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	<title>ermitage Archives - GDA Press</title>
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		<title>Leonardo e la Madonna Litta Milano Museo Poldi Pezzoli</title>
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		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 10 Dec 2019 23:17:59 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[Comune di Milano-Cultura]]></category>
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		<category><![CDATA[LA MADONNA LITTA]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>LEONARDO E LA MADONNA LITTA Milano, Museo Poldi Pezzoli 7 novembre 2019 – 10 febbraio 2020 La Madonna Litta, capolavoro dell’Ermitage di San Pietroburgo, torna a Milano dopo trent’anni Il Museo Poldi Pezzoli presenta dal 7 novembre 2019 Leonardo e la Madonna Litta, una mostra di grandissimo rilievo, in cui è esposto eccezionalmente a Milano, &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/73475/arte/leonardo-e-la-madonna-litta-milano-museo-poldi-pezzoli.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Leonardo e la Madonna Litta Milano Museo Poldi Pezzoli</span></a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><img fetchpriority="high" decoding="async" class="alignleft size-large wp-image-73479" src="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2019/12/74692477_10157460095804799_5930852328239267840_n-1-370x400.jpg" alt="" width="370" height="400" srcset="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2019/12/74692477_10157460095804799_5930852328239267840_n-1-370x400.jpg 370w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2019/12/74692477_10157460095804799_5930852328239267840_n-1-278x300.jpg 278w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2019/12/74692477_10157460095804799_5930852328239267840_n-1.jpg 526w" sizes="(max-width: 370px) 100vw, 370px" /></p>
<p>LEONARDO E LA MADONNA LITTA</p>
<p>Milano, Museo Poldi Pezzoli</p>
<p>7 novembre 2019 – 10 febbraio 2020</p>
<p>La Madonna Litta,</p>
<p>capolavoro dell’Ermitage di San Pietroburgo,</p>
<p>torna a Milano dopo trent’anni</p>
<p>Il Museo Poldi Pezzoli presenta dal 7 novembre 2019 Leonardo e la Madonna Litta, una mostra di grandissimo rilievo, in cui è esposto eccezionalmente a Milano, per la prima volta dopo quasi trent’anni, il celebre dipinto dell’Ermitage, fra i massimi capolavori del museo nazionale russo.</p>
<p>L’esposizione viene organizzata grazie al sostegno di Fondazione Bracco, Main Partner, cui si affiancano Regione Lombardia e Comune di Milano. La mostra, a cura di Pietro C. Marani e Andrea Di Lorenzo, con progetto allestitivo e grafica espositiva di Migliore + Servetto Architects e progetto grafico di Salvatore Gregorietti, è stata inoltre inclusa fra le celebrazioni nazionali dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci promosse e sostenute dal MiBACT &#8211; Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, in quelle promosse dal comitato territoriale di Milano e della Lombardia e nel palinsesto Milano Leonardo 500, promosso dal Comune di Milano | Cultura.</p>
<p>Insieme alla Madonna Litta viene presentato un nucleo selezionatissimo di opere – una ventina tra dipinti e disegni di raffinata qualità – provenienti dalle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, eseguiti da Leonardo e dai suoi allievi più vicini (da Giovanni Antonio Boltraffio a Marco d’Oggiono, dall’ancora misterioso Maestro della Pala Sforzesca a Francesco Napoletano) negli ultimi due decenni del Quattrocento, quando il maestro viveva ed era attivo a Milano, presso la corte di Ludovico il Moro.</p>
<p>La Madonna Litta è strettamente legata alla città di Milano: eseguita nel capoluogo lombardo nel 1490 circa, mostra notevoli affinità stilistiche con la seconda versione della Vergine delle rocce conservata alla National Gallery di Londra. Nel Ducato milanese il dipinto oggi all’Ermitage conobbe una notevole fortuna, come dimostra il grande numero di copie e derivazioni eseguite da artisti lombardi che ci sono pervenute. Nell’Ottocento, inoltre, era l’opera più rinomata di una delle più importanti collezioni di opere d’arte milanesi, quella dei duchi Litta (da cui deriva il soprannome con cui è conosciuta in tutto il mondo) ed era conservata nel grande palazzo di Corso Magenta; l’Ermitage l’acquistò nel 1865 dal duca Antonio Litta Visconti Arese (1819-1866).</p>
<p>Nella mostra la Madonna Litta è affiancata ad un altro capolavoro nato da una raffinata composizione di Leonardo, la Madonna con il Bambino del Museo Poldi Pezzoli: il dipinto, eseguito verso il 1485-1487 da Giovanni Antonio Boltraffio – il migliore fra gli allievi di Leonardo a Milano – con ogni probabilità sulla base di studi preparatori messi a punto dal maestro, è accostabile, dal punto di vista stilistico, alla prima versione della Vergine delle rocce del Louvre. Nella prima metà dell’Ottocento anche la Madonna con il Bambino apparteneva alla collezione dei duchi Litta (fu acquistata da Gian Giacomo Poldi Pezzoli nel 1864): sarà quindi un’importante occasione poter riunire nuovamente a Milano, dopo oltre un secolo e mezzo, questi due straordinari e affascinanti dipinti leonardeschi raffiguranti la Madonna con il Bambino.</p>
<p>Nella mostra è presentato inoltre un altro quadro del Poldi Pezzoli che raffigura la Madonna allattante: riferito a un anonimo artista lombardo attivo nel primo decennio del Cinquecento, rappresenta una delle derivazioni dalla Madonna Litta più interessanti e di migliore qualità che ci siano pervenute. Saranno inoltre presenti altri dipinti raffiguranti la Madonna con il Bambino di Marco d’Oggiono, di Francesco Napoletano e del Maestro della Pala Sforzesca, che permetteranno di illustrare come Leonardo e i suoi più stretti seguaci (che spesso lavoravano sulla base di progetti e composizioni del maestro) abbiano affrontato dal punto di vista compositivo, in maniera sempre nuova e originale, questo diffusissimo soggetto.</p>
<p>Fra i disegni in mostra un bellissimo studio riferibile con sicurezza alla mano di Leonardo, eseguito a punta metallica: custodito alla Biblioteca Ambrosiana, raffigura un profilo femminile e un occhio dalla palpebra nettamente delineata, che si confronta molto bene con gli occhi della Vergine nel dipinto dell’Ermitage. Inoltre alcuni splendidi studi di Boltraffio che si legano alla testa del Bambino e ai panneggi della Madonna Litta e della Madonna con il Bambino del Poldi Pezzoli (conservati rispettivamente a Parigi, Fondation Custodia, Collection Frits Lugt; a Berlino, Staatliche Museen, Kupferstichkabinett; a Oxford, Christ Church College).</p>
<p>Le indagini scientifiche</p>
<p>Grazie al sostegno di Fondazione Bracco, da sempre impegnata nella valorizzazione del rapporto tra scienza e arte, è stata anche eseguita un’articolata campagna di analisi diagnostiche su alcune opere presenti in mostra, coordinata dall’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR in collaborazione con l&#8217;Università di Milano e l&#8217;Università di Milano-Bicocca. Le analisi (radiografie, riflettografie ai raggi infrarossi, UV, infrarosso in falso colore…), eseguite secondo un protocollo comune, hanno dato vita a interessanti e costruttivi confronti; hanno infatti permesso di evidenziare i diversi modi di realizzare i disegni preparatori e i dipinti da parte degli artisti che operavano nella bottega di Leonardo, a stretto contatto fra loro, in un arco cronologico ristretto: dal 1482 al 1499, gli anni della presenza di Leonardo a Milano.</p>
<p>Come nasce un’attribuzione</p>
<p>La straordinaria occasione offerta dalla presenza della Madonna Litta a Milano, accanto e a diretto confronto con altre opere eseguite dagli allievi di Leonardo negli stessi anni, consente di illustrare al pubblico di ogni età, in modo estremamente semplice e didattico, come nasce e come si modifica nel tempo l’attribuzione di un’opera d’arte. Viene spiegato ai visitatori della mostra in che modo l’esame dei documenti di archivio, delle informazioni sulla provenienza collezionistica e sulla fortuna critica, delle analisi diagnostiche e infine lo studio degli elementi “formali” e stilistici – attività specifica del conoscitore storico dell’arte, che si occupa in particolare di formulare le attribuzioni delle opere d’arte – abbiano consentito agli studiosi di avanzare ipotesi spesso divergenti sulla paternità di queste opere, utilizzando, per dimostrare le loro proposte, vari elementi – che oggi si sono arricchiti di nuovi strumenti scientifici – che verranno presentati nella mostra accanto agli stessi dipinti.</p>
<p>I dati acquisiti dalle analisi scientifiche condotte sulle opere saranno presenti in mostra grazie ad un apparato multimediale di supporto, nonché pubblicati e consultabili, con libero accesso da parte di tutti gli utenti, anche sul sito internet del Museo Poldi Pezzoli e di Fondazione Bracco. Sarà inoltre organizzata una giornata di studi, aperta a tutto il pubblico interessato, con interventi dei maggiori specialisti degli argomenti affrontati nella mostra.</p>
<p>Per tutta la durata dell’esposizione saranno inoltre organizzate diverse attività didattiche collaterali: visite guidate su prenotazione per il pubblico e le famiglie, itinerari didattici per le scuole e per i bambini, un ciclo di conferenze sui temi della mostra affidate a specialisti degli argomenti affrontati e aperte a tutte le categorie di pubblico e un ciclo di laboratori dedicati al disegno e alle arti decorative, in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.</p>
<p>L’app MADONNA LITTA_MILANO, realizzata da SENSE – immaterial Reality, arricchisce la mostra e la conoscenza delle opere esposte. Il visitatore è in grado di ricevere informazioni e scoprire particolari tramite l’innovativo linguaggio della Realtà Immateriale di Sense. Un nuovo concetto di interazione tra il visitatore e l’opera: in alcuni casi sarà possibile confrontare, in altri “toccare” i dipinti, godendo di punti di vista e dettagli finora impossibili da apprezzare ad occhio nudo.</p>
<p>E’ stato inoltre realizzato l&#8217;album “Diventa un allievo di Leonardo”, su concept di Invisible Studio, con la collaborazione di Abbonamento Musei Lombardia/Valle d’Aosta e il sostegno del Gruppo Giovani del Museo Poldi Pezzoli, che accompagnerà bambini e ragazzi (7 – 11 anni) in un percorso che, partendo dalla mostra, li guiderà alla scoperta del disegno, della pittura, della natura e della scienza di Leonardo e all&#8217;osservazione delle opere presenti nei musei di Milano e della Lombardia.</p>
<p>Le attività organizzate per la mostra faranno parte della rete milanese dedicata al genio di Leonardo predisposta dal Comune di Milano per suggerire ai visitatori itinerari e collegamenti con tutte le istituzioni milanesi coinvolte nelle celebrazioni leonardesche.</p>
<p>Informazioni e prenotazioni: servizieducativi@museopoldipezzoli.it</p>
<p>Catalogo edito da SKIRA.</p>
<p>Video a cura di PUNTO REC.</p>
<p>Con il patrocinio di: Commissione Europea, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Consolato Generale della Federazione Russa a Milano, Camera di Commercio Italo-Russa.</p>
<p>Con il contributo di: Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli &amp; Partners, Sense – Immaterial Reality e VTB Bank.</p>
<p>Media partner: Grandi Stazioni.</p>
<p>Sponsor tecnici: Apice, ATM, BIG Ciaccio Arte, Canon, Class Editori, Hotel Andreola, Mida Ticket, Mitusbishi Electric Climatizzazione, Power Expo Allestimenti, Arterìa Safe Tech.</p>
<p>In collaborazione con: Abbonamento Musei Lombardia/Valle d’Aosta, Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli, Club del Restauro del Museo Poldi Pezzoli, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Fondazione Ermitage Italia, Palazzo Reale &#8211; Milano, Serate Musicali, Villaggio Globale International s.r.l.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&nbsp;</p>
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		<title>DAL 7 GIUGNO A TORINO GRANDE MOSTRA &#8220;IL COLLEZIONISTA DI MERAVIGLIE. L&#8217;ERMITAGE DI BASILEWSKY&#8221; A PALAZZO MADAMA‏</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/34233/arte/dal-7-giugno-a-torino-grande-mostra-il-collezionista-di-meraviglie-lermitage-di-basilewsky-a-palazzo-madama%e2%80%8f.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Fri, 07 Jun 2013 04:05:19 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[ermitage]]></category>
		<category><![CDATA[palazzo madama]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>&#8220;Il Collezionista di Meraviglie. L&#8217;Ermitage di Basilewsky&#8221; Dal 7 giugno al 13 ottobre 2013 Palazzo Madama, Torino Smalti, bronzi, oreficerie, avori: quasi 90 eccezionali opere dal Medioevo al Rinascimento de&#160; &#8220;le roi descollectionneurs&#8221; escono dall&#8217;Ermitage e tornano in Europa per la prima volta. In mostra a Torino. I conservatori dell&#8217;Ermitage avevano tentato in tutti i &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/34233/arte/dal-7-giugno-a-torino-grande-mostra-il-collezionista-di-meraviglie-lermitage-di-basilewsky-a-palazzo-madama%e2%80%8f.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">DAL 7 GIUGNO A TORINO GRANDE MOSTRA &#8220;IL COLLEZIONISTA DI MERAVIGLIE. L&#8217;ERMITAGE DI BASILEWSKY&#8221; A PALAZZO MADAMA‏</span></a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><font color="#006666" style="font-family: Verdana, Helvetica, Arial; font-size: 15px; text-align: -webkit-center;"><b style="line-height: 21px;"><font size="6" style="line-height: normal;"><span style="line-height: 28px; font-size: 20px;">&ldquo;Il Collezionista di Meraviglie.<br />
	L&rsquo;Ermitage di Basilewsky&rdquo;<br />
	</span></font></b></font><font size="6"><span style="line-height: 28px; font-size: 20px;">Dal 7 giugno al 13 ottobre 2013<br />
	Palazzo Madama, Torino<br />
	</span><span style="line-height: 31px; font-size: 22px;"><br />
	</span></font><font size="5"><span style="line-height: 22px; font-size: 16px;"><b>Smalti, bronzi, oreficerie, avori: quasi 90 eccezionali opere dal Medioevo al Rinascimento de&nbsp;<br />
	&ldquo;le roi descollectionneurs&rdquo; escono dall&rsquo;Ermitage e tornano in Europa per la prima volta. In mostra a Torino.<br />
	</b></span></font><b style="line-height: 21px;"><font size="4" style="line-height: normal;"><span style="line-height: 19px; font-size: 14px;"><br />
	</span></font></b><font size="4" style="color: rgb(68, 68, 68); font-family: Verdana, Helvetica, Arial; text-align: -webkit-center;"><span style="line-height: 19px; font-size: 14px;">I conservatori dell&rsquo;Ermitage avevano tentato in tutti i modi di impedire che il governo sovietico, tra il 1932 e il 1933, vendesse alcuni importanti pezzi della strepitosa collezione Basilewsky.</p>
<p>	<b>Era stato lo Zar Alessandro III nel 1885 ad acquistare in blocco la prestigiosa raccolta</b>, al prezzo esorbitante di sei milioni di franchi, prevenendo l&rsquo;asta programmata da Drouot e attesa con ansia da esperti e collezionisti francesi. La collezione del conte Alexandre Basilewsky era infatti considerata, gi&agrave; alla fine degli anni &rsquo;70 dell&rsquo;Ottocento, una delle maggiori attrazioni di Parigi.</p>
<p>	<b>Le resistenze opposte dall&rsquo;Ermitage alle autorit&agrave; staliniste</b>, in quegli anni difficili e duri di vendita delle opere del grande museo russo, non furono comunque sufficienti&nbsp;<b>e 25 notevoli pezzi&nbsp;</b>degli 800 giunti a San Pietroburgo alla fine del XIX secolo&nbsp;<b>se ne andarono ad arricchire le maggiori raccolte d&rsquo;arte del mondo</b>&nbsp;(dal Victoria &amp; Albert di Londra al Metropolitan Museum di New York, dalla collezione del barone Thyssen al Rijksmuseum di Amsterdam), inseriti tra i capolavori dell&rsquo;arte medievale e rinascimentale.<br />
	Una vera dispersione, tanto che in alcuni casi la destinazione finale rimane ancora ignota.</p>
<p>	La collezione Basilewsky per il resto rimase in Russia e solo ora&nbsp;<b>un nucleo di 85 opere</b>, esemplificative della sua altissima qualit&agrave; e variet&agrave;,&nbsp;<b>torna in Europa per la prima volta.</b>&nbsp;Saranno esposte a Torino dal 7 giugno al 13 ottobre 2013 nell&rsquo;eccezionale mostra &ldquo;Il Collezionista di Meraviglie. L&rsquo;Ermitage di Basilewsky&rdquo; &#8211; curata da Enrica Pagella e Tamara Rappe &#8211; in uno dei luoghi divenuto punto di riferimento internazionale delle arti decorative:&nbsp;<b>Palazzo Madama</b>.</p>
<p>	Tra i capolavori eccezionalmente prestati ci saranno anche opere che, gi&agrave; inserite nella lista di vendita dal &ldquo;Commissariato popolare per la Cultura del governo sovietico&rdquo;,&nbsp;<b>restarono all&rsquo;Ermitage solo grazie alle preghiere, alle trattative, alle astuzie dei suoi conservatori, consapevoli del loro valore artistico e culturale.</b>&nbsp;Tra queste, l&rsquo;Acquamanile a forma di cacciatore a cavallo, opera renana dell&rsquo;inizio del Duecento, o la strepitosa Cassetta reliquiario di Santa Valeria, protomartire dell&rsquo;Aquitania:&nbsp;<b>una delle pi&ugrave; famose opere in smalto limosino del XII secolo,</b>&nbsp;forse realizzata nel 1172 in occasione dell&rsquo;investitura ducale, proprio a Limoges, di Riccardo Cuor di Leone, figlio del re di Inghilterra Enrico II e di Eleonora d&rsquo;Aquitania.</p>
<p>	Un vero evento dunque, promosso da&nbsp;<b>Palazzo Madama-Fondazione Torino Musei</b>, dalla&nbsp;<b>Citt&agrave; di Torino</b>, dal&nbsp;<b>Museo Statale Ermitage</b>&nbsp;e dalla&nbsp;<b>Fondazione Ermitage Italia</b>&nbsp;&#8211; con il fondamentale sostegno di Intesa Sanpaolo e la collaborazione di Villaggio Globale International &#8211; primo atto di una partnership in campo culturale siglata dal Sindaco di Torino Piero Fassino, dall&rsquo;Assessore alla Cultura e Presidente della Fondazione Torino Musei Maurizio Braccialarghe e dal Direttore dell&rsquo;Ermitage Michail Piotrovsky, con la quale si d&agrave; il via ad un programma di relazioni e attivit&agrave; d&rsquo;altissimo livello. Un accordo di collaborazione che s&rsquo;inserisce nella strategia d&rsquo;internazionalizzazione che l&rsquo;Amministrazione comunale torinese sta promuovendo per offrire nuove opportunit&agrave; al sistema economico e culturale subalpino.</p>
<p>	L&rsquo;emozionante ritorno in Europa di una&nbsp;<b>selezione eccellente</b>&nbsp;della&nbsp;<b>collezione Basilewsky</b>,&nbsp;<b>considerata tra le pi&ugrave; ricche dell&rsquo;Ottocento</b>, corona d&rsquo;altra parte anche un altro momento significativo per Torino che, proprio nel 2013,&nbsp;<b>festeggia i 150 anni di vita del Museo Civico torinese</b>. Dal nucleo originario del Museo, istituito dall&rsquo;amministrazione comunale nel 1863 e inizialmente situato in via Gaudenzio Ferrari, si sono sviluppati la Galleria Civica d&rsquo;Arte Moderna (1895) e il museo di Palazzo Madama (1934). Le sue collezioni hanno largamente contribuito alla nascita del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano (1938) e del Museo d&rsquo;Arte Orientale (2008). La ricchezza del suo patrimonio si deve, oltre che alle ininterrotte campagne d&rsquo;acquisto da parte della citt&agrave;, anche ai doni di grandi collezionisti e conoscitori come Emanuele Taparelli d&rsquo;Azeglio (1816-1890), Leone Fontana (1836-1905), Ettore de Fornaris (1898-1978).</p>
<p>	La raccolta di arti decorative radunata dal nobile russo Alexandre Petrovič Basilewsky (1829-1899), noto ai suoi contemporanei come &ldquo;le roi des collectionneurs&rdquo;, spaziava dal IV secolo a met&agrave; del Cinquecento, da Bisanzio alla Spagna, dalla Francia alla regione del Reno e della Mosa fino all&rsquo;Italia.<br />
	<b>Una collezione unica al mondo</b>&nbsp;composta per la gran parte da&nbsp;<b>rarissimi esemplari della prima arte cristiana e da stupefacenti e preziosi oggetti del Medioevo e del Rinascimento europeo</b>: oreficerie, avori, smalti, vetri, ceramiche, tessuti, arredi lignei, provenienti da altre collezioni prestigiose o acquistati direttamente da monasteri e chiese in Francia, Austria, Svizzera, Italia.<br />
	Nato in Ucraina nel 1829 da una nobile famiglia russa di proprietari terrieri e uomini d&rsquo;arme, Basilewsky si era trasferito a Parigi negli anni Sessanta, come membro del corpo diplomatico dopo aver prestato servizio in India, Cina e a Vienna. Determinante, per il nascere della sua passione collezionistica fino ad allora dedicata alle armi orientali, fu l&rsquo;incontro con il principe Soltykoff, raffinatissimo raccoglitore di arte medievale, mentre suoi consiglieri per gli acquisti divennero Alfred Darcel, futuro direttore del Mus&eacute;e de Cluny, e il critico Edmond Bonnaff&eacute;.</p>
<p>	A Parigi, Alexandre partecip&ograve; con gli oggetti pi&ugrave; preziosi della sua raccolta alle Esposizioni Universali del 1865, del &lsquo;67 e del &lsquo;78 e grazie a un imponente catalogo corredato di tavole a colori &#8211; una sorta di&nbsp;<i>vademecum</i>&nbsp;delle arti decorative pubblicato nel 1874 &#8211; fece conoscere al pubblico i capolavori collezionati, tanto che la sua casa al 31 della rue Blanche, nel IX Arrondissement, divenne punto di riferimento per artisti, conoscitori e amatori d&rsquo;arte. Quando la sorte mut&ograve;, Basilewsky fu costretto a mettere all&rsquo;asta la sua mirabile collezione e fu allora che lo Zar decise di intervenire.</p>
<p>	Il&nbsp;<i>corpus</i>&nbsp;di opere esposto ora a Torino offre&nbsp;<b>l&rsquo;opportunit&agrave; unica di attraversare secoli di storia e d&rsquo;arte</b>, proponendo<b>alcuni dei capolavori pi&ugrave; alti nel campo delle arti decorative</b>&nbsp;&#8211; intaglio in avorio, smalti limosini, maiolica italiana, vetri, armi, arredi lignei &#8211; con un ampio ventaglio di tecniche e stili.</p>
<p>	<b>Tanti i capolavori in mostra.<br />
	</b>Per l&rsquo;et&agrave; medievale, accanto a quelli gi&agrave; citati, spiccano l&rsquo;Olifante con medaglioni raffiguranti animali &#8211; corno da caccia o da guerra in avorio realizzato a partire da una zanna d&rsquo;elefante, probabilmente eseguito in una bottega siciliana che vantava artigiani provenienti dall&rsquo;Oriente (XI-XII<br />
	sec.) &#8211; e la Statua-reliquario di Santo Stefano primo diacono cristiano, del XII-XIII secolo. Si tratta di un&nbsp;<b>esempio eccezionale di questa tipologia</b>, che di solito prevede statuette di piccole dimensioni, mentre in questo caso l&rsquo;opera raggiunge quasi 50 cm. Il reliquiario &egrave; inoltre impreziosito da una gemma intagliata di origine bizantina inserita sulla legatura del libro tra le mani del santo: anche essa rischi&ograve; la vendita e la dispersione, ma fu salvata in extremis dai conservatori dell&rsquo;Ermitage che proposero al &ldquo;Commissariato popolare per la cultura del governo sovietico&rdquo;, per la vendita all&rsquo;estero, due arazzi settecenteschi.</p>
<p>	<b>D&rsquo;altissima qualit&agrave; e rarit&agrave; il Flabellum o ventaglio liturgico,</b>&nbsp;della fine del XII secolo: un oggetto previsto nell&rsquo;antica liturgia cristiana per scacciare gli insetti dal pane e dal vino consacrati. In rame e argento dorato, con filigrane, smalti<i>champlev&eacute;</i>&nbsp;policromi e pietre preziose, &egrave; forse di ambito renano<br />
	o mosano,&nbsp;<b>un capolavoro dell&rsquo;oreficeria romanica</b>.<br />
	Nella sezione rinascimentale vanno ricordati alcuni&nbsp;<b>superbi pezzi di Limoges</b>&nbsp;realizzati da Pierre Reymond &#8211; come la&nbsp;<i>Coppa con Scene dell&rsquo;Antico Testamento o il Trittico</i>&nbsp;costituito da sei placche in smalto con pittura a grisaille di altissima qualit&agrave;, incorniciate da legno intagliato e dorato &#8211; ma anche le maioliche urbinati. Di assoluto rilievo, per esempio, &egrave; la&nbsp;<i>Coppa con raffigurazione di re</i>:&nbsp;<b>una delle sole cinque opere che risultano firmate dal grande Nicola da Urbino</b>, considerata la prima maiolica del Maestro datata (1521) e il primo esempio in cui Nicola ricorre alle composizioni di Raffaello.</p>
<p>	<b>Pezzi d&rsquo;eccezione della ceramica francese</b>, di cui Basilewsky fu tra i primi collezionisti, sono infine le cosiddette &ldquo;<b>faiences de Saint-Porchaire</b>&rdquo; e le ceramiche di Bernard Palissy e della sua cerchia.</p>
<p>	Il catalogo della mostra &egrave; edito da Silvana Editoriale con scritti di: Simonetta Castronovo, CristinaMaritano, Ekaterina Nekrasova, Enrica Pagella, Francesca Petrucci, Tamara Rappe, Marta Kryžanovskaja.<br />
	</span></font></p>
<p>The post <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/34233/arte/dal-7-giugno-a-torino-grande-mostra-il-collezionista-di-meraviglie-lermitage-di-basilewsky-a-palazzo-madama%e2%80%8f.html">DAL 7 GIUGNO A TORINO GRANDE MOSTRA &#8220;IL COLLEZIONISTA DI MERAVIGLIE. L&#8217;ERMITAGE DI BASILEWSKY&#8221; A PALAZZO MADAMA‏</a> appeared first on <a href="http://www.gdapress.it/it">GDA Press</a>.</p>
]]></content:encoded>
					
		
		
			</item>
		<item>
		<title>Presentazione mostra Tesori dell&#8217;Ermitage‏ &#8211; Palazzo Madama &#8211; Torino</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/26326/arte/presentazione-mostra-tesori-dellermitage%e2%80%8f-palazzo-madama-torino.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 04 Jul 2012 22:09:27 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[ermitage]]></category>
		<category><![CDATA[palazzo madama]]></category>
		<category><![CDATA[torino]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Gioved&#236; 5 luglio, ore 16.00 Sala delle Colonne di Palazzo Civico (piazza Palazzo di Citt&#224;, 11 &#8211; II piano) &#160; PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA DEDICATA AI TESORI DELL&#8217;ERMITAGE &#160; &#160; Gioved&#236; 5 luglio alle ore 16.00 sar&#224; annunciata l&#8217;inaugurazione a Torino, nella primavera 2013 a Palazzo Madama, di una mostra di tesori medievali e rinascimentali della &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/26326/arte/presentazione-mostra-tesori-dellermitage%e2%80%8f-palazzo-madama-torino.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Presentazione mostra Tesori dell&#8217;Ermitage‏ &#8211; Palazzo Madama &#8211; Torino</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p align="center" class="ecxMsoBodyText" style="text-align: center; margin-bottom: 0pt"><b><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt; font-weight: bold">Gioved&igrave; 5 luglio, ore 16.00</span></font></b></p>
<p align="center" class="ecxMsoBodyText" style="text-align: center; margin-bottom: 0pt"><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt">Sala delle Colonne di Palazzo Civico (piazza Palazzo di Citt&agrave;, 11 &ndash; II piano)</span></font></p>
<p align="center" class="ecxMsoBodyText" style="text-align: center; margin-bottom: 0pt"><b><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt; font-weight: bold">&nbsp;</span></font></b></p>
<p align="center" class="ecxMsoBodyText" style="text-align: center; margin-bottom: 0pt"><strong><b><font color="red" face="Georgia" size="5"><span style="font-family: georgia; color: red; font-size: 16pt">PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA DEDICATA AI TESORI DELL&rsquo;ERMITAGE</span></font></b></strong></p>
<p class="ecxMsoBodyText" style="margin-bottom: 0pt"><font face="Arial" size="2"><span style="font-family: arial; font-size: 10pt">&nbsp;</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt">&nbsp;</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt">Gioved&igrave; 5 luglio alle ore 16.00 sar&agrave; annunciata l&rsquo;inaugurazione a Torino, <b><span style="font-weight: bold">nella primavera 2013<font color="black"><span style="color: windowtext"> a</span></font><font color="black"><span style="color: windowtext"> Palazzo Madama</span></font></span></b>, di una mostra di <b><span style="font-weight: bold">tesori medievali </span></b></span></font><b><font face="Georgia"><span style="font-family: georgia; font-weight: bold">e rinascimentali <font color="black"><span style="color: black">della collezione </span></font><span class="ecxst">Basilewsky </span><font color="black"><span style="color: black">custoditi al Museo Ermitage</span></font></span></font></b><font color="black" face="Georgia"><span style="font-family: georgia; color: black">.</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt">&nbsp;</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt">Si tratta della prima iniziativa, scaturita da un accordo di cooperazione e scambi sottoscritto nel febbraio scorso tra <b><span style="font-weight: bold">le municipalit&agrave; di Torino e San Pietroburgo e la Fondazione CRT</span></b>, accordo che&nbsp;si inserisce nella strategia di internazionalizzazione che l&rsquo;Amministrazione comunale torinese sta promuovendo per offrire nuove opportunit&agrave; al sistema economico e culturale subalpino e che pone le basi per un ampia partnership con questo centro nevralgico dell&rsquo;economia russa.</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt">&nbsp;</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt">All&rsquo;incontro&nbsp; interverranno</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt">il Sindaco <b><span style="font-weight: bold">Piero Fassino</span></b>,</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font color="black" face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; color: black; font-size: 12pt">il Direttore del Museo Statale </span></font><font face="Georgia"><span style="font-family: georgia">E<font color="black"><span style="color: black">rmitage<b><span style="font-weight: bold"> Michail Piotrovsky</span></b>,</span></font></span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font face="Georgia"><span style="font-family: georgia"><font color="black"><span style="color: black">l&rsquo;Assessore alla </span></font>C<font color="black"><span style="color: black">ultura </span></font>e Presidente della Fondazione Torino Musei <b><font color="black"><span style="color: black; font-weight: bold">Maurizio Braccialarghe</span></font></b><font color="black"><span style="color: black"> </span></font></span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font face="Georgia"><span style="font-family: georgia"><font color="black"><span style="color: black">il </span></font>D<font color="black"><span style="color: black">irettore d</span></font>i <font color="black"><span style="color: black">Palazzo Madama &#8211; Museo </span></font>C<font color="black"><span style="color: black">ivico d&rsquo;</span></font>A<font color="black"><span style="color: black">rte </span></font>A<font color="black"><span style="color: black">ntica</span></font><font color="black"><span style="color: black"> <b><span style="font-weight: bold">Enrica Pagella</span></b>. </span></font></span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; font-size: 12pt">&nbsp;</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; font-size: 12pt">&nbsp;</span></font></p>
<p class="ecxMsoNormal"><font face="Georgia" size="3"><span style="font-family: georgia; font-size: 12pt">&nbsp;</span></font></p>
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		<title>IL FUTURO DELLA RICERCA STORICO ARTISTICA IN AMBIENTE DIGITALE: PROGETTI E RISORSE</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/24963/appuntamenti/il-futuro-della-ricerca-storico-artistica-in-ambiente-digitale-progetti-e-risorse.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 21 May 2012 06:38:36 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Appuntamenti]]></category>
		<category><![CDATA[ermitage]]></category>
		<category><![CDATA[ferrara]]></category>
		<category><![CDATA[fondazione]]></category>
		<category><![CDATA[palazzina giglioli]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>FERRARA, Fondazione Ermitage Italia &#8211; Palazzina Giglioli luned&#236; 21 maggio dalle ore 10.00 alle 17.00 &#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8211; Museo Statale Ermitage Regione Emilia-Romagna Provincia di Ferrara Comune di Ferrara in collaborazione con Universit&#224; di Ferrrara Laboratorio Teknehub con il patrocinio di Domenica-Sole24 Ore &#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8211; Quale sar&#224; il futuro della ricerca storico artistica e, pi&#249; in generale, della &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/24963/appuntamenti/il-futuro-della-ricerca-storico-artistica-in-ambiente-digitale-progetti-e-risorse.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">IL FUTURO DELLA RICERCA STORICO ARTISTICA IN AMBIENTE DIGITALE: PROGETTI E RISORSE</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-size: 20px"><b>FERRARA, Fondazione Ermitage Italia &ndash; Palazzina Giglioli <br />
	luned&igrave; 21 maggio dalle ore 10.00 alle 17.00<br />
	</b></span><font face="Helvetica, Verdana, Arial"><b><font size="4"><span style="font-size: 14px"><br />
	</span></font></b></font><font size="4"><span style="font-size: 14px">&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8211;<br />
	Museo Statale Ermitage<br />
	Regione Emilia-Romagna<br />
	Provincia di Ferrara <br />
	Comune di Ferrara</p>
<p>	<b>in collaborazione con <br />
	</b>Universit&agrave; di Ferrrara<br />
	Laboratorio Teknehub</p>
<p>	<b>con il patrocinio di <br />
	</b>Domenica-Sole24 Ore <br />
	<b>&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8211;<br />
	</b><font color="#800000"><br />
	</font></span></font><font color="#800000"></font><font size="5"><span style="font-size: 16px">Quale sar&agrave; il futuro della ricerca storico artistica e, pi&ugrave; in generale, della ricerca umanistica, nei prossimi decenni? Sono pronti gli umanisti <br />
	ad usare gli strumenti digitali che da vari anni alcune istituzioni cercano di mettere a punto per la gestione della ricerca , sotto forma di banche dati e piattaforme<br />
	elettroniche ? o il panorama delle risorse &egrave; ancora troppo frammentario per immaginare un futuro diverso da biblioteche,<br />
	archivi e strumenti tradizionali? Si smetter&agrave; di pubblicare in larga misura in forma cartacea, usando invece il web per far conoscere gli esiti delle ricerche? e<br />
	si potr&agrave;, secondo gli auspici della ultima conferenza UNESCO sull&#39;argomento, arrivare a un sapere il pi&ugrave; possibile condiviso e universalmente disponibile?<br />
	E il fatto che gli strumenti tecnologici continuino ad innovarsi, rendendo in breve obsoleti mezzi prima considerati innovativi, crea dei rischi negli investimenti della ricerca?<br />
	</span></font><font size="5"><span style="font-size: 16px"><br />
	A queste domande cerca di rispondere il <b>seminario internazionale </b>promosso <b>luned&igrave; 21 maggio a Ferrara, <br />
	</b>dalla <b>Fondazione Ermitage Italia</b> (Museo Statale Ermitage, Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, Regione Emilia-Romagna), <br />
	in collaborazione con <b>l&#39;Universit&agrave; di Ferrara, il laboratorio Teknehub </b>dell&#39;Universit&agrave; e con il<b> </b>patrocinio della <b>Domenica del Sole24 Ore</b>, <br />
	avvalendosi della partecipazione di alcuni tra i pi&ugrave; autorevoli studiosi che, in diversi paesi del mondo, si sono dedicati a questi problemi, <br />
	a cominciare da <b>Maximilan Schich </b>del SOMS ETH di Zurigo, una sorta di guru del settore. </p>
<p>	Presso la sala conferenze della Fondazione Ermitage Italia dalla ore 10.00 alle 17.00 verranno presentati progetti italiani come <i>Monumenta<br />
	Rariora</i>, sviluppato dalla <b>Scuola Normale di Pisa</b> o come la piattaforma informatica<br />
	semplificata messa a punto dal <b>LIDA</b> (Laboratorio Informatico per la Documentazione Storico Artistica) <b>dell&#39;Universit&agrave; di Udine,</b> <br />
	che consente al singolo studioso di gestire i propri dati, o ancora come il nuovo <b>progetto della Fototeca Zeri</b> per l&#39;interconnessione delle informazioni.</p>
<p>	Questi saranno messi a confronto con il lavoro che da anni si svolge <b>all&#39;INHA di Parigi</b> per la conoscenza dei tredicimila dipinti italiani<br />
	nei musei e nelle chiese francesi presentato da <b>Nathalie Volle</b> o con il progetto <i>Lineamenta e Zuccaro,</i> illustrato da <b>Elizabeth Kieven</b> e <b>Hermann Schlimme</b> <br />
	direttrice della <b>Bibliotheca Hertziana</b>, che sfrutta nuovissime tecnologie per intrecciare i disegni di architettura italiana con i progetti effettivamente eseguiti e con i dati archivistici e biografici degli artisti. </p>
<p>	La <i>tecnologia GIS</i> che consente di animare le mappe storiche &#8211; con le sue grandi potenzialit&agrave; &#8211; sar&agrave; ricordata grazie a un progetto della <b>National Gallery di Washington<br />
	</b>che, a partire dai dati sull&#39;Accademia di San Luca a Roma, consente di individuare luoghi e attivit&agrave; degli artisti: a parlarne sar&agrave; <b>Peter Lukehart,<br />
	&nbsp;</b>che giunge dagli Stati Uniti appositamente per l&rsquo;incontro. <br />
	Alla collaborazione fra gli studiosi e alla possibilit&agrave; di sviluppare dei <i>workshop on </i>line &egrave; dedicato anche il progetto del <b>Getty Research<br />
	Institute</b> e <b>dell&#39;Universit&agrave; di Malaga</b> <i>Digital Mellini</i>, che verr&agrave; illustrato da <b>Nuria Rodriguez Ortega</b> dell&rsquo;universit&agrave; andalusa.</p>
<p>	<b><i>Come scrive Joanna Drucker, una delle pi&ugrave; grandi esperte di studi digitali, gli umanisti devono progettarsi il loro futuro in questo<br />
	campo, poich&eacute; si tratta di una responsabilit&agrave; intellettuale, non di un compito tecnico.</p>
<p>
	</i></b><i><u>Invito con programma in allegato<br />
	</u></i></span></font><i><font size="4"><span style="font-size: 14px"><b><br />
	&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8211;<br />
	</b></span></font><b><font color="#800000"></font><font size="5"><span style="font-size: 16px">Salutano<br />
	</span></font></b></i><b><font size="5"><span style="font-size: 16px"><br />
	Marcella Zappaterra</span></font></b><font size="5"><span style="font-size: 16px"> &ndash; Presidente Fondazione Ermitage Italia <br />
	<b>Tiziano Tagliani </b>&ndash; Sindaco di Ferrara<br />
	<b>Pasquale Nappi </b>&#8211; Rettore dell&rsquo;Universit&agrave; di Ferrara </p>
<p>	<font color="#800000"><b><i>Presiedono<br />
	</i></b></font><br />
	<b>Francesca Cappelletti </b>&#8211; Direttore Fondazione Ermitage Italia <br />
	<b>Luisa Ciammiti</b> &ndash; Direttore Pinacoteca Nazionale di Ferrara <br />
	</span></font><font size="4"><span style="font-size: 14px"><b><i><br />
	</i></b></span></font><b><i><font color="#800000"></font><font size="5"><span style="font-size: 16px">Intervengono<br />
	</span></font></i><font size="5"><span style="font-size: 16px"><br />
	Maximilan Schich-</span></font></b><font size="5"><span style="font-size: 16px">SOMS ETH di Zurigo<br />
	<b>Marcello Balzani-</b>TekneHub.Tecnopolo dell&rsquo;Universit&agrave; di Ferrara<br />
	<b>Claudia Cieri Via</b>, <b>Nicolette Mandarano</b>-Universit&agrave; La Sapienza di Roma <br />
	<b>Leonarda di Cosmo</b> , <b>Lorenzo Fatticcioni</b>, <b>Sonia Maffei</b> &ndash; <i>Monumenta Rariora,</i> Scuola Normale di Pisa <br />
	<b>Elizabeth Kieven</b> e <b>Hermann Schlimme</b> &ndash; Biblioteca Hertziana<br />
	<b>Peter Lukehart </b>&ndash; CASVA National Gallery, Washington <br />
	<b>Donata Levi &#8211;</b> Universit&agrave; di Udine <br />
	<b>Nuria Rodriguez Ortega</b> &ndash;Universit&agrave; di Malaga<br />
	<b>Nathalie Volle-</b>INHA di Parigi<br />
	<b>Elisabetta Sambo </b>&ndash; Fondazione Federico Zeri, Bologna<br />
	<b>Lauro Magnani-</b> Universit&agrave; di Genova</p>
<p>	</span></font></p>
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			</item>
		<item>
		<title>ALL&#8217;ERMITAGE INAUGURA LA MOSTRA &#8220;LA PITTURA ITALIANA DEL XIX SECOLO&#8221;‏</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/18639/arte/allermitage-inaugura-la-mostra-la-pittura-italiana-del-xix-secolo%e2%80%8f.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 19 Nov 2011 10:06:29 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[ermitage]]></category>
		<category><![CDATA[i solisti di pavia]]></category>
		<category><![CDATA[pavia]]></category>
		<category><![CDATA[pittura italiana]]></category>
		<category><![CDATA[san pietroburgo]]></category>
		<category><![CDATA[villaggio globale]]></category>
		<guid isPermaLink="false">http://www.gdapress.it/it/?p=18639</guid>

					<description><![CDATA[<p>LA PITTURA ITALIANA DEL XIX SECOLO Dal Neoclassicismo al Simbolismo Una grande mostra all&#8217;Ermitage, dedicata alla pittura italiana dell&#8217;Ottocento e promossa da Pavia, conclude l&#8217;anno Italia-Russia. E nel 2012 arriva al Castello Visconteo. A San Pietroburgo la cultura italiana e lombarda anche con i Solisti di Pavia Sabato 19 novembre 2011 &#160;ore 14.00 Inaugurazione mostra &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/18639/arte/allermitage-inaugura-la-mostra-la-pittura-italiana-del-xix-secolo%e2%80%8f.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">ALL&#8217;ERMITAGE INAUGURA LA MOSTRA &#8220;LA PITTURA ITALIANA DEL XIX SECOLO&#8221;‏</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-size: 22px"><font color="#000080" face="Candara"><strong>LA PITTURA ITALIANA DEL XIX SECOLO<br />
	</strong></font><i><font color="#000080" face="Candara"><strong>Dal Neoclassicismo al Simbolismo</p>
<p>	</strong></font></i></span><font color="#800000"><font face="Candara" size="5"><span style="font-size: 16px"><strong>Una grande mostra all&rsquo;Ermitage, dedicata alla pittura italiana dell&rsquo;Ottocento e promossa da Pavia, conclude l&rsquo;anno Italia-Russia. <br />
	E nel 2012 arriva al Castello Visconteo.<br />
	A San Pietroburgo la cultura italiana e lombarda anche con i Solisti di Pavia<br />
	</strong></span></font></font><font color="#000080"><font size="6"><span style="font-size: 22px"><i><br />
	</i></span></font><font size="5"><span style="font-size: 18px"><font face="Candara"><strong><u>Sabato 19 novembre 2011<br />
	</u><br />
	&nbsp;ore 14.00<br />
	</strong></font><font face="Candara"><strong><i>Inaugurazione mostra<br />
	</i>San Pietroburgo &#8211; &nbsp;Museo Statale Ermitage, Sala degli Stemmi</p>
<p>	ore 15.00 <br />
	</strong></font><font face="Candara"><strong><i>Concerto de I Solisti di Pavia<br />
	</i>San Pietroburgo &#8211; Teatro Ermitage</strong></p>
<p>	<span style="font-size: 16px">Sar&agrave; un&rsquo;autentica scoperta per il pubblico russo e, nel contempo, una straordinaria conferma delle importanti e solide relazioni scientifiche e culturali tra l&rsquo;Italia e la Russia da un lato, e tra Pavia e l&rsquo;Ermitage dall&rsquo;altro. </p>
<p>	La mostra ospitata <b>dal prossimo 20 novembre nella prestigiosa sede del Museo Ermitage, presenter&agrave; infatti per la prima volta al pubblico russo un&rsquo;ampia rassegna della pittura italiana<br />
	del XIX secolo</b>, con un nucleo importante di opere della quadreria dell&rsquo;Ottocento e della Collezione Morone dei Musei Civici di Pavia e prestiti da tanti altri importanti Musei e Collezioni<br />
	italiani coordinati dai musei pavesi e da Villaggio Globle International.</p>
<p>	Un&rsquo;iniziativa che si pone a <b>chiusura dell&rsquo;anno dedicato ai rapporti culturali tra Italia e Russia e che si colloca nell&rsquo;ambito del protocollo siglato nel 2009 tra il Museo Statale Ermitage,<br />
	il Comune di Pavia, i Musei Civici di Pavia e la Fondazione Banca del Monte di Lombardia</b>, che, in questi due anni ha gi&agrave; portato la citt&agrave; lombarda&nbsp; a realizzare importanti progetti condivisi dai due musei, come le mostre dedicate alla pittura spagnola del Seicento dall&rsquo;Ermitage e ai Leonardeschi.</p>
<p>	La grande rivalutazione e valorizzazione della pittura italiana dell&rsquo;Ottocento, condotta in questi ultimi anni nelle sue diverse declinazioni tematiche e stilistiche e nelle sue differenti scuole<br />
	regionali &ndash; di cui Pavia vanta importanti testimonianze &#8211; ha determinato dunque la volont&agrave; di <b>mostrare al pubblico pietroburghese una selezione di circa ottanta opere che, per esempi eccellenti, testimoniasse la ricchezza e la variet&agrave; sia delle formule artistiche, sia dei generi, sia delle iconografie dell&#39;arte figurativa italiana del XIX secolo</b>.</p>
<p>	Attraverso la pittura <b>del primo Neoclassicismo, passando per le varie sfaccettature del Romanticismo storico e del Realismo, sino ad arrivare al Simbolismo</b> di fine secolo, &egrave; possibile<br />
	raccontare la storia civile, la societ&agrave;, la cultura, le idee e i luoghi di una nazione che si &egrave; via via aggregata, mantenendo tuttavia peculiarit&agrave; formali e contenutistiche: un&rsquo;occasione importante<br />
	dunque di <b>confronto con un&rsquo;Italia in formazione proprio nella concomitanza dei 150 dell&rsquo;Unit&agrave;</b>.<br />
	La mostra, promossa da Comune di Pavia-Musei Civici di Pavia, Associazione Pavia Citt&agrave; Internazionale dei Saperi, Fondazione Banca del Monte di Lombardia,Museo Statale Ermitage in collaborazione con la Fondazione Ermitage Italia, curata da <b>Susanna Zatti e Fernando Mazzocca</b>, consentir&agrave; dunque di illustrare gli stili di un secolo &#8211; il nitore neoclassico, il pathos romantico,<br />
	la forza del colore dei macchiaioli, il sensualismo dei decadenti &#8211; e le tematiche predilette dal collezionismo e dal vivace mercato: dalle vedute e paesaggi che descrivono le meraviglie<br />
	del Bel Paese ai ritratti ambientati o scapigliati; dalle aneddotiche e sapide scene di genere alle grandi rievocazioni allegoriche o di storia risorgimentale. Infine dar&agrave; modo di evidenziare la personalit&agrave; straordinaria di alcuni protagonisti della pittura italiana, degni di stare alla pari con i pi&ugrave; celebrati rappresentanti europei: <b>da Appiani ad Hayez, da Piccio a Faruffini, da Morbelli<br />
	a Fattori, da De Nittis a Segantini, da Pellizza a Zandomeneghi.<br />
	</b>A San Pietroburgo &#8211; esposti nella splendida Sala degli Stemmi del grande museo sulla Neva &#8211; giungeranno dunque <b>opere chiave del XIX secolo da Firenze, Torino, Milano, Genova, Bergamo,<br />
	Brescia, Carpi, Vercelli, Rovereto, per proporre un panorama quanto pi&ugrave; rappresentativo e di grandissima qualit&agrave; dell&rsquo;arte nazionale.<br />
	</b><br />
	A documentare l&rsquo;importante evento espositivo, sar&agrave; realizzato dall&rsquo;Editore Skira un catalogo bilingue italiano/russo,&nbsp; mentre altri importanti <b>eventi collaterali promossi dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia</b> consentiranno, <b>in occasione dell&rsquo;inaugurazione dell&rsquo;evento, di promuovere le eccellenze e la cultura non solo figurativa italiana e pavese, ma anche musicale ed enogastronomica.<br />
	</b>In particolare, nello splendido Teatro dell&rsquo;Ermitage, progettato dall&rsquo;architetto italiano Quarenghi, <b>i Solisti di Pavia, con direttore e solista il Maestro Enrico Dindo, terranno un concerto<br />
	straordinario &ndash; nell&rsquo;ambito del tour per il loro decennale </b>&ndash; appositamente studiato per contestualizzare anche musicalmente la grande stagione dell&rsquo;Ottocento italiano presentata in Russia. <br />
	Il concerto proporr&agrave;, infatti, alcuni brani del pi&ugrave; noto repertorio musicale concertistico del XIX secolo da Martucci e Haydn fino a Čajkovskij.<br />
	La mostra &ldquo;La pittura italiana del XIX secolo. Dal Neoclassicismo al Simbolismo&rdquo; dopo l&rsquo;esposizione a San Pietroburgo&nbsp; sar&agrave; presentata al Castello Visconteo di Pavia dall&rsquo;11 febbraio al 18 marzo 2012.</span></font></span></font></font></p>
<p align="left"><font color="#000080"><font size="5"><span style="font-size: 18px"><font face="Candara"><span style="font-size: 16px"><b><font color="#0000da" face="Times-Bold" size="2"><font color="#0000da" face="Times-Bold" size="2"><font color="#0000da" face="Times-Bold" size="2">San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage,</font></font></font></b></span></font></span></font></font></p>
<p align="left"><font color="#000080"><font size="5"><span style="font-size: 18px"><font face="Candara"><span style="font-size: 16px"><b><font color="#0000da" face="Times-Bold" size="2"><font color="#0000da" face="Times-Bold" size="2"><font color="#0000da" face="Times-Bold" size="2">20 novembre 2011 &ndash; 22 gennaio 2012</font></font></font></b></span></font></span></font></font></p>
<p align="left"><span style="font-size: 18px"><span style="font-size: 16px"><b><font face="Times-Bold" size="2"><font face="Times-Bold" size="2">Informazioni e prenotazioni</font></font></b></span></span></p>
<p align="left"><span style="font-size: 18px"><span style="font-size: 16px"><font face="Times-Roman" size="2"><font face="Times-Roman" size="2"><a href="http://www.hermitagemuseum.org">www.hermitagemuseum.org</a> </font></font></span></span></p>
<p align="left"><span style="font-size: 18px"><span style="font-size: 16px"><font face="Times-Roman" size="2"><font face="Times-Roman" size="2">tel. (812) 710 90 79</font></font></span></span></p>
<p><span style="font-size: 18px"><span style="font-size: 16px"><font face="Times-Roman" size="2"><font face="Times-Roman" size="2"><a href="mailto:visitorservices@hermitage.ru">visitorservices@hermitage.ru</a> </font></font></span></span></p>
<p><span style="font-size: 18px"><span style="font-size: 16px"></p>
<p>	</span></span></p>
<p>The post <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/18639/arte/allermitage-inaugura-la-mostra-la-pittura-italiana-del-xix-secolo%e2%80%8f.html">ALL&#8217;ERMITAGE INAUGURA LA MOSTRA &#8220;LA PITTURA ITALIANA DEL XIX SECOLO&#8221;‏</a> appeared first on <a href="http://www.gdapress.it/it">GDA Press</a>.</p>
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		<title>“Leonardeschi. Da Foppa a Giampietrino: dipinti dall’Ermitage di San Pietroburgo e dai Musei Civici di Pavia”</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/12297/arte/12297.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 19 Mar 2011 22:43:42 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[castello]]></category>
		<category><![CDATA[ermitage]]></category>
		<category><![CDATA[leonardeschi]]></category>
		<category><![CDATA[pavia]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>&#8220;&#8230;la cultura &#232; tutta continuit&#224;, &#232; tutta un&#8217;eco&#8221; ha scritto il poeta del Novecento Iossif Brodskij. L&#8217;attivit&#224; dei seguaci di Leonardo &#8211; la cui rivoluzione in pittura non poteva non influenzare stuoli di divenuta un&#8217;eco originale, un&#8217;eco intensa che la straordinaria mostra in programma al Castello di Pavia 20 marzo al 10 luglio 2011 ci &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/12297/arte/12297.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">“Leonardeschi. Da Foppa a Giampietrino: dipinti dall’Ermitage di San Pietroburgo e dai Musei Civici di Pavia”</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p>&ldquo;&#8230;la cultura &egrave; tutta continuit&agrave;, &egrave; tutta un&rsquo;eco&rdquo; ha scritto il poeta del Novecento Iossif Brodskij. L&rsquo;attivit&agrave; dei seguaci di Leonardo &#8211; la cui rivoluzione in pittura non poteva non influenzare stuoli di divenuta un&rsquo;eco originale, un&rsquo;eco intensa che la straordinaria mostra in programma al Castello di Pavia 20 marzo al 10 luglio 2011 ci aiuter&agrave; a cogliere.</p>
<p>	Per la prima volta il Museo Statale Ermitage presta un nucleo importantissimo di dipinti lombardi del Cinquecento: 22 opere della sua collezione, molte delle quali considerate fino a tutto l&rsquo;Ottocento originali di Leonardo, che insieme ad altrettanti dipinti delle collezioni pavesi condurranno il visitatore a scoprire quanto il genio toscano in terra lombarda abbia determinato e reso possibile nuovi sviluppi artistici; una intensa stagione ove seguaci e imitatori del Maestro acquisivano, interpretavano e diffondevano il &ldquo;nuovo&rdquo; leonardesco.</p>
<p>	La mostra Leonardeschi. Da Foppa a Giampietrino: dipinti dall&rsquo;Ermitage di San Pietroburgo e dai Musei Civici di Pavia proporr&agrave; dunque testimonianze di prim&rsquo;ordine della pittura lombarda del periodo di massima fioritura del Rinascimento, come la Sacra famiglia e Santa Caterina di Cesare da Sesto che Stendahl considerava la cosa migliore creata da Leonardo o la famosa Flora di Francesco Melzi, l&rsquo;allievo prediletto del Maestro: opera che per trent&rsquo;anni non &egrave; uscita dalle sale dell&rsquo;Ermitage e che il prestigioso museo russo ha voluto prestare per questo importante evento, curato da Tatiana Kustodieva, conservatore dell&rsquo;Ermitage, e da Susanna Zatti direttore dei Civici Musei di Pavia (Catalogo Skira). E numerosi saranno anche i quadri esposti per la prima volta fuori dalla Russia, in questa occasione. Tra questi, la Maria Maddalena penitente di Giampietrino, a suo modo un antesignano del manierismo lombardo, e l&rsquo;importantissimo San Sebastiano di Luini, un ritratto, unico nel suo genere, di un governante di Milano (forse Francesco Maria Sforza) con le sembianze del patrono della citt&agrave;, a sottolineare le pene d&rsquo;amore per una donna.</p>
<p>	Promossa dal Comune di Pavia, Musei Civici di Pavia e Museo Statale Ermitage, dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia e dall&rsquo;Associazione Pavia Citt&agrave; Internazionale dei Saperi, con la collaborazione della Fondazione Ermitage Italia e dell&rsquo;Universit&agrave; di Pavia e il patrocinio della Provincia di Pavia, organizzata dai Musei Civici di Pavia e da Villaggio Globale International, la mostra &egrave; stata quindi inserita dai Governi dei due Stati tra gli eventi principali dell&rsquo;Anno Italia/Russia, insieme ad un&rsquo;altra esposizione organizzata e promossa da Pavia e dall&rsquo;Ermitage &#8211; dedicata alla pittura italiana dell&rsquo;Ottocento &#8211; che il prossimo autunno verr&agrave; inaugurata a San Pietroburgo.</p>
<p>	Entrambi questi eventi sono infatti il frutto di una comune progettazione e di un pi&ugrave; ampio e variegato programma di collaborazioni avviato, fin dal 2009, tra Pavia e l&rsquo;Ermitage con la Fondazione Ermitage Italia, per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico, la ricerca scientifica, il restauro, lo studio della museologia e del collezionismo.</p>
<p>	Il progetto dedicato ai pittori lombardi attivi tra il XV e l&rsquo;inizio del XVI secolo e dunque alla stagione artistica che precedette, accompagn&ograve; e segu&igrave; l&rsquo;esperienza milanese di Leonardo &#8211; dal 1482 al 1499 e poi dal 1507 al 1512/13 &#8211; nasce dunque da due considerazioni. Da un parte vi &egrave; infatti la consapevolezza dell&rsquo;importanza che Pavia ebbe nella maturazione degli studi e delle riflessioni del Maestro e nella penetrazione dei suo dettami artistici (gli studi per lo sviluppo a pianta centrale della Cattedrale, gli spunti i idraulica, le amicizie, l&rsquo;incontro con il Salai, l&rsquo;impressione della grande statua equestre del Regisole, le opere dei suoi seguaci per la Certosa, ecc.); dall&rsquo;altra il desiderio di approfondire grazie alle importantissime collezioni russe eccezionalmente esposte in Italia, in dialogo con quelle pavesi, un aspetto quanto mai affascinante e intrigante della storia artistica lombarda e del nostro Rinascimento.</p>
<p>	Il fenomeno dei Leonardeschi, guardato con sospetto dalla critica d&rsquo;inizi Novecento &#8211; &ldquo;creatori di cadaveri galvanizzati&rdquo; li aveva definiti Roberto Loghi con colorita veemenza &#8211; &egrave; stato valutato con grande interesse e attenzione a partire dagli ultimi decenni del XIX secolo. E&rsquo; evidente che le possibilit&agrave; creative dei seguaci di Leonardo non si limitarono infatti ad una ripetizione stantia delle tipologie e degli schemi leonardeschi ma svilupparono in modo molto dinamico l&rsquo;arte lombarda contribuendo al suo rinnovamento e nel contempo permisero il diffondersi di una nuova arte in tutta Italia.</p>
<p>	E&rsquo; come se un fremito avesse scosso la terra, ma nel contempo fosse necessaria la presa di coscienza, l&rsquo;assimilazione e la rielaborazione di quel che di sconvolgente era accaduto: e questo in Lombardia fu possibile grazie all&rsquo;opera &#8211; con esiti di assoluto livello e spesso di grande poesia &#8211; di artisti come Melzi, Cesare da Sesto, Luini, Boltraffio ecc. &ldquo;&#8230;straordinari artisti, &#8211; scrive Michail Piotrovskij, direttore dell&rsquo;Ermitage, nella sua presentazione parlando dei Leonardeschi e della &ldquo;scuola&rdquo; di Rambrandt &#8211; che hanno fatto dei grandi maestri non soltanto un evento, ma un vero e proprio fenomeno.&rdquo;</p>
<p>	Ai tempi in cui comparve Leonardo alla corte di Ludovico il Moro, la Lombardia era abbastanza arretrata dal punto di vista culturale. A Milano si conservava lo stile gotico internazione molto amato dalla corti dei governanti, che continuavano a seguire nei propri castelli, per molti aspetti, uno stile di vita feudale. La scena era allora dominata da Vincenzo Foppa, il pittore sicuramente pi&ugrave; importante al tempo, e dagli inizi &ldquo;argentei&rdquo; della pittura del suo seguace: Ambrogio Borgognone. La mostra ne d&agrave; conto con alcune opere importantissime prestate dall&rsquo;Ermitage: i due pannelli con le figure di Santo Stefano e l&rsquo;Arcangelo San Michele, parte del polittico realizzato da Foppa nel 1461 su committenza di Battista Spinola per la Chiesa di San Domenico a Genova, e il San Giacomo Maggiore del Borgognone (dipinto che non compariva nella mostra dedicata all&rsquo;artista a Pavia nel 1996), dai riccioli lucenti e dalle splendide rifiniture della veste.</p>
<p>	A questi si aggiungono a Pavia due capolavori conservati nelle collezioni dei Musei Civici che ribadiscono il ruolo di primo piano dei due pittori nel clima del rinascimento lombardo: il Cristo portacroce di Bergognone, caratterizzato da grande raffinatezza e delicati passaggi cromatici, strettamente legato al cantiere della Certosa (in cui il pittore &egrave; impegnato a partire dal 1488) e la Pala Bottigella di Foppa, realizzata tra il 1477-78 e il 1485 &#8211; 87 per la cappella Bottigella della chiesa pavese di San Tommaso. La pala &egrave; da poche settimane tornata visibile nella Pinacoteca dopo un lungo, importante restauro. Ma l&rsquo;interesse per la luce di Foppa e Borgognone non ha nulla a che vedere con il modo in cui affronta il problema Leonardo, che propostosi a Ludovico il Moro soprattutto come ingegnere e idraulico, inizier&agrave; viceversa a imporsi a Milano proprio partendo dalla pittura.</p>
<p>	E dopo un&rsquo;opera programmatica come la &ldquo;Vergine delle rocce&rdquo;, il cartone con &ldquo;Sant&rsquo;Anna&rdquo;, la &ldquo;Dama con l&rsquo;Ermellino&rdquo; e &ldquo;l&rsquo;Ultima Cena&rdquo;, non sar&agrave; pi&ugrave; possibile non confrontarsi con lui e tornare alla vecchia arte. In realt&agrave; gi&agrave; la copia di un pittore anonimo, qui esposta, tratta liberamente della giovanile Madonna Benois, realizzata da Leonardo ancora in Toscana &#8211; uno dei due capolavori di mano del Maestro conservati all&rsquo;Ermitage insieme alla &ldquo;Madonna Litta&rdquo; &#8211; ben testimonia la capacit&agrave; di presa dell&rsquo;arte di Leonardo e lo scontarsi delle tendenze nuove e vecchie nell&rsquo;arte italiana di fine Quattrocento.</p>
<p>	Leonardo presso la corte degli Sforza, anche per far fronte ai tanti impegni, si contorna di allievi, aiutanti, seguaci che in vario modo recepiranno la lezione leonardesca testimoniando la fortuna delle sue concezioni espressive e formali, in primis la tecnica dello sfumato, e la volont&agrave; di studiare e rappresentare i moti dell&rsquo;anima.</p>
<p>	Prima di tutti c&rsquo;&egrave; Francesco Melzi: uno degli allievi preferiti dal Maestro, tanto che Francesco seguir&agrave; il l da Vinci in Francia ed erediter&agrave; i suoi disegni e manoscritti. La produzione certa di Melzi si basa su pochissime opere, ma l&rsquo;attribuzione della bellissima Flora dell&rsquo;Ermitage &#8211; che Tatiana Kustodieva colloca non prima del 1520 ca. &#8211; &egrave; condivisa dalla pi&ugrave; recente critica. In realt&agrave; la tela che svolge il tema del grande mistero della natura, fondamento di tutto l&rsquo;universo, era stata acquista all&rsquo;asta dall&rsquo;Ermitage, dopo la morte del re dei Paesi Bassi Guglielmo II, nel 1850, come opera di Leonardo, ed era stata pagata 40.000 franchi. Il nome di Giampietrino (Giovanni Pietro Rizzoli) viene menzionato in uno dei manoscritti di Leonardo del 1497 ma i suoi primi lavori risalgono al 1508.</p>
<p>	Divenne presto dotato di un&rsquo;individualit&agrave; abbastanza brillante e di una riconoscibile maniera di esecuzione. Tra i lavori prestati dall&rsquo;Ermitage vi sono il Cristo con il Simbolo della Trinit&agrave;, originale dal quale deriva la copia di Brera, l&rsquo;Apostolo Giovanni, a lui attributo per la prima volta nel 1995 dalla Kustodieva, grazie ai risultati delle indagini ad infrarossi che hanno rivelato un&rsquo;altra composizione sottostante, la bellissima Madonna con il Bambino e &#8211; infine &#8211; la Maria Maddalena penitente, acquistata nel recente 1977 da un privato. Sar&agrave; quanto mai interessante confrontare la Madonna pietroburghese con la splendida pala d&rsquo;altare eseguita nel 1521 per la Chiesa di San Marino a Pavia: confronto che secondo i curatori permetterebbe &#8211; per la grande unit&agrave; della composizione e l&rsquo;originalit&agrave; dell&rsquo;idea concepita per il dipinto delle collezioni russe &#8211; di datare l&rsquo;opera dell&rsquo;Ermitage ad un periodo pi&ugrave; tardo.</p>
<p>	Anche la Maria Maddalena penitente &#8211; tema determinante nella produzione di Giampietrino, che ne offre una interpretazione di grande dolcezza in diverse varianti &#8211; pu&ograve; essere messa in relazione diretta con l&rsquo;esemplare dello stesso soggetto nelle collezioni pavesi, ove &egrave; stato riconosciuto il prototipo della Maddalena orante con le mani giunte.</p>
<p>	Indiscutibile maestro guida nella Lombardia del Cinquecento &egrave; Bernardino Luini la cui autonomia e le innovazioni ottenute nel campo della forma e del ritmo non hanno bisogno d&rsquo;essere dimostrate. Purtuttavia anche lui fu attratto dalla magia della pittura di Leonardo. Tra i suoi lavori pi&ugrave; leonardeschi prestati dall&rsquo;Ermitage vi &egrave; la Santa Caterina, intrisa di grande liricit&agrave;, opera forse appartenuta nel XVII secolo &#8211; quale eccezionale Leonardo &#8211; al Duca di Modena e acquistata dalla Zar Alessandro I nel 1815 dalla collezione Boharnais. Bernardino Luini sar&agrave; rappresentato in mostra anche con due porzioni di affreschi provenienti dalla celebre Villa della Pelucca, appartenuta a Gerolamo Rabia e affrescata dal Luini intorno agli anni Venti del Cinquecento, ora di propriet&agrave; dei Musei Civici di Pavia, e da alcune repliche e prove di bottega &#8211; sempre pavesi &#8211; che attestano la fortuna delle sue soluzioni vicine agli esempi del maestro. La Sacra famiglia con Santa Caterina di Cesare da Sesto, una delle figure pi&ugrave; significative della pittura lombarda del XVI secolo, &egrave; un gioiello dell&rsquo;esposizione permanente della pittura italiana dell&rsquo;Ermitage. Jacob Sta&euml;hlin nel compliare l&rsquo;elenco dei quadri pervenuti all&rsquo;Ermitage negli anni Sessanta del Settecento scriveva: &ldquo;Leonardo da Vinci. Una delle cose pi&ugrave; sublimi di questo maestro&#8230;. acquistata nel 1769 per 5.000 rubli&rdquo; e, come abbiamo visto, anche Stendahl ne rimase affascinato.</p>
<p>	Il tuffo nella grande arte lombarda, all&rsquo;insegna del da Vinci, continua con il Sodoma (Giovanni Antonio Bazzi), che trova in Leonardo un&rsquo;importante fonte di ricerca creativa, tanto che nel suo Cupido in paesaggio sembra cogliere l&rsquo;esito degli studi condotti da Leonardo sui fanciulli nell&rsquo;atto di giocare; e ancora con Giovanni Francesco Caroto &#8211; veronese, presente sulla scena milanese intorno ai primi decenni del Cinquecento &#8211; che oggi &egrave; considerato molto pi&ugrave; &ldquo;leonardesco&rdquo; di quanto non apparisse in precedenza: la scoperta del mondo interiore introdotta da Leonardo &egrave; evidente nell&rsquo;opera dell&rsquo;Ermitage Madonna con i Santi Francesco e Caterina.</p>
<p>	Altre opere del grande museo russo in mostra, riconducibili alla scuola leonardesca, sono ancora di difficile attribuzione, ma non meno interessanti. In particolare l&rsquo;Angelo che, anche se in cattive condizioni, &egrave; l&rsquo;unica replica della celeberrima opera di Leonardo descritta dal Vasari &#8211; mai pervenuta in et&agrave; moderna &#8211; raffigurante effettivamente un angelo e non il Giovanni Battista ed &egrave; anche la versione pi&ugrave; vicina alla descrizione del Vasari; o ancora il dipinto raffigurante una Donna nuda, acquistato alla fine del Settecento presso Robert Walpole &#8211; gi&agrave; ministro sotto i due re inglesi Giorgio I e Giorgio II &#8211; che potrebbe forse essere ascritto al tanto enigmatico Salai: fin dall&rsquo;et&agrave; di dieci anni a bottega dal Maestro e per il quale egli aveva un debole, perdonandogli ogni malefatta. Nel percorso, tra le opere pavesi, interessanti sono anche il Ritratto di dama in veste di santa, gi&agrave; attribuito al Boltraffio e comunque da ricondurre a un artista a lui vicino, pienamente inserito nel leonardismo milanese del primo decennio del Cinquecento, e il Ritratto del medico Cesare De Milio, al servizio del re d&rsquo;Ungheria, contraddistinto dal taglio numismatico di profilo e dall&rsquo;inusuale inserto della natura morta. Numerosi infine i dipinti in cui &egrave; possibile riscontrare la ripresa dello sfumato leonardesco nelle particolari atmosfere che caratterizzano i paesaggi: la Madonna col Bambino nel paesaggio di Giovanni Francesco Caroto, in cui confluiscono le nebbie violette di ascendenza giorgionesca, gli azzurri lontani di Leonardo, le boscaglie dossesche.</p>
<p>	Informazioni e prenotazioni <br />
	<a href="http://www.museicivici.pavia.it" target="_blank">www.museicivici.pavia.it</a> <br />
	<a href="http://www.comune.pv.it" target="_blank">www.comune.pv.it</a> <br />
	tel. +39 0382 33853 &#8211; 0382 304816<br />
	<a href="mailto:prenotazionimc@comune.pv.it">prenotazionimc@comune.pv.it</a></p>
<p>	Inaugurazione 19 Marzo 2011</p>
<p>	Castello Visconteo<br />
	Viale XI Febbraio, 35 Pavia<br />
	Orari Dal marted&igrave; al venerd&igrave;: 10-13; 15-18<br />
	Sabato, domenica e festivi: 10-19<br />
	Aperture straordinarie: 24 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno<br />
	Chiuso: luned&igrave;<br />
	Biglietti Intero: &euro; 8 Ridotto: &euro; 6-3</p>
<div style="clear: left">&nbsp;</div>
<p><a name="share"></a></p>
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		<item>
		<title>FONDAZIONE ERMITAGE ITALIA: PARTE IL PROGRAMMA PER IL 2011‏</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/11894/arte/fondazione-ermitage-italia-parte-il-programma-per-il-2011%e2%80%8f.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Sun, 27 Feb 2011 22:36:44 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[ermitage]]></category>
		<category><![CDATA[ferrara]]></category>
		<category><![CDATA[italia]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>E&#8217; un dato di fatto: Ferrara sta diventando anche con il contributo dell&#8217;attivit&#224; della Fondazione Ermitage Italia &#8211; con la Provincia di Ferrara, il Comune di Ferrara e la Regione Emilia-Romagna &#8211; un &#160;grande polo internazionale di ricerca e di studio cui si guarda con sempre maggiore attenzione, tanto pi&#249; in un periodo cos&#236; difficile &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/11894/arte/fondazione-ermitage-italia-parte-il-programma-per-il-2011%e2%80%8f.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">FONDAZIONE ERMITAGE ITALIA: PARTE IL PROGRAMMA PER IL 2011‏</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p>E&rsquo; un dato di fatto: Ferrara sta diventando anche con il contributo dell&rsquo;attivit&agrave; della <b>Fondazione Ermitage Italia </b>&ndash; <b>con la Provincia di Ferrara, il Comune di Ferrara e la Regione Emilia-Romagna</b> &#8211; un &nbsp;grande polo internazionale di ricerca e di studio cui si guarda con sempre maggiore attenzione, tanto pi&ugrave; in un periodo cos&igrave; difficile per la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio storico-artistico in<br />
	Italia.</p>
<p>	Ecco dunque che nel 2011 la &ldquo;filiale&rdquo; italiana dell&rsquo;Ermitage confermer&agrave; con un <b>impegnativo programma</b> di iniziative e con grande coerenza il lavoro avviato in questi anni e la mission che fin dall&rsquo;origine<br />
	l&rsquo;ha contraddistinta, puntando alla <b>cooperazione internazionale</b>, all&rsquo;<b>approfondimento scientifico sull&rsquo;arte italiana in Russia</b> e sul <b>collezionismo dei grandi musei</b>, alla <b>formazione</b> e al <b>sostegno dei<br />
	ricercatori</b>, alla <b>catalogazione</b> e pensando proprio al <b>coinvolgimento della citt&agrave;</b> in questo significativo progetto.</p>
<p>	<b>Grandi personalit&agrave; nazionali e internazionali</b> giungeranno dunque nel corso dell&rsquo;anno alla Palazzina Giglioli e al Castello di Ferrara, per convegni e seminari di studio o per un confronto scientifico di<br />
	alto livello, ma anche per incontri, lezioni a tema o dialoghi rivolti al pubblico.</p>
<p>	<font color="#ff0000">www.ermitageitalia.com<br />
	</font><br />
	&nbsp;</p>
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			</item>
		<item>
		<title>Il Collezionismo e la formazione dei Grandi Musei del mondo: ciclo di conferenze 2010-Museo Statale Ermitage- Ferrara</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/8203/cultura/il-collezionismo-e-la-formazione-dei-grandi-musei-del-mondo-ciclo-di-conferenze-2010-museo-statale-ermitage-ferrara.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 28 Sep 2010 07:37:01 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Cultura]]></category>
		<category><![CDATA[ermitage]]></category>
		<category><![CDATA[ferrara]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Marted&#236; 28 settembre ore 16.00 &#8211; Ferrara, Fondazione Ermitage Italia-Palazzina Giglioli Le collezioni di pittura italiana del Museo Ermitage di San Pietroburgo Irina Artemieva (Curatrice della collezione di pittura italiana del Museo Ermitage di San Pietroburgo) Dal 1982 Irina Artemieva entra a far parte dello staff del Museo Ermitage di San Pietroburgo e nel 1986 &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/8203/cultura/il-collezionismo-e-la-formazione-dei-grandi-musei-del-mondo-ciclo-di-conferenze-2010-museo-statale-ermitage-ferrara.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Il Collezionismo e la formazione dei Grandi Musei del mondo: ciclo di conferenze 2010-Museo Statale Ermitage- Ferrara</span></a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p align="left"><span style="font-size: 16px"><u><em>Marted&igrave; 28 settembre ore 16.00 &ndash; Ferrara, Fondazione Ermitage Italia-Palazzina Giglioli</em></u></span></p>
<p><b><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3">Le collezioni di pittura italiana del Museo Ermitage di San Pietroburgo</font></font></b></p>
<p><i><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="4"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="4">Irina Artemieva </font></font></i></p>
<p><font size="3">(Curatrice della collezione di pittura italiana del Museo Ermitage di San Pietroburgo)</font></p>
<p><font size="3">Dal 1982 Irina Artemieva entra a far parte dello staff del Museo Ermitage di San Pietroburgo e nel 1986 diviene conservatrice della pittura veneta di cui &egrave; eminente esperta. Molto nota e apprezzata all&rsquo;estero, ha pubblicato numerosi lavori su vari aspetti e problemi che abbracciano il periodo che va dal XVI al XVIII sec., inclusa la storia del collezionismo in Russia. &Egrave; curatrice di moltissime mostre sia in Russia che all&rsquo;estero, come &quot;Da Leonardo a Tiepolo&quot; (Milano 1990); &quot;Italian Renaissance and Baroque Painting&quot; (Tokyo 1993); &quot;Capolavori nascosti dell&rsquo;Ermitage&quot; (Udine-Bruxelles 1998-99); &quot;Florence and Venice: Italian Renaissance Painting from the State Hermitage Museum&quot; (Tokyo 1999); &quot;Cinquecento veneto&quot; (Bassano-Barcellona 2001); &quot;Antonio Canova. Disegni e dipinti&quot; (San Pietroburgo 2001-2002); &quot;Our Landscape: 400 years of European Paintings of the State Hermitage Museum&quot; (Tokyo-Nagoja-Kyoto, 2006-2007). Ha scritto molteplici contributi in cataloghi di mostre internazionali, facendo anche parte di numerosi comitati scientifici. Autrice permanente della rivista &quot;Arte Veneta&quot; e socio straniero dell&rsquo;Ateneo Veneto, dal 2004 Irina Artemieva &egrave; cavaliere-ufficiale &quot;Al Merito della Repubblica Italiana&quot; e dal 2007 direttrice russa della Fondazione Ermitage Italia.</font></p>
<p><font size="3">Irina Artemieva terr&agrave; la prima delle conferenze dedicate alle collezioni dei grandi musei del mondo che non poteva che essere dedicata al Museo Russo. La raccolta dei dipinti italiani dell&rsquo;Ermitage presenta infatti pezzi di inestimabile valore come la </font><i><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3">Madonna Benois </font></font></i><font size="3">di Leonardo, la </font><i><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3">Madonna Connestabile </font></font></i><font size="3">di Raffaello, la </font><i><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3">Giuditta </font></font></i><font size="3">di Giorgione ed il </font><i><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3">Suonatore di Liuto </font></font></i><font size="3">di Caravaggio che entrarono nella quadreria di Caterina II attraverso l&rsquo;acquisizione di prestigiose collezioni private come quella di Pierre Crozat ed Horace Walpole. La recente pubblicazione, promossa dalla Fondazione Ermitage Italia, del </font></p>
<p><font size="3"><font size="3">catalogo della pittura italiana del Seicento del Museo Russo sembra un preambolo introduttivo alle parole della curatrice che prender&agrave; in esame altri importanti nuclei della raccolta.</font></font></p>
<p><font size="3"><font size="3">28 ottobre</font></font></p>
<p><b><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3">Il Prado: un Museo costruito sulla Collezione Reale Spagnola</font></font></b></p>
<p><i><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="4"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="4">Gabriele Finaldi</font></font></i></p>
<p><font size="3">(Direttore aggiunto Museo del Prado, Madrid)</font></p>
<p><font size="3">Lo storico dell&rsquo;arte italo inglese, nato a Londra nel 1965, &egrave; attualmente direttore aggiunto del Prado di Madrid, dove si occupa di un ciclo di progetti espositivi legato all&rsquo;ampliamento degli spazi del museo madrileno. Formatosi al Courtauld Institute of Art di Londra, per circa dieci anni a capo del dipartimento di pittura italiana e spagnola della National Gallery di Londra, &egrave; esperto di arte veneziana del XVI secolo (Giovanni Bellini, Tiziano) e spagnola del XVII secolo (Ribera, Zurbaran, Velasquez, De Pereda), ha pubblicato numerosi saggi di arte barocca, curato mostre scientifiche e scritto un accurato volume sull&rsquo;immagine di Cristo nell&rsquo;arte (2000). Responsabile del riordino e ampliamento della collezione spagnola &egrave; attualmente salito agli onori della cronaca, per l&rsquo;impegno profuso nell&rsquo;ampliamento del museo madrileno che ha portato al recupero di nuovi spazi, rendendo utilizzabili almeno venticinque nuove sale che potranno ospitare altre centinaia di opere.</font></p>
<p><font size="3">Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Ermitage Italia illustrer&agrave; nella propria conferenza del 28 Ottobre le dinamiche che hanno portato alla formazione delle collezioni del Museo che dirige. Quando venne inaugurato, all&rsquo;inizio dell&rsquo;ottocento, il Prado possedeva poco pi&ugrave; di trecento opere tutte provenienti dalle quadrerie dei reali spagnoli, da Isabella di Castiglia a Filippo IV e da allora continu&ograve; ad arricchirsi attraverso continue acquisizioni fino a raggiungere la sterminata e preziosa collezione attualmente visibile, ricca delle pi&ugrave; importanti pitture di arte spagnola ed eccelse opere di artisti internazionali. </font></p>
<p><font size="3"><font size="3">8 novembre</font></font></p>
<p><b><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="3">Dal collezionismo al Museo nel XVIII secolo: Dresda, Napoli, Roma</font></font></b></p>
<p><i><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="4"><font face="Goudy Old Style,Goudy Old Style" size="4">Andrea Emiliani </font></font></i></p>
<p><font size="3">(Pinacoteca Nazionale di Bologna)</font></p>
<p><font size="3"><font size="3">Andrea Emiliani, allievo di Roberto Longhi e Francesco Arcangeli, gi&agrave; Soprintendente per il Patrimonio Storico e Artistico dell&rsquo;Emilia Romagna e direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna, &egrave; stato docente di Museografia e Storia dell&rsquo;arte all&rsquo;Universit&agrave; di Bologna; &egrave; stato ispettore onorario per la Didattica dei Musei del Patrimonio Artistico e Storico Nazionale del Ministero per i Beni e le Attivit&agrave; Culturali. Critico d&rsquo;arte, ha collaborato alla riorganizzazione di diverse pinacoteche. Accademico dei Lincei, &egrave; presidente dell&rsquo;Accademia Clementina di Bologna e membro di diverse altre, tra cui l&rsquo;Accademia Raffaello di Urbino e quella romana di San Luca; &egrave; inoltre autore di numerosi saggi sulla tutela dei beni culturali e sull&rsquo;arte, soprattutto emiliana, del Seicento fra i quali si ricordano gli studi sui Carracci, su Guido Reni, su Simone Cantarini e, recentemente, la monografia su Federico Barocci. </font></font></p>
<p><font size="3"><font size="3">Nell&rsquo;intervento del prossimo 8 novembre, Andrea Emiliani, affronter&agrave; un tema di grande interesse che, nell&rsquo;ambito di un ciclo di conferenze dedicato alle collezioni dei grandi musei del mondo, risulta assolutamente imprescindibile: l&rsquo;evoluzione delle raccolte d&rsquo;arte private in musei aperti al pubblico. La relazione prender&agrave; in esame il caso di tre citt&agrave;, Dresda, Napoli e Roma, fra loro molto distanti sul piano territoriale come anche culturale, dove l&rsquo;esperienza della musealizzazione di raccolte private, con aspetti e peculiarit&agrave; di grande interesse, ha condotto ad esiti fra loro molto diversi.<strong><font size="2">Per info: </p>
<p>	</font></strong><font size="2"><i>Direzione e sede operativa<br />
	</i>Complesso di Palazzo Giglioli <br />
	Corso Giovecca 148/A<br />
	44100 Ferrara<br />
	tel. 0532 1863600<br />
	fax. 0532 1863614<br />
	</font><b><br />
	<u><font size="2">Ingresso Libero</font><br />
	</u></b><i><br />
	</i><b><br />
	</b></font></font></p>
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		<title>Una serata all’Ermitage dall&#8217;Italia</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/5954/arte/una-serata-all%e2%80%99ermitage.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 24 May 2010 07:20:18 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[ermitage]]></category>
		<category><![CDATA[palazzo madama]]></category>
		<category><![CDATA[racconigi]]></category>
		<category><![CDATA[torino]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>A Torino e Racconigi &#8211; in contemporanea da tre sedi &#8211; visita esclusiva al grande Museo russo in diretta con San Pietroburgo. Luned&#236; 24 maggio ore 17.30 TORINO: Sala Conferenze GAM &#8211; Corso Galileo Ferraris 30 (ingresso libero) TORINO: Palazzo Madama-Museo Civico d&#8217;Arte Antica (riservato) RACCONIGI: Castello di Racconigi (su invito) &#160; Visitare il pi&#249; &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/5954/arte/una-serata-all%e2%80%99ermitage.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Una serata all’Ermitage dall&#8217;Italia</span></a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-size: 16px"><font color="#800000">A Torino e Racconigi &#8211; in contemporanea da tre sedi &ndash;<br /> visita esclusiva al grande Museo russo in diretta con San Pietroburgo.</font><br /> <span style="font-size: 16px"><font color="#800000">Luned&igrave; 24 maggio ore 17.30<br /> </font></span><font><span style="font-size: 14px"><strong><font color="#800000">TORINO: Sala Conferenze GAM &#8211; Corso Galileo Ferraris 30 (ingresso libero)<br /> </font>TORINO: Palazzo Madama-Museo Civico d&rsquo;Arte Antica (riservato)<br /> RACCONIGI: Castello di Racconigi (su invito)<br /> </strong><span style="font-size: 12px">&nbsp;</span></span></font></span></p>
<p><span style="font-size: 16px"><font><span style="font-size: 14px"><span style="font-size: 12px">Visitare il pi&ugrave; grande museo al mondo &ndash; Il Museo Statale Ermitage &ndash; con una <strong>guida d&rsquo;eccezione e in una serata esclusiva</strong>, <strong>direttamente da Torino</strong>, sar&agrave; possibile.<br /> &nbsp;<br /> Il &nbsp;24 maggio, con un <strong>evento in anteprima assoluta organizzato dalla Fondazione CRT</strong> &#8211; e promosso dalla stessa, insieme alla Citt&agrave; di Torino,<br /> alla Fondazione Torino Musei e al Museo Statale Ermitage, con la collaborazione di &nbsp;Palazzo Madama-Museo Civico d&rsquo;Arte Antica, Castello di Racconigi, Ministero per i Beni e le Attivit&agrave; Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e Fondazione Ermitage Italia &#8211;<br /> il prestigioso <strong>Museo di San Pietroburgo verr&agrave; collegato con Torino e Racconigi</strong>, offrendo, <strong>in diretta e con possibilit&agrave; di interagire</strong>,&nbsp; una <font color="#800000"><strong>speciale visita guidata ai principali capolavori italiani delle collezioni russe</strong>.<br /> </font><br /> <strong>Per la prima volta, avanzate tecnologie di videoconferenza</strong> tra paesi distanti migliaia di chilometri, verranno dunque utilizzate<br /> per la <strong>fruizione di beni culturali, </strong>attraverso una <strong>visita guidata interattiva ad alta qualit&agrave; audiovisiva</strong>.</p>
<p> <strong>Da tre sedi diverse, contemporaneamente</strong> &ndash; Palazzo Madama, GAM e Castello di Racconigi &#8211;&nbsp; sar&agrave; possibile assistere e partecipare (a partire dalle 17.30) a una &ldquo;diretta&rdquo; con l&rsquo;Ermitage, da dove interverranno<br /> il direttore <font color="#800000"><strong>Michail Piotrovsky </strong></font>e la responsabile delle collezioni d&rsquo;arte veneta del grande Museo,&nbsp; <font color="#800000"><strong>Irina Artemieva</strong></font>, codirettrice scientifica della &ldquo;Fondazione Ermitage Italia&rdquo;.</p>
<p> Sar&agrave; proprio la Artemieva &ndash; affiancata dall&rsquo;attore e regista italiano <strong>Luciano Caratto</strong> &#8211; &nbsp;a fare da &ldquo;Cicerone&rdquo;,&nbsp; nelle immense sale del palazzo sulla Neva alla scoperta delle meraviglie della prestigiosa istituzione, vero museo &ldquo;universale&rdquo; con oltre tre milioni di opere d&rsquo;arte,&nbsp; dalla preistoria alla contemporaneit&agrave;, espressioni di popoli e culture diverse.<br /> &nbsp;<br /> A Palazzo Madama-Museo Civico d&rsquo;Arte Antica parteciperanno all&rsquo;evento le autorit&agrave; &ndash; tra cui l&rsquo;Assessore alla Cultura della Citt&agrave; di Torino <strong>Fiorenzo Alfieri</strong>,&nbsp; il Presidente della Fondazione CRT<strong> Andrea Comba</strong>,<strong> Giovanna Cattaneo Incisa</strong> Presidente della Fondazione Torino Musei, <strong>Enrica Pagella</strong> Direttore di Palazzo Madama&nbsp; e <strong>Mario Turetta</strong> Direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte &ndash; e alcune personalit&agrave; legate al mondo dell&rsquo;arte e della cultura;&nbsp; alla <u>Sala Conferenze della GAM (corso Galileo Ferraris, 30) il pubblico potr&agrave; accedere liberamente fino a esaurimento posti</u>.<br /> Ingresso su invito al Castello di Racconigi.<br /> A moderare la serata sar&agrave; <strong>Maurizio Cecconi</strong>, Segretario Generale della Fondazione Ermitage-Italia<br /> &nbsp;<br /> Un&rsquo;esperienza unica, per rileggere alcune delle &ldquo;icone&rdquo; della storia dell&rsquo;arte mondiale, ma soprattutto un ulteriore momento&nbsp; di <strong>forte relazione internazionale della Citt&agrave; di Torino e dei suoi Beni Culturali grazie all&rsquo;impegno di Fondazione CRT</strong>:&nbsp; un&rsquo;occasione di collaborazione con il grande Museo russo che segue di poco la preziosa mostra a Palazzo Madama sulle Porcellane Imperiali dalle collezioni dell&rsquo;Ermitage &ndash; conclusasi lo scorso 14 febbraio &ndash; e che &egrave; preludio di <strong>un possibile accordo strategico pi&ugrave; ampio tra Torino, l&rsquo;Ermitage e la sua &ldquo;filiale&rdquo; italiana.</p>
<p> </strong>L&rsquo;evento, organizzato grazie al supporto di <em>Villaggio Globale International</em>, societ&agrave; partner dell&rsquo;Ermitage in Italia, sar&agrave; curato per tutti gli aspetti tecnici, &nbsp;<br /> informatici e di regia dalla torinese<em> Feedback Italia</em>, specializzata nella progettazione e nello sviluppo di strumenti e soluzioni ad alto contenuto tecnologico&nbsp; per la gestione della comunicazione interattiva (Easymeeting&trade;).<br /> &nbsp;<br /> <strong>Uffici stampa<br /> </strong>Villaggio Globale International<br /> <em>Antonella Lacchin<br /> </em>041/75904893 &ndash;&nbsp;&nbsp;<a href="mailto:a.lacchin@villaggioglobale.191.it">a.lacchin@villaggioglobale.191.it</a></p>
<p> Fondazione Torino Musei<br /> <em>Daniela Matteu<br /> </em>tel. 011 4429523<br /> <a href="mailto:daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it">daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it</a> &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;<br /> &nbsp;<br /> </span></span></font></span></p>
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