di Donaas de Moor, commerciante e amministratore della città commemorato da <strong>Jacob Obrecht</strong> nella notevole Missa de Sancto Donatiano.</p>
<p><strong>Bach Academy, 24-28 gennaio 2018</strong></p>
<p>Cinque giorni sorprendenti dedicati all’opera di <strong>Bach</strong> per ri(scoprire) le sue composizioni, ri-arrangiate da Bach stesso e dai suoi contemporanei, e come sia stato fonte di ispirazione per i musicisti più audaci che lo hanno seguito.</p>
<p><strong>Masterpiece Week Ludwig Van Beethoven: “9th symphony” by Anima Eterna Brugge, 22-25 February 2018</strong></p>
<p>Nella settimana dedicata a un “masterpiece” della musica classica, <strong>l’orchestra sinfonica <em>Anima Eterna</em></strong> mette in scena una pietra miliare dell’opera di <strong>Beethoven</strong>, la magistrale “Nona”. Un’immersione a 360° nell’opera attraverso due letture-performance organizzate dal Concertgebouw. La direzione è affidata a <strong>Korneel Bernolet</strong>, uno dei giovani talenti emerso dal programma “Anima Next Generation”. Anima Eterna, fondata da <strong>Jos van Immerseel</strong> nel 1987, gode di fama internazionale con il suo repertorio del 17°-20° secolo. Ciò che rende speciale questa orchestra sinfonica è l’utilizzo di strumenti e tecniche dell’epoca, rendendo così l’esecuzione molto vicina all’originale suono dei capolavori di Bach e Beethoven, per citarne alcuni.</p>
<p><strong>Budapest Festival, 16-19 maggio 2018</strong></p>
<p><strong>Iván Fischer</strong> e la sua <strong>Budapest Festival Orchestra</strong> sono rinomati per le performance vibranti, tecnicamente perfette. Al centro di questa quinta edizione del festival ci sarà <strong>Gustav Mahler</strong>, un compositore con cui Fischer aveva un legame speciale.</p>
<p><strong>MAfestival 2018 – 3-12 agosto 2018</strong></p>
<p>Ogni estate, il famoso MAfestival Bruges si caratterizza per la provocante drammaturgia del cartellone concertistico di musica antica che presenta. A partire dal 9 marzo sul sito <a href="http://www.MAfestival.be">www.MAfestival.be</a> aggiornamenti sul programma dell’edizione 2018.</p>
<p>Al Concertgebouw si possono applaudire anche i musicisti di <strong>Anima Eterna Bruges</strong> e del <strong>Symfonieorkest van Vlaanderen, </strong>sempre che non siano in tourné.</p>
<p><strong>Visite del Concertgebouw </strong></p>
<p>Inaugurato il 13 giugno del 2000 alla presenza del re e della regina del Belgio, l&#8217;imponente sala da concerti, opera degli architetti Paul Robbrecht e Hilde Daem prende ispirazione dalle torri e dai mattoni della città. Dal mercoledì alla domenica il Concertgebouw apre al pubblico e svela la sua affascinante architettura e la collezione d’arte custodita al suo interno.</p>
<p>Maggiori informazioni</p>
<p><a href="http://www.concertgebouw.be">www.concertgebouw.be</a></p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
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		<title>Bruges per golosi</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/34410/turismo/bruges-per-golosi.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Fri, 26 Jul 2013 16:38:14 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Turismo]]></category>
		<category><![CDATA[bruges]]></category>
		<category><![CDATA[fiandre]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La citt&#224; in pillole Bruges (Brugge in fiammingo) &#232; il capoluogo delle Fiandre Occidentali e dell&#8217;omonimo distretto amministrativo; &#232; sede della Diocesi di Bruges e della Corte di Assise. La citt&#224; si trova nel nordovest del paese. Il centro storico di Bruges -entrato a far parte del Patrimonio Mondiale dell&#8217;UNESCO come citt&#224; medievale- ha una &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/34410/turismo/bruges-per-golosi.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Bruges per golosi</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<div>La citt&agrave; in pillole</div>
<div>Bruges (Brugge in fiammingo) &egrave; il capoluogo delle Fiandre Occidentali e dell&rsquo;omonimo distretto</div>
<div>amministrativo; &egrave; sede della Diocesi di Bruges e della Corte di Assise. La citt&agrave; si trova nel nordovest</div>
<div>del paese.</div>
<div>Il centro storico di Bruges -entrato a far parte del Patrimonio Mondiale dell&rsquo;UNESCO come citt&agrave;</div>
<div>medievale- ha una forma regolare di circa 430 ettari. L&rsquo;intero comune ha una superficie di 13.840</div>
<div>ha di cui 1.075 ettari in mare, a Zeebrugge. La citt&agrave; conta circa 117.000 abitanti, di cui circa 20.000</div>
<div>vivono in centro.</div>
<div>L&#39;importanza economica di Bruges deriva principalmente dal porto di Zeebrugge. Bruges &egrave; anche</div>
<div>un&rsquo;attrazione turistica nota in tutto il mondo.</div>
<div>Oggi Bruges &egrave; conosciuta soprattutto per essere una citt&agrave; storica con un ricco patrimonio culturale.</div>
<div>Il centro storico &egrave; estremamente ben conservato. L&rsquo;attuale assetto del centro storico &egrave; stato</div>
<div>fortemente influenzato dal gusto neogotico del 19&deg;s ecolo.</div>
<div>Un grande numero di birre vengono prodotte a Bruges o sono legate a questa citt&agrave;. Tra queste:</div>
<div>Basilius, Bourgogne des Flandres Blond, Bourgogne des Flandres Bruin, Brugge Tripel, Brugs</div>
<div>(Tarwebier), Brugse Babbelaar, Brugse Bok, Brugse Zot, Brugse Zot Dubbel, De Garre Tripel, Fort</div>
<div>Lapin 8, Steenbrugge Blond, Steenbrugge Dubbel Bruin, Steenbrugge Tripel, Steenbrugge Wit,</div>
<div>Straffe Hendrik en Straffe Hendrik Quadrupel.</div>
<div>A Bruges si incontrano diverse birrerie e negozi di birra. Dei numerosi birrifici presenti un tempo in</div>
<div>citt&agrave;, tuttavia, rimane oggi attivo solamente De Halve Maan, oltre al nuovo birrificio Fort Lapin</div>
<div>aperto nel 2012.</div>
<div>Bruges &egrave; inoltre conosciuta come citt&agrave; del cioccolato. La citt&agrave; conta un grande numero di</div>
<div>cioccolaterie e un museo del cioccolato (Choco &ndash; Story).</div>
<div>Cose da sapere (e da visitare) a Bruges se sei un &ldquo;foodie&rdquo;</div>
<div>&#8211; La citt&agrave; &egrave; ai vertici mondiali per quanto riguarda il numero di stelle Michelin pro capite. A</div>
<div>Bruges si contano 14 stelle Michelin per 117.134 abitanti (oppure 12 stelle per 100.000</div>
<div>abitanti). Numeri che portano Bruges a superare altre celebri destinazioni gastronomiche</div>
<div>come Tokio e San Sebastian. Parigi, New York, Copenhagen&hellip;la seguono con un netto</div>
<div>scarto.</div>
<div>&#8211; Bruges si pu&ograve; definire la citt&agrave; del cioccolato. La citt&agrave; ha 50 cioccolaterie artigianali e</div>
<div>creative. Ci sono poi 120 negozi in cui si possono acquistare praline e cioccolato. Diversi</div>
<div>ristoranti propongono il cioccolato nel loro menu e durante un soggiorno a Bruges non pu&ograve;</div>
<div>certo mancare una visita al museo del cioccolato &lsquo;Choco Story&rsquo;.</div>
<div>&#8211; Bruges ha il proprio birrificio cittadino, &lsquo;De Halve Maan&rsquo;. Nel birrificio vengono prodotte le</div>
<div>birre Brugse Zot e Straffe Hendrik che hanno vinto diversi premi mondiali.</div>
<div>Turismo Fiandre, Bruxelles, Belgio</div>
<div>Ente del turismo delle Fiandre</div>
<div>Piazza Santa Maria Beltrade 2, I-20123 Milano</div>
<div>Tel 199442111 Fax +39 0245550204 &#8211; www.turismofiandre.it &#8211; C.F: 97476930157</div>
<div>Da visitare e per fare shopping</div>
<div>The Chocolate Line</div>
<div>Una delle poche cioccolaterie menzionate nella guida Michelin. Lo &ldquo;Shock-o-latier&rdquo; Dominique</div>
<div>Persoone propone creazioni esclusive di cioccolato e praline di ogni genere.</div>
<div>Indirizzo : Simon Stevinplein 19, 8000 Bruges</div>
<div>www.thechocolateline.be</div>
<div>BbyB</div>
<div>Da visitare assolutamente. Sfiziosi capolavori di cioccolato. Creazioni esclusive dello chef stellato</div>
<div>Bart Desmidt</div>
<div>Indirizzo: Sint-Amandsstraat 39, 8000 Brugge</div>
<div>www.bbyb.be</div>
<div>Lavorare e giocare con il cioccolato</div>
<div>Choco-Story</div>
<div>Oltre alla storia del cioccolato e alle sale &ldquo;didattiche&rdquo;, il museo offre la possibilit&agrave; di organizzare</div>
<div>workshop sul tema &lsquo;crea la tua pralina&rsquo; La visita guidata del museo del cioccolato si conclude con</div>
<div>assaggi e degustazioni.</div>
<div>Indirizzo: Wijnzakstraat 2, 8000 Bruges</div>
<div>www.choco-story.be &nbsp;</div>
<div>Per bere qualcosa</div>
<div>Brugs Beertje</div>
<div>Un birrificio speciale nel cuore della citt&agrave;. Un &ldquo; bruine caf&eacute;&rdquo; . Con pi&ugrave; di 300 birre, &egrave; conosciuto</div>
<div>dagli amanti della birra di tutto il mondo</div>
<div>Indirizzo: Kemelstraat 5, 8000 Bruges</div>
<div>www.brugsbeertje.be&nbsp;</div>
<div>Cambrinus</div>
<div>Brasserie con pi&ugrave; di 400 birre una cucina alla birra eccellente</div>
<div>Indirizzo: Philipstockstraat 19, 8000 Bruges</div>
<div>www.cambrinus.eu</div>
<div>Turismo Fiandre, Bruxelles, Belgio</div>
<div>Ente del turismo delle Fiandre</div>
<div>Piazza Santa Maria Beltrade 2, I-20123 Milano</div>
<div>Tel 199442111 Fax +39 0245550204 &#8211; www.turismofiandre.it &#8211; C.F: 97476930157</div>
<div>Da scoprire</div>
<div>Frietmuseum (Museo delle patatine fritte)</div>
<div>L&rsquo;unico museo al mondo dedicato alle patatine fritte.</div>
<div>Indirizzo: Vlamingstraat 33, 8000 Bruges</div>
<div>www.frietmuseum.be</div>
<div>Birrifico De Halve Maan</div>
<div>Una vista all&rsquo;unico birrificio cittadino di Bruges in cui vengono prodotte birre speciali come la</div>
<div>Brugse Zot e Straffe Hendrik . Visite guidate giornaliere in Olandese, Francese/Inglese e tedesco</div>
<div>Indirizzo : Walplein 26, 8000 Bruges</div>
<div>www.halvemaan.be</div>
<div>Per saperne di pi&ugrave;:</div>
<div>www.brugge.be</div>
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		<title>Gli ‘affreschi mobili’ del nord</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/6381/arte/gli-%e2%80%98affreschi-mobili%e2%80%99-del-nord.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 16 Jun 2010 15:46:33 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[arazzi]]></category>
		<category><![CDATA[bruges]]></category>
		<category><![CDATA[gonzaga]]></category>
		<category><![CDATA[mantegna]]></category>
		<category><![CDATA[mantova]]></category>
		<category><![CDATA[palazzo te]]></category>
		<category><![CDATA[raffaello]]></category>
		<category><![CDATA[skira]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Gi&#224; a partire dal XIV secolo la produzione di arazzi, &#8220;Belgarum ars suprema&#8221; come sinteticamente scrisse il collezionista Paolo Giovio, aveva raggiunto nei territori delle Fiandre e del Brabante, eccelsi livelli di qualit&#224;. Gli arazzi di produzione nordica venivano ammirati, acquistati e definiti in tutt&#8217;Europa &#8220;gli affreschi mobili del nord&#8221;, a motivo della loro facilit&#224; &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/6381/arte/gli-%e2%80%98affreschi-mobili%e2%80%99-del-nord.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Gli ‘affreschi mobili’ del nord</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>Gi&agrave; a partire dal XIV secolo la produzione di arazzi, &ldquo;Belgarum ars suprema&rdquo; come sinteticamente scrisse il collezionista Paolo Giovio, aveva raggiunto nei territori delle Fiandre e del Brabante, eccelsi livelli di qualit&agrave;.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>Gli arazzi di produzione nordica venivano ammirati, acquistati e definiti in tutt&rsquo;Europa &ldquo;gli affreschi mobili del nord&rdquo;, a motivo della loro facilit&agrave; nel trasporto e nell&rsquo;installazione.</font><font>Questi giganteschi tessuti infatti potevano essere arrotolati come tappeti, il che spiega anche perch&eacute; fossero particolarmente ricercati e apprezzati dalle corti, per le quali costituivano un&rsquo;evidente manifestazione di prestigio e ricchezza e spesso, quando si spostavano da un luogo ad un altro, questi manufatti le precedevano nel nuovo alloggio.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>Le loro dimensioni gigantesche non avevano soltanto la funzione di proteggere gli spaziosi ambienti dei palazzi dal freddo, ma con le loro scene intessute, in lana e seta, offrivano anche uno sfondo variopinto ai saloni.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><img decoding="async" src="http://www.gdapress.it/public/it/thumb-20.jpg" border="0" width="480" height="300" /></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font><font>La maggior parte di essi raffigurava scene campestri con &ldquo;verdure, boscaglie con figure, con animali&rdquo;, ma ve n&rsquo;erano anche con fatti storici dell&rsquo;antichit&agrave;, oppure mitologici, o episodi dell&rsquo;Antico Testamento, evangelici, oppure tratti dagli Atti degli Apostoli.<span>&nbsp;</span></font></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font><font><span>&nbsp;<img decoding="async" src="http://www.gdapress.it/public/it/thumb-2.jpg" border="0" width="480" height="124" /></span></font></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font><font></font></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font><font></font></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>A partire dalla fine del XV secolo Bruxelles &ldquo;la citt&agrave; dove meglio che in altro luogo di queste parti si lavora d&rsquo;arazzi&rdquo; scrisse il nunzio papale nei Paesi Bassi Guido Bentivoglio, incominci&ograve; a dominare il mercato internazionale, per un&rsquo;indiscussa superiorit&agrave; progettuale e tecnica.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font><font>I suoi &ldquo;merchands tapissiers&rdquo; si erano altamente specializzati in questo genere di prodotti che seguivano in tutte le fasi di realizzazione, dall&rsquo;acquisto dei materiali, compresi i preziosi filati d&rsquo;oro e d&rsquo;argento, alla preparazione dei cartoni sui quali venivano realizzati i disegni, ai salari dei tessitori.</font></font><font>Le corti italiane li stimavano particolarmente, tanto che sin dal XV secolo, avevano iniziato ad acquistarli inviando direttamente i propri emissari al porto di Anversa, mercato dove si svolgeva la compravendita di questi manufatti, nel &ldquo;predikherenpand&rdquo; dei frati domenicani e, dal 1554, nel &ldquo;tapissierspand&rdquo; dove arazzieri e commercianti di Bruxelles, Enghien e Oudenaarde potevano prendere le botteghe in affitto per vendere i loro prodotti.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><img loading="lazy" decoding="async" src="http://www.gdapress.it/public/it/thumb-30a.jpg" border="0" width="480" height="418" /></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font><img loading="lazy" decoding="async" src="http://www.gdapress.it/public/it/thumb-22a.jpg" border="0" width="480" height="478" /></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>I papi Paolo II, Sisto IV, Giulio II, Leone X, Clemente VII erano tutti collezionisti d&rsquo;arazzi, cos&igrave; come i Medici a Firenze, o il genovese Andrea Doria, oppure gli Este a Ferrara, i Farnese a Parma e i Gonzaga a Mantova. </font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>Ed &egrave; proprio su una selezione di alcuni tra gli arazzi pi&ugrave; belli appartenuti ai Gonzaga realizzati durante il Rinascimento che si concentra questa mostra.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>I signori di Mantova avevano iniziato ad acquistarli sin dal Quattrocento, ma soprattutto nel secolo successivo incrementarono notevolmente le loro collezioni.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>Nutrivano infatti particolare interesse per quest&rsquo;arte i tre figli di Francesco II Gonzaga (1466-1549), quarto marchese di Mantova e Isabella d&rsquo;Este (1474-1539): Federico II (1500-1540), primo duca di Mantova, il cardinal Ercole (1505-1563) e Ferrante (1507-1557), comandante in capo delle truppe imperiali e governatore di Milano.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>Quelli presenti in mostra furono quasi tutti realizzati nelle Fiandre, o da arazzieri fiamminghi in Italia.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>Vi &egrave; un millefiori araldico proveniente da Bruges, il cui campo &egrave; interamente ornato da una miriade di fitte piantine fiorite accostate, da piccoli animali e da quattro alberi, peschi e palme da dattero, su ognuno dei quali compaiono scudi.</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>Poi vi &egrave; la serie appartenuta a Federico II ed Ercole Gonzaga, con i putti che giocano e danzano sotto un pergolato con un coniglio, un cavallo di legno, un capro, un torchio e che danno l&rsquo;illusione di trovarsi in un ambiente all&rsquo;aria aperta. </font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal"><font>Fabbricati in Italia sono invece quelli con le <em>Storie di Mos&egrave;</em>, propriet&agrave; dei Gonzaga di Guastalla.</font></p>
<p> <font>Ispirati alle scene bibliche dipinte da Raffaello nelle logge Vaticane, sono stati eseguiti nel 1545, a partire da disegni di Giulio Romano e recano il monogramma di due diversi atelier di Bruxelles. </font><font> </p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">Gli episodi rappresentati sono dodici, tra cui <em>Gli ebrei che consegnano i loro tesori d&rsquo;argento a Mos&eacute;</em>, <em>Mos&eacute; che riceve le tavole della legge sul Sinai</em>, <em>l&rsquo;Innalzamento del serpente di bronzo</em>, <em>Il rapimento dei bambini e delle donne madianiti</em>, sino al <em>Passaggio del Mar Rosso</em> dalla spettacolare impostazione manierista, con in primo piano l&rsquo;esercito egiziano intento a scendere verso il mare, dove si trova gi&agrave; Mose con gli israeliti, in un paesaggio primordiale che si estende a perdita d&rsquo;occhio, tra una cornice d&rsquo;alberi da frutto che campeggiano in primo piano.<span>&nbsp;&nbsp; </span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">Dedicati a un tema mitologico sono invece quelli con la storia di Fetonte, cos&igrave; come raccontata nelle Metamorfosi d&rsquo;Ovidio, considerata un avvertimento morale contro l&rsquo;orgoglio e la temerariet&agrave;.<span>&nbsp;&nbsp; </span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">Particolarmente suggestivi anche quelli dedicati alle storie di Alessandro Magno soprattutto quello con la <em>Battaglia</em><em> di Isso</em> e con <em>L&rsquo;assalto a Tiro</em>, che si caratterizzano entrambi per la vivacit&agrave; dei paesaggi, con vedute di citt&agrave;, boschi e colline all&rsquo;orizzonte e si dimostrano particolarmente adatti a rappresentare vaste azioni belliche.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">Tra quelli illustranti gli Atti degli Apostoli, realizzati dalla bottega di Pieter van Aelst di Bruxelles, tra il 1516 e il 1519-1521, a partire da disegni eseguiti da Raffaello Sanzio tra il 1514 e il 1516, straordinario &egrave; quello con la <em>Pesca Miracolosa</em>, soprattutto per la felicit&agrave; delle pose degli Apostoli e della descrizione, ambientata in un limpido paesaggio lacustre.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">Ma anche la <em>Chiamata</em><em> di San Pietro</em>, la <em>Guarigione</em><em> dello storpio</em>, il <em>Martirio di Santo Stefano</em>, la <em>Vocazione</em><em> di San Paolo</em> e la <em>Predica</em><em> ad Atene</em> si distinguono tutti per l&rsquo;eccezionalit&agrave; delle soluzioni scenografiche e per l&rsquo;equilibrio delle composizioni, seppur affollate.<span>&nbsp; </span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">Questi parati, fatti realizzare dai Gonzaga, offrono davvero uno spettacolo ampiamente rappresentativo del livello raggiunto da quest&rsquo;arte in tutt&rsquo;Europa, come si deduce dalla descrizione della residenza del cardinale Ettore Gonzaga a Mantova in occasione delle nozze, dell&rsquo;ottobre 1549, tra Francesco Gonzaga e Caterina d&rsquo;Austria: &ldquo;Si ritirorno tutti insieme in alcune camere tappezzate di finissimi et bellissimi drappi d&rsquo;oro, d&rsquo;argento et di seta di pi&ugrave; colori, maestrevolmente contesti, ne i quali tanti diversi animali, alberi, frutti e fiori al vero conformi dentro vi si scorgevano, che&rsquo;l gran Parasio et l&rsquo;ingegnoso Fidia, l&rsquo;uno in tela et l&rsquo;altro in marmo a gran pena gli avrebbe potuti pi&ugrave; alla maestra natura verisimili dimostrare&rdquo;.</p>
<p> &nbsp;&nbsp; </p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">Vladek Cwalinski<span>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; </span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">&nbsp;</p>
<p> <em>Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento</em> </p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal">Palazzo Te, Mantova</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal">Fino al 27 giugno 2010</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal">Catalogo Skira</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">&nbsp;</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">Didascalie:</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="Pa0">&nbsp;</p>
<p><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Bottega di Willem de Pannemaker</span></span><span class="A0"><em><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Puttini: La vendemmia</span></em></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Arazzo, 380 x 440 cm</span></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Trissino (Vicenza), Fondazione Progetto Marzotto</span></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; font-family: &#39;Times New Roman&#39;"> </span></span></p>
<p> <span class="A0"><span style="font-size: 12pt; font-family: &#39;Times New Roman&#39;"><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; color: windowtext; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Manifattura di Bruges</span></span><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;"></span><span class="A0"><em><span style="font-size: 12pt; background: yellow; color: windowtext; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Millefiori araldico</span></em></span><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;"></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; color: windowtext; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Arazzo</span></span><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;"></span> </p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="Pa0"><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; color: windowtext; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Mantova, Basilica di Santa Barbara</span></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="Pa0"><span class="A0"></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="Pa0"><span class="A0"></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Bottega di Nicolas Karcher</span></span><span class="A0"><em><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Mos&egrave;: Il passaggio del Mar Rosso</span></em></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Arazzo, 360 x 630 cm</span></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Milano, Museo del Duomo</span></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">&nbsp;</span></span></p>
<p> </span></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Bottega di Nicolas Karcher</span></span><span class="A0"><em><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Mos&egrave;: Il passaggio del Mar Rosso</span></em></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Arazzo, 360 x 630 cm</span></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Milano, Museo del Duomo</span></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">&nbsp;</span></span> </p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="Pa0"><span class="A0"></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="Pa0"><span class="A0"></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Bottega di Nicolas Karcher</span></span><span class="A0"><em><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Mos&egrave;: L&rsquo;innalzamento del serpente di bronzo</span></em></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Arazzo, 377 x 380 cm</span></span><span class="A0"><span style="font-size: 12pt; background: yellow; font-family: &#39;Times New Roman&#39;">Milano, Museo del Duomo</span></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify" class="MsoNormal">&nbsp;</p>
<p> </font></p>
<p>The post <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/6381/arte/gli-%e2%80%98affreschi-mobili%e2%80%99-del-nord.html">Gli ‘affreschi mobili’ del nord</a> appeared first on <a href="http://www.gdapress.it/it">GDA Press</a>.</p>
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