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	<title>mac Archives - GDA Press</title>
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		<title>Milano MAC Fondazione Maimeri “Father &#038; Daughter”</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/62289/arte/al-mac.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Giuliana de Antonellis]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 15 Mar 2017 00:18:06 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[Fondazione Maimeri]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
		<category><![CDATA[milano]]></category>
		<category><![CDATA[“Father & Daughter”]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>  l’America di ieri e di oggi, a Milano, nel dialogo in forma d’arte fra padre e figlia Al MAC, per Fondazione Maimeri, “Father &#38; Daughter”: il segno iperrealista di Luigi Rocca si specchia negli sguardi sul contemporaneo della figlia Sabrina  Sul palcoscenico di un’America iconica e controversa si snoda la narrazione di “Father &#38; &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/62289/arte/al-mac.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Milano MAC Fondazione Maimeri “Father &#038; Daughter”</span></a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p class="x_MsoNormal" align="center"><img fetchpriority="high" decoding="async" class="alignnone size-medium wp-image-62290" src="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2017/03/LUIGI-ROCCA2c-Kiss2c-acrilico-su-tela2c-LGT-300x296.jpg" alt="LUIGI ROCCA%2c Kiss%2c acrilico su tela%2c LGT" width="300" height="296" srcset="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2017/03/LUIGI-ROCCA2c-Kiss2c-acrilico-su-tela2c-LGT-300x296.jpg 300w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2017/03/LUIGI-ROCCA2c-Kiss2c-acrilico-su-tela2c-LGT-405x400.jpg 405w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2017/03/LUIGI-ROCCA2c-Kiss2c-acrilico-su-tela2c-LGT.jpg 741w" sizes="(max-width: 300px) 100vw, 300px" /> <img decoding="async" class="alignnone size-medium wp-image-62291" src="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2017/03/SABRINA-ROCCA2c-Music2c-LGT-300x245.jpg" alt="SABRINA ROCCA%2c Music%2c LGT" width="300" height="245" srcset="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2017/03/SABRINA-ROCCA2c-Music2c-LGT-300x245.jpg 300w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2017/03/SABRINA-ROCCA2c-Music2c-LGT-768x626.jpg 768w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2017/03/SABRINA-ROCCA2c-Music2c-LGT-490x400.jpg 490w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2017/03/SABRINA-ROCCA2c-Music2c-LGT.jpg 862w" sizes="(max-width: 300px) 100vw, 300px" /></p>
<p class="x_MsoNormal" align="center"><b><span style="font-size: large;">l’America di ieri e di oggi, a Milano, nel dialogo in forma d’arte fra padre e figlia</span></b></p>
<p class="x_MsoNormal" align="center"><span style="font-size: large;">Al MAC, per Fondazione <span id="0.2666208513262345" class="highlight">Maimeri</span>, “Father &amp; Daughter”: il segno iperrealista di Luigi Rocca si specchia negli sguardi sul contemporaneo della figlia Sabrina</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><b><span style="font-size: large;"> </span></b><span style="font-size: large;">Sul palcoscenico di un’America iconica e controversa si snoda la narrazione di “<b>Father &amp; Daughter</b>”, mostra speculare fra due generazioni di artisti, <b>Luigi Rocca</b> e la figlia <b>Sabrina Rocca</b>, protagonisti dell’inedito progetto espositivo curato da <b>Luca Beatrice</b> per <b>Fondazione <span id="0.1545575342154777" class="highlight">Maimeri</span> </b>e  in programma nello spazio <b>MAC di Milano</b>, dal <b>15 al 19 marzo</b>. </span></p>
<p class="x_MsoNormal"><span style="font-size: large;"><u>Inaugurazione mercoledì 15, ore 18.30.</u> </span></p>
<p class="x_MsoNormal"><span style="font-size: large;">Saranno presenti i due artisti, ospite d’onore l’Ambasciatore<b>Philip T. Reeker,</b> Console Generale USA a Milano.</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><span style="font-size: large;">Luigi Rocca, classe 1952, pittore della tradizione iperrealista americana tipicamente anni ’70 e Sabrina, la figlia di venti anni più giovane, cresciuta all’interno di una cultura pop fortemente cosmopolita, per “Father &amp; Daughter” al MAC di Milano espongono dodici coppie di opere ispirate da un comune abbecedario –<b>peace, war, ordinary life, economic crisis, politics history, movies, justice, music, kids, space, sport e infine future</b> &#8211; declinato secondo i propri differenti linguaggi espressivi e cucito dal filo rosso di un sentimento intimo: il solo in grado di conciliare idee e visioni sul mondo esterno con la necessità ontologica di sperimentarsi in un dialogo di crescita e condivisione personale.</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><span style="font-size: large;">Una stesura armonica a quattro mani, quella di “Father &amp; Daughter”, dove Luigi e Sabrina restituiscono al visitatore il proprio sistema emozionale e di valori abbeverato all’amore per gli USA, comune fonte di ispirazione: un racconto ricco di contaminazioni, cristallizzato nel tempo attraverso la meticolosa attenzione al dettaglio e alla tecnica espressiva di fotografica memoria.  “<i>Se nella pittura iperrealista in bianco e nero di Luigi – </i>scrive il curatore Luca Beatrice <i>&#8211; è evidente il valore di un certo fotogiornalismo che imbracciava la camera e cercava lo scatto unico e irripetibile, nel caso di Sabrina è invece il passaggio all’era del digitale a esprimersi nella possibilità di selezionare dal grande bacino di immagini che la cultura web produce alla rinfusa. Luigi è debitore di una cultura dell’informazione dettata dalla stampa e dalla TV, poco arbitraria, Sabrina è l’incarnazione di un cambiamento epocale, quello della tragedia in diretta che, a partire dalla spettacolarizzazione del dramma delle Twin Towers, ha condotto oggi a un moltiplicarsi di scenari sia sul piano della comunicazione sia su quello della propria affermazione, in particolare nei social media”.</i></span></p>
<p class="x_MsoNormal"><span style="font-size: large;">Un incrocio di prospettive, quello dei due artisti, che usano lo strumento della pittura per confrontarsi a viso aperto. “I soggetti di Sabrina – scrive ancora Luca Beatrice in catalogo &#8211; stanno su fondi abitati da pattern, di simboli e parole; quelli di Luigi vivono nel paesaggio veritiero che ha il valore di una stampa fotografica, come nel caso di “End of the War”, con quell’iconico bacio della vittoria del 14 agosto 1945 quando in <b>Times Square</b> si celebrava la sconfitta del Giappone e la fine della Seconda Guerra Mondiale. Alla foto che noi tutti conosciamo di <b>Alfred Eisenstaedt</b>, Sabrina risponde con l’immagine di un bacio ancora più casto, quello di due bambini che disegnano una tappezzeria di fiori provenienti dalla cultura pop, ovvero quegli smile griffati <b>Murakami</b>, espressione di un nuova industria dell’arte contemporanea”.</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><span style="font-size: large;">“Father &amp; Daughter” è un progetto della Fondazione <span id="0.8245275894759523" class="highlight">Maimeri</span> e vede la collaborazione di <b>Glauco Cavaciuti</b> e il coordinamento di <b>Anita Falcetta</b>, digital consultant per <b>Imago Mundi Art – Luciano Benetton Collection </b>(che include l’opera “Wanted” di Sabrina Rocca, parte della <b>Collezione Praestigium Italia I</b>curata da Luca Beatrice). <b>ARTE.it</b> è il media partner ufficiale dell’evento.</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><u><span style="font-size: large;">La doppia personale sarà visitabile fino a domenica 19 marzo, dalle 10 alle 19. Giovedì 16, dalle 17 alle 19, sarà presente l’artista Sabrina Rocca per una visita guidata d’autore alle opere esposte. </span></u></p>
<p class="x_MsoNormal"><u><span style="font-size: large;">Ingresso libero.</span></u></p>
<p class="x_MsoNormal">SCHEDA TECNICA</p>
<p class="x_MsoNormal"><b>“Father &amp; Daughter” | Luigi Rocca e Sabrina Rocca</b></p>
<p class="x_MsoNormal"><b><i>A cura di Luca Beatrice</i></b></p>
<p class="x_MsoNormal"><b>MILANO | 15 – 19 marzo 2017</b></p>
<p class="x_MsoNormal">MAC | Piazza Tito Lucrezio Caro 1</p>
<p class="x_MsoNormal"><b>I n a u g u r a z i o n e</b></p>
<p class="x_MsoNormal">Mercoledì 15 marzo, ore 18.30</p>
<p class="x_MsoNormal"><b>Organizzazione</b></p>
<p class="x_MsoNormal">Fondazione <span id="0.9637942566493578" class="highlight">Maimeri</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><b>In collaborazione con</b></p>
<p class="x_MsoNormal">Glauco Cavaciuti Arte</p>
<p class="x_MsoNormal"><b>Support organizzativo</b></p>
<p class="x_MsoNormal">Anita Falcetta</p>
<p class="x_MsoNormal"><b>Media Partner dell&#8217;evento</b></p>
<p class="x_MsoNormal">ARTE.it</p>
<p class="x_MsoNormal"><b>Orari</b></p>
<p class="x_MsoNormal">Da giovedì a domenica, dalle 10 alle 19. Ingresso libero.</p>
<p class="x_MsoNormal"><b>Luigi Rocca. Nota Biografica.</b>Luigi Rocca, pittore iperrealista, nasce in provincia di Udine, a Porpetto, nel 1952 dopo aver frequentato il Liceo Artistico a Venezia, si trasferisce a Torino, dove completa i suoi studi artistici. A sedici anni Luigi si fa conoscere ed apprezzare attraverso mostre cittadine e regionali a livello studentesco. Il Figurativo diventa l’oggetto delle sue creazioni, ma pure il Paesaggio lo affascina. Egli guarda al passato, ma con occhio attento al presente.</p>
<p class="x_MsoNormal">Nel 1980 ritiene concluso quel ciclo di esperienze che pure gli avevano offerto i mezzi per vivere. L’America, ed in particolare gli Stati Uniti, lo affascinano. Così, senza perdere di vista il Realismo tanto amato, la sua pittura diventa più attuale e si trasforma in iperrealista.</p>
<p class="x_MsoNormal"><b>Mostre Collettive</b></p>
<p class="x_MsoNormal">2005 Venice – Views on Ghetto, presso il Museo Ebraico di Venezia, Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa
2010 Nello Spazio della Croce, Chiesa di San Salvador, Venezia
Nello Spazio della Croce, Chiesa di San Rocco, Venezia</p>
<p class="x_MsoNormal"><span lang="EN-GB">2015 As Time Goes By, Melori &amp; Rosenberg Gallery, Venezia</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><b><span lang="EN-GB">Mostre Personali</span></b></p>
<p class="x_MsoNormal"><span lang="EN-GB">1982 Galleria Viotti, Torino</span>
<span lang="EN-GB">1985 Galleria San Giorgio, Portofino (Ge)</span>
<span lang="EN-GB">1997 Hanson Gallery, New Orleans, USA</span>
<span lang="EN-GB">1998 Aspen Grove Fine Art, Aspen Colorado USA</span>
<span lang="EN-GB">1998 Zuger Gallery, Santa Fe’, USA</span>
<span lang="EN-GB">1998 Hanson Gallery, Carmel, USA</span>
<span lang="EN-GB">1999 Hanson Gallery, Sausalito, USA</span>
<span lang="EN-GB">2000 Addison Gallery, Del Rey Beach, California, USA</span>
<span lang="EN-GB">2001 Hanson Gallery, San Francisco, USA</span>
<span lang="EN-GB">2002 Christopher Hill Gallery, Santa Helena, Napa Valley, USA</span>
<span lang="EN-GB">2004 L’Impressionismo Iperrealista, Galleria Civica San Donà, San Donà (Ve) 2004 A new experience: Jerushalaim New York &#8211; Venezia”, Museo Ebraico</span>
<span lang="EN-GB">di Venezia</span>
<span lang="EN-GB">2005 City Views, Michael J.Wolf Gallery, San Diego, California, USA</span>
<span lang="EN-GB">2006 Urban Landscapes, Galleria Melori &amp; Rosenberg, Venezia</span>
<span lang="EN-GB">New York vision, Galleria Mensing, Monaco, Germania 6 2007 Back Home, Chiesa di San Antonio Abate, Udine</span>
<span lang="EN-GB">2009 Luigi Rocca Beyond Borders, Galleria Melori &amp; Rosenberg, Venezia</span>
<span lang="EN-GB">Galleria H. Mensing, Hannover, Germania</span>
<span lang="EN-GB">2010 Times they are a changing, Galleria H. Mensing, Amburgo Germania</span>
<span lang="EN-GB">Times they are a changing, Galleria H.Mensing, Koln, Germania</span>
<span lang="EN-GB">2011 Galleria H. Mensing, Francoforte, Germania</span>
<span lang="EN-GB">2012 On the Road Again, Arnot Gallery, N.Y, USA</span>
<span lang="EN-GB">2013 City lights, Galleria H. Mensing, Berlino, Germania, Arnot Gallery, N. Y,</span>
<span lang="EN-GB">USA</span>
<span lang="EN-GB">2014 Reality Bites, Arnot Gallery, N.Y, USA</span>
<span lang="EN-GB">2015 Flying, Arnot Gallery, New York, USA</span>
<span lang="EN-GB">No color, Galleria H. Mensing, Dusseldorf, Germania</span>
<span lang="EN-GB">2016 Route 66, Galleria H. Mensing, Berlino, Germania</span>
<span lang="EN-GB">Route 66, Galleria H. Mensing, Sylt, Germania.</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><b>Sabrina Rocca. Nota Biografica.</b>Sabrina Rocca, nata a Torino, vive e lavora in Svizzera.
Dopo la laurea in architettura, decide di seguire la strada paterna dedicandosi all’arte, cercando di unire spesso nella sua produzione artistica quelle che sono sempre state le sue grandi passioni: la pittura e l’architettura.</p>
<p class="x_MsoNormal"><b>Mostre Collettive</b></p>
<p class="x_MsoNormal">2005 Fun City, a cura di Gabriella Serusi, Gas Gallery, Torino
2006 Sezione trasversale2, Gas Gallery,Torino
Arte, Promotrice Belle Arti, Milano
2007 MLB, a cura di Maria Livia Brunelli, Homegallery, Ferrara
2009 Mit 2 , a cura di Antonio Minniti, Palazzo Biraghi di Borgaro, Torino Kinder cerca arte, a cura di Francesco Poli e Guido Curto, Triennale di</p>
<p class="x_MsoNormal">Milano, Milano
2010 Kinder cerca arte, a cura di Francesco Poli e Guido Curto, Fondazione Ferrero, Alba(CN),
2012 @bt34, a cura di Antonio Minniti, Assessorato alla Cultura Regione Piemonte
2015 Imago Mundi, a cura di Luca Beatrice, Fondazione Sandretto Re Baudengo
Imago Mundi, a cura di Luca Beatrice, Fondazione Cini, Venezia
Street Art, a cura di Rosy Fuga, Museo MDM, Porto Cervo
Scope, a cura di Maria Livia Brunelli, Miami, USA
As Time Goes By, Melori &amp; Rosenberg Gallery, Venezia
2016 Scope, a cura di Maria Livia Brunelli, Miami, USA</p>
<p class="x_MsoNormal"><span lang="EN-GB">Luigi Rocca &amp; Sabrina Rocca</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><span lang="EN-GB">Father and Son Daughter project.</span></p>
<p class="x_MsoNormal"><b>Mostre Personali</b></p>
<p class="x_MsoNormal">2006 Riflessi Riflessioni, a cura di Giorgina Siviero, Palazzo Villa San Carlo, Torino
2007 MLB, a cura di Maria Livia Brunelli, Porto Cervo(SS)
2008 Dettagli metropolitani, a cura di Antonio Minniti, Associazione culturale Azimut, Torino</p>
<p class="x_MsoNormal">2011 Dettagli urbani, a cura Arch. Silvia Rossi, La Giardinera, Comune Settimo Torinese (TO)
2012 American Metropolitan details, American Design and Art, Lugano 2015 Walking the streets, a cura di Maria Livia Brunelli, MlBhomegallery, Porto Cervo.</p>
<p class="x_MsoNormal">
<p class="x_MsoNormal">
<p class="x_MsoNormal"><span style="font-size: large;"> </span></p>
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			</item>
		<item>
		<title>MAC LISSONE MOSTRA &#8220;IL REALE NON BASTA&#8221;</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/48479/arte/mac-lissone-mostra-il-reale-non-basta.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Giuliana de Antonellis]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 05 Feb 2015 16:36:28 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[lissone]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
		<category><![CDATA[mostra]]></category>
		<guid isPermaLink="false">http://www.gdapress.it/it/?p=48479</guid>

					<description><![CDATA[<p>SALA GINO MELONI 5 – 19 febbraio 2015 INGRESSO LIBERO IL REALE NON BASTA CAREDDA &#124; SEA CREATIVE &#124; IDILI &#124; RONCHIA CURA DI STEFANO PELLIZZARI INAUGURAZIONE giovedì 5 febbraio ore 19:00 È noto che Sigmund Freud, padre spiritualedel Surrealismo, ha sempre negato ai suoi“figli” il riconoscimento della paternità. Estre-mamente classicista e conservatore, il fonda-tore della psicoanalisi &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/48479/arte/mac-lissone-mostra-il-reale-non-basta.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">MAC LISSONE MOSTRA &#8220;IL REALE NON BASTA&#8221;</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<div class="tb f9">
<div class="tb f9"></div>
<div class="tb f9"><span class="tx">SALA GINO MELONI </span><span class="tx">5 – 19 febbraio 2015</span><br />
<span class="tx">INGRESSO LIBERO</span></div>
<div class="tb f9">IL REALE NON BASTA</div>
<div class="tb f9"><span class="tx">CAREDDA | SEA CREATIVE | IDILI | RONCHI</span><span class="tx">A CURA DI STEFANO PELLIZZARI</span></div>
<div class="tb f9">INAUGURAZIONE</div>
<div class="tb f9"><span class="tx">giovedì 5 febbraio </span><span class="tx">ore 19:00</span></div>
<div class="tb f9"></div>
</div>
<div class="tb f9"><span class="tx">È noto che Sigmund Freud, padre spirituale</span><span class="tx">del Surrealismo, ha sempre negato ai suoi</span><span class="tx">“figli” il riconoscimento della paternità. Estre-</span><span class="tx">mamente classicista e conservatore, il fonda-</span><span class="tx">tore della psicoanalisi non ha mai guardato di</span><span class="tx">buon occhio le avanguardie artistiche ma ha</span><span class="tx">sempre interpretato l&#8217;arte come prodotto im-</span><span class="tx">prescindibile dall&#8217;elaborazione del preconscio</span><span class="tx">personale. Quando nel 1938 incontrò per la</span><span class="tx">prima volta Salvador Dalì, non poté non pen-</span><span class="tx">sare che lo spagnolo nutrisse dei  “problemi</span><span class="tx">psicologici seri”.</span><span class="tx">Dopo quasi un secolo di opere e di teorie</span><span class="tx">sull&#8217;arte, ormai completamente slegate dalla</span><span class="tx">rappresentazione ordinaria del reale, oggi</span><span class="tx">possiamo guardare ai surrealisti non come a</span><span class="tx">dei folli bensì come a degli intellettuali dotati</span><span class="tx">di grande intuizione. A quasi cent&#8217;anni dalla</span><span class="tx">nascita dello storico movimento, il tema</span><span class="tx">dell&#8217;onirico e le sue suggestioni sono ritornati</span><span class="tx">prepotentemente a influenzare il linguaggio</span><span class="tx">visivo dei giovani artisti, senza però la</span><span class="tx">pretesa di costituirsi in vere e proprie correnti,</span><span class="tx">individuando semmai quelle categorie esteti-</span><span class="tx">che che permettono loro di ridefinire il proprio</span><span class="tx">operato artistico.</span><span class="tx">Se negli anni Ottanta i protagonisti del “Ri-</span><span class="tx">torno alla pittura” reagivano al rigore minima-</span><span class="tx">lista e concettuale attraverso stilemi di chiara</span><span class="tx">matrice espressionista, chi in quegli anni vi è</span><span class="tx">nato mostra invece un approccio formale</span><span class="tx">estremamente differente. Attraverso compo-</span><span class="tx">sizioni di maggior rigore, spesso cariche di</span><span class="tx">atmosfere neogotiche, questi artisti recupe-</span><span class="tx">rano l&#8217;amore da tempo sopito per la pittura</span><span class="tx">accademica e la storia dell&#8217;arte, ibridandosi</span><span class="tx">con la riscoperta di ciò che fino a pochi anni</span><span class="tx">prima era considerato </span><span class="tx f20">underground</span><span class="tx"> o </span><span class="tx f20">low-</span><span class="tx f20">brow</span><span class="tx">, come l&#8217;illustrazione e la Street Art. Ciò</span><span class="tx">si manifesta come un comune spirito gene-</span><span class="tx">razionale che questa mostra intende pre-</span><span class="tx">sentare con il lavoro di quattro giovani artisti il</span><span class="tx">cui operato condivide la fascinazione per</span><span class="tx">l&#8217;onirico e le atmosfere di matrice neosurrea-</span><span class="tx">lista.</span></div>
<div class="tb f9"><span class="tx">Oltre agli evidenti richiami surrealisti, è</span><span class="tx">difficile non notare nei lavori di </span><span class="tx f11">Stefano</span><span class="tx f11">Ronch</span><span class="tx">i [Trezzo d&#8217;Adda, 1984] la forte influen-</span><span class="tx">za che maestri come Bosch e Doré hanno</span><span class="tx">sortito nella sua formazione, ibridandosi ef-</span><span class="tx">ficacemente con l&#8217;immaginario della </span><span class="tx f20">science-</span><span class="tx f20">fiction</span><span class="tx"> di H.R.Giger: carnevalesche rappre-</span><span class="tx">sentazioni di rabelaisiana memoria pervase</span><span class="tx">da un&#8217;inquietudine visiva in cui lo spettatore</span><span class="tx">viene assalito dalla molteplicità di dettagli che</span><span class="tx">invadono lo spazio iconografico. </span><span class="tx f11">Nicola Caredda</span><span class="tx"> [Cagliari, 1981] è un pittore</span><span class="tx">all&#8217;apparenza più legato alla realtà, dalla qua-</span><span class="tx">le però preferisce evadere. Compone imma-</span><span class="tx">gini attraverso un linguaggio figurativo parti-</span><span class="tx">colareggiato e completo, dove mondi cupi e</span><span class="tx">immagini funeree si popolano di elementi</span><span class="tx">imprevisti che sembrano trasportarci in un</span><span class="tx">dormiveglia carico di tensione, quando cioè il</span><span class="tx">mondo reale non è totalmente distinguibile</span><span class="tx">dal fantastico ma resta in bilico fra la coscien-</span><span class="tx">za e la rielaborazione del presente.</span><span class="tx f11">Silvia Idili</span><span class="tx"> [Cagliari, 1982] ama concentrarsi</span><span class="tx">attorno a scenari mentali, realizzando compo-</span><span class="tx">sizioni caratterizzate da panorami intrisi di</span><span class="tx">puro colore, nei quali figure umane o oggetti</span><span class="tx">inanimati sono accomunati dalla loro immo-</span><span class="tx">bilità. In questi eterei palcoscenici, non di ra-</span><span class="tx">do chi vi abita pare rifugiarsi al chiuso della</span><span class="tx">propria mente, coprendo i propri occhi con teli</span><span class="tx">o geometrie, come se non volessero svegliar-</span><span class="tx">si né guardare alcunché, limitandosi semmai</span><span class="tx">a sognare e a vedere attraverso l&#8217;inconscio. </span><span class="tx f11">Sea Creative</span><span class="tx"> [Varese, 1977] è un artista pro-</span><span class="tx">veniente dall&#8217;ambiente del graffitismo, ma che</span><span class="tx">nel tempo ha iniziato un percorso che lo ha</span><span class="tx">portato verso il figurativo. Il suo lavoro è in-</span><span class="tx">fluenzato dal </span><span class="tx f20">graffiti-writing</span><span class="tx">, dall&#8217;illustrazione</span><span class="tx">e dall&#8217;</span><span class="tx f20">urban culture</span><span class="tx">; spesso i suoi personaggi</span><span class="tx">sono caratterizzati da volti dormienti che flut-</span><span class="tx">tuano nello spazio, assieme a elementi estra-</span><span class="tx">nei che li accompagnano, come in un flusso</span><span class="tx">di coscienza. Fantasiose e sognanti, le sue</span><span class="tx">opere svelano un pizzico di ironia; ironico, del</span><span class="tx">resto, è anagramma di onirico</span><span class="tx">.</span></div>
<div class="tb f9"></div>
<div class="tb f9">
<div class="tb f9"><span class="tx">Museo d’Arte Contemporanea</span><span class="tx">Viale Padania 6</span><span class="tx">20851 Lissone &#8211; MB</span></div>
<div class="tb f11">
<span class="tx f9">www.museolissone.it</span><span class="tx f9">museo@comune.lissone.mb.it</span><span class="tx f9">tel. 039 7397368 – 039 2145174</span></div>
<div class="tb f11">
<span class="tx f9">Mercoledì e Venerdì h10-13</span><span class="tx f9">Giovedì h16-23</span><span class="tx f9">Sabato e Domenica h10-12 / 15-19</span></div>
</div>
<p>The post <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/48479/arte/mac-lissone-mostra-il-reale-non-basta.html">MAC LISSONE MOSTRA &#8220;IL REALE NON BASTA&#8221;</a> appeared first on <a href="http://www.gdapress.it/it">GDA Press</a>.</p>
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		<title>MAC LISSONE &#124; 27 NOVEMBRE &#8211; 04 E 11 DICEMBRE &#124; cineMAC &#124; QUANDO L&#8217;ARTE SCORRE SU PELLICOLA‏</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/46987/cinema/mac-lissone-27-novembre-04-11-dicembre-cinemac-quando-larte-scorre-pellicola%e2%80%8f.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 27 Nov 2014 15:06:55 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[gamec]]></category>
		<category><![CDATA[lissone]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Museo d’Arte Contemporanea Viale Padania, 6 Lissone &#8211; MB c i n e M A C Fondo Cinematografico Nino Zucchelli: quando l’arte scorre su pellicola Se, come afferma Peter Greenaway, il cinema «non è che una mostra», il museo non può che includerlo all&#8217;interno del suo spazio espositivo, ridisegnandone il perimetro. Nelle ultime due decadi &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/46987/cinema/mac-lissone-27-novembre-04-11-dicembre-cinemac-quando-larte-scorre-pellicola%e2%80%8f.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">MAC LISSONE &#124; 27 NOVEMBRE &#8211; 04 E 11 DICEMBRE &#124; cineMAC &#124; QUANDO L&#8217;ARTE SCORRE SU PELLICOLA‏</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p>Museo d’Arte Contemporanea<br />
Viale Padania, 6<br />
Lissone &#8211; MB</p>
<p>c i n e M A C<br />
Fondo Cinematografico Nino Zucchelli:<br />
quando l’arte scorre su pellicola</p>
<p>Se, come afferma Peter Greenaway, il cinema<br />
«non è che una mostra», il museo non<br />
può che includerlo all&#8217;interno del suo spazio<br />
espositivo, ridisegnandone il perimetro.<br />
Nelle ultime due decadi abbiamo assistito a<br />
un interessante fenomeno, una sorta di migrazione<br />
culturale tra arte e cinema. Le immagini<br />
in movimento si sono spostate, e in<br />
una certa misura hanno cambiato indirizzo:<br />
sono uscite dal cinema per prendere la residenza<br />
nel museo, diventando, in forme diverse,<br />
una caratteristica costante di mostre ed<br />
esposizioni museali.<br />
I musei di arte moderna e contemporanea<br />
istituzionalizzano l&#8217;artisticità del cinema, attestandone<br />
il ruolo fondamentale svolto nel corso<br />
del Novecento e promuovendo strategie<br />
per la conservazione, il restauro e la valorizzazione<br />
delle pellicole, ma aprono anche<br />
nuove prospettive al gioco delle interazioni fra<br />
cinema e arti visive.<br />
Il MAC di Lissone schiude le sue porte all&#8217;arte<br />
cinematografica tramite una rassegna in collaborazione<br />
con GAMeC &#8211; Galleria d&#8217;Arte<br />
Moderna e Contemporanea di Bergamo che,<br />
attraverso il progetto GAMeCinema, promuove<br />
la valorizzazione del Fondo Cinematografico<br />
Nino Zucchelli.<br />
Nino Zucchelli è stato un personaggio di spicco<br />
nel panorama della promozione culturale<br />
bergamasca del dopoguerra e l&#8217;archivio a lui<br />
intitolato, donato dalla nipote Lina Zucchelli<br />
Valsecchi alla GAMeC nel 1999, conta quattro<br />
fondi distinti (archivistico, librario, fotografico,<br />
cinematografico). Il Fondo Cinematografico<br />
conserva, oltre alla produzione registica<br />
dello stesso Zucchelli, un centinaio di film<br />
acquisiti tramite il festival da lui diretto a<br />
partire dal 1958, il “Gran Premio Bergamo<br />
Internazionale del Film d&#8217;Arte e sull&#8217;Arte” (poi<br />
“Mostra Internazionale del Film d’Autore”).<br />
Il lavoro svolto riguardo il Fondo può essere<br />
ricondotto idealmente alle teorie di Dominique<br />
Païni, fondatore della sezione cinematografica<br />
del Louvre, che nel 1992 pubblica un<br />
testo che già dal titolo mette in chiaro le due<br />
linee guida da seguire per introdurre il cinema<br />
all&#8217;interno della struttura museale: conserver,<br />
montrer. “Conservazione” ed “esposizione”<br />
come elementi inscindibili, come parti di un<br />
dittico di cui la museografia si compone: il<br />
museo si impegna a conservare i materiali filmici<br />
ma anche a valorizzarne la qualità attraverso<br />
un processo continuo di interpretazione<br />
viva e dinamica, capace di creare collegamenti<br />
e avvicinare pubblici più ampi ed eterogenei<br />
possibile.<br />
Per tre settimane ogni giovedì sera, a partire<br />
dal 27 novembre, il MAC sarà lo scenario per<br />
la proiezione di alcune fra le più interessanti<br />
pellicole del Fondo, caratterizzate da una<br />
stretta connessione con la sfera delle arti visive.<br />
Film unici, come ha avuto modo di definirli<br />
Antonio Costa, copie da festival, testimonianze<br />
di cinematografie emergenti, nascoste,<br />
ma qualitativamente significative.<br />
Il primo appuntamento avrà un&#8217;impronta<br />
documentaristica, con due rari critofilm d&#8217;arte<br />
riguardanti Marcel Duchamp e Henry Moore.<br />
Nel corso della rassegna si passerà al<br />
cinema d&#8217;animazione degli anni Sessanta con<br />
tredici cortometraggi d&#8217;avanguardia firmati da<br />
alcuni maestri del genere (tra cui il surrealista<br />
Jan Švankmajer e il pioniere del cinema<br />
underground statunitense Stanley Vanderbeek)<br />
per poi concludere con due film provenienti<br />
da scuole geograficamente distanti,<br />
ma ugualmente votate a una radicale sperimentazione:<br />
quella della nouvelle vague<br />
cecoslovacca, rappresentata da Úzkost di<br />
Zdeněk Kopáč e quella del nuovo cinema<br />
americano, con I&#8217;m Happy, You&#8217;re Happy,<br />
We&#8217;re All Happy, Happy, Happy, Happy di<br />
Velcrow Ripper.<br />
SALA GINO MELONI<br />
giovedì 27 novembre ore 21:00<br />
giovedì 04 dicembre ore 21:00<br />
giovedì 11 dicembre ore 21:00<br />
cineMAC<br />
A CURA DI<br />
ENEA BRIGATTI<br />
DANIELA VINCENZI<br />
INGRESSO GRATUITO<br />
con prenotazione obbligatoria<br />
fino a esaurimento posti<br />
tel. 039 2145 174<br />
museo@comune.lissone.mb.it</p>
<p>www.museolissone.it<br />
museo@comune.lissone.mb.it<br />
tel. 039 7397368 – 039 2145174<br />
Mercoledì, Venerdì h 10-13<br />
Giovedì h 16-23<br />
Sabato e Domenica h 10-12 / 15-19</p>
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		<title>Lissone, MAC &#8211; Museo d’Arte Contemporanea &#124; 6 mostre</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/41839/arte/lissone-mac-museo-darte-contemporanea-6-mostre.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 10 May 2014 11:49:26 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[lissone]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>SABATO 10 MAGGIO 2014 I NUOVI EVENTI ESPOSITIVI DEL MUSEO DI LISSONE (MB) &#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160; &#160; &#160;&#160;&#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160;&#160; Inaugurazione: sabato 10 maggio, ore 18.30 Lissone, Museo d&#8217;Arte Contemporanea (viale Padania 6) &#160; Prosegue il ricco programma espositivo del Museo d&#8217;Arte Contemporanea di Lissone, il cui format prevede l&#8217;apertura simultanea &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/41839/arte/lissone-mac-museo-darte-contemporanea-6-mostre.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Lissone, MAC &#8211; Museo d’Arte Contemporanea &#124; 6 mostre</span></a></p>
<p>The post <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/41839/arte/lissone-mac-museo-darte-contemporanea-6-mostre.html">Lissone, MAC &#8211; Museo d’Arte Contemporanea | 6 mostre</a> appeared first on <a href="http://www.gdapress.it/it">GDA Press</a>.</p>
]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p align="center" class="ecxtestomail" style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;
margin-bottom:16.2pt;margin-left:18.25pt;text-align:center;line-height:14.9pt;
tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">SABATO 10 MAGGIO 2014</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p align="center" class="ecxtestomail" style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;
margin-bottom:16.2pt;margin-left:18.25pt;text-align:center;line-height:14.9pt;
tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">I NUOVI EVENTI ESPOSITIVI</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p align="center" class="ecxtestomail" style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;
margin-bottom:16.2pt;margin-left:18.25pt;text-align:center;line-height:14.9pt;
tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">DEL MUSEO DI LISSONE (MB)</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p align="center" class="ecxtestomail" style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;
margin-bottom:16.2pt;margin-left:18.25pt;text-align:center;line-height:14.9pt;
tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p align="center" style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;
margin-left:18.25pt;text-align:center;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Inaugurazione:</span></u></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p align="center" style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;
margin-left:18.25pt;text-align:center;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">sabato 10 maggio, ore 18.30</span></u></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p align="center" style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;
margin-left:18.25pt;text-align:center;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Lissone, Museo d&rsquo;Arte Contemporanea (viale Padania 6)</span></u></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Prosegue il ricco programma espositivo del Museo d&rsquo;Arte Contemporanea di Lissone, il cui format prevede l&rsquo;apertura simultanea di vari eventi in grado di esplorare un vasto territorio dell&rsquo;espressivit&agrave; artistica contemporanea.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">La prossima tornata inaugurale si terr&agrave;<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>sabato 10 maggio 2014, alle ore 18.30</strong>; sei saranno le iniziative proposte.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">La prima,<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>fino al 15 giugno, sar&agrave; la mostra di Nicola Samor&igrave;</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Forl&igrave;, 1977), dal titolo<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em><b>INTUS. Cristalli di crisi</b></em>, curata da Alberto Zanchetta, direttore del museo. &Egrave; questa la prima personale di sole sculture dell&rsquo;artista romagnolo, il quale proporr&agrave; una trentina opere che rappresentano un vasto campionario di soluzioni rispetto al rilievo, al bassorilievo e al calco della pittura, attingendo in modo trasversale a diversi periodi della sporadica esperienza plastica di Samor&igrave;. Teste convulse in marmo, gesso o bronzo si accompagneranno a una ricca sequenza di busti liquefatti nell&rsquo;onice o nel marmo rosa.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Tutti questi lavori nascono da un interrogativo posto dall&rsquo;artista: &ldquo;un dipinto quando muore diventa una scultura? Forse lo &egrave; sempre stato ma solo perdendo i processi d&rsquo;illusione indotti dal colore e cedendo il passo ai movimenti prodotti dalla superficie esso scivola nello spazio della scultura&rdquo;.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">La rassegna prosegue con alcune sculture dalla postura tortile &ndash; &ldquo;corpi senza ossa&rdquo; ottenuti staccando la pittura dal supporto rigido e facendole assumere un volume plastico &ndash; e un altorilievo pittorico di 200&#215;300 cm coperto in foglia di rame ossidato. Le sale del museo brianzolo accoglieranno inoltre un nudo di quasi due metri e mezzo di lunghezza, ingigantimento di un modellino in cera che ha sub&igrave;to una torsione attraverso la pressione delle mani; infine, una serie di busti con la faccia rivolta a parete, intenti a fissare otto formelle in bronzo, marmo e olio (di circa 40&#215;30 cm cadauna).<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Fino al 22 giugno, Nicola Verlato</span></strong><span class="apple-converted-space"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></span><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">(Verona, 1965) proporr&agrave;<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em><b>HOSTIA</b></em>, un progetto che l&rsquo;artista veneto ha realizzato appositamente per il museo di Lissone. L&rsquo;esposizione, ispirata alla tragica morte (qui trasfigurata in un sacrificio-suicidio) di Pier Paolo Pasolini sulla spiaggia di Ostia, &egrave; stata pensata come uno spiegamento &ndash; nello spazio e nel tempo &ndash; di un grande dipinto che &egrave; anche il luogo da cui si origina tutta la mostra. Alla stregua di una pala d&#39;altare, il dipinto rappresenta il corpo di Pasolini mentre attraversa a ritroso la propria vita, passando nell&#39;inferno del mondo fino alla sua infanzia. In primo piano si coglie un imberbe Pasolini seduto sulle ginocchia della madre, intento a scrivere i suoi primi versi al cospetto di Petrarca e di Ezra Pound.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Disseminati nell&rsquo;allestimento, alcuni piccoli quadri rivelano altri aspetti connessi alla narrazione di questo grande dipinto. Sulla parete concava del museo si sviluppa invece un enorme disegno a carboncino, immaginario frammento di un Grande Fregio che immortala scene di violenza che evocano le atmosfere del film<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em>Sal&ograve; o le 120 giornate di Sodoma</em>, con figure nude che lottano tra di loro. Una scultura a dimensioni reali, che ritrae in modo estremamente realistico Pasolini, &egrave; sospesa al centro della sala. Questi elementi introducono lo spettatore nello spazio in cui ha luogo questa rappresentazione, ovvero un edificio che l&rsquo;artista ha concepito a guisa di monumento o mausoleo pasoliniano da costruirsi a Ostia, luogo della sua morte.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Con<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em><b>Vuoto a perdere</b></em><strong>, fino al 22 giugno 2014, Simone Racheli</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Firenze, 1966) presenta un inedito ciclo di opere su carta,<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em>Gli incerti</em>, e una scultura,<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em>Sostegno all&rsquo;incertezza.</em><span class="apple-converted-space"><i>&nbsp;</i></span>Questi lavori raffigurano creature biomorfe che si sono sviluppate attorno a degli orifizi, o pi&ugrave; precisamente intorno a un&rsquo;assenza che ne condiziona e deforma l&rsquo;aspetto. Attraverso la perizia tecnica dei suoi disegni, Racheli ci mostra il dissesto organico di corpi che necessitano di un sostegno, cos&igrave; come accade alla scultura che sembra muovere i suoi primi incerti passi.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><em><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Tutto insieme</span></b></em><span class="apple-converted-space"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></span><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&egrave; il titolo della mostra di<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Gianni Dess&igrave;</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Roma, 1955), in programma<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>fino al 15 giugno</strong>. Nel corso degli anni l&#39;artista ha sviluppato una personale visione della realt&agrave;, conscio del fatto che l&#39;arte &egrave; &laquo;un vedere attraverso il quale si disegna il mondo&raquo;. N&eacute; astratta n&eacute; figurativa, l&#39;arte di Dess&igrave; interroga i linguaggi della pittura per assecondare le proprie intuizioni, le idee e le urgenze che gli permettono di raggiungere un&#39;essenza e un&#39;evidenza delle forme.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Tutto insieme</span></em><span class="apple-converted-space"><i><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></i></span><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">allude a un complesso eterogeneo attraverso il quale Dess&igrave; intende riarticolare lo spazio espositivo, creando rimandi e concatenazioni tra i singoli elementi. Poich&eacute; la somma delle singole parti &egrave; pi&ugrave; grande delle parti stesse, l&#39;artista romano intende stabilire una relazione tra opera e opera, combinando assieme pittura, disegno e altre tecniche.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Nuove opere e interventi installativi studiati appositamente per il MAC di Lissone arricchiscono il secondo appuntamento &#8211;<strong>fino al 21 dicembre</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>&#8211; de<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em><b>Il collasso dell&rsquo;entropia</b></em>. L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di trasformare tutto il museo in superficie espositiva, ossia in uno spazio in cui i fruitori possano fare esperienza dell&rsquo;intero complesso architettonico.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Tra gli interventi site-specific si segnalano quelli di<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Oppy De Bernardo</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>[Locarno, 1970],<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Mirko Canesi</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>[Milano, 1981],<strong>Matteo Bergamasco</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>[Milano, 1982],<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Fabrizio Prevedello</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>[Padova, 1972] e<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Andreco</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>[Roma, 1978].<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Oppy De Bernardo</span></strong><span class="apple-converted-space"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></span><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">ripropone l&rsquo;installazione<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em>Scacciapensieri</em><span class="apple-converted-space"><i>&nbsp;</i></span>esposta al Museo Cantonale d&rsquo;Arte di Lugano e qui riadattata per gli spazi del MAC; il progetto affronta in modo obliquo il tema della morte che affligge la nostra societ&agrave; e tutta la cultura occidentale.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Mirko Canesi</span></strong><span class="apple-converted-space"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></span><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">interviene sulle foglie e sui fusti di alcune piante d&rsquo;appartamento generando un&rsquo;ibridazione che sposa le dinamiche della Green Art e della Viral Art.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Sfruttando un interstizio del museo,<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Matteo Bergamasco</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>ha deciso di &ldquo;occultare&rdquo; un grande quadro effigiante una stanza contenente un grande arazzo di alberi e uccelli che potr&agrave; essere visto spiando da un foro praticato su un pannello.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Gi&agrave; presente con una video-installazione alla prima inaugurazione del<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em>Collasso dell&rsquo;Entropia</em>,<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Fabrizio Prevedello</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>si riappropria dello spazio a lui assegnato per realizzare un inedito ambiente scultoreo.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Ispirandosi all&#39;energia potenziale,<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Andreco</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>ha dipinto una serie di macigni che suggeriscono un senso di instabilit&agrave;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Sabato 10 maggio, dalle 12.00 alle 20.00</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">, il Mac di Lissone accoglier&agrave;<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>la performance di Lucio Pozzi</strong>,<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em><b>Il sogno bianco</b></em>(Milano, 1935); una &lsquo;pitturazione&rsquo; che dar&agrave; prova dei temi che da oltre un decennio ricorrono nella pittura dell&rsquo;artista: l&rsquo;atto stesso del dipingere e la sua estensione teatrale.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Pozzi si cimenter&agrave; con una tela alta due metri e lunga dieci che verr&agrave; dipinta in pubblico, mettendo cos&igrave; a nudo il conflitto amoroso che intercorre fra il pittore e lo spettatore.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">L&rsquo;evento pittorico &#8211; che rimarr&agrave; visibile<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>fino all&rsquo;8 giugno</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>&#8211; non coinvolger&agrave; soltanto Pozzi, ma anche altri artisti, musicisti e spettatori. Nell&rsquo;arco delle otto ore di &ldquo;pitturazione&rdquo;, Stefano Castagna e Luca Formentini produrranno suoni per mezzo di strumenti da loro costruiti, e allo scoccare di ogni ora riceveranno la visita di altri musicisti &ndash; Pino Dieni, Roberto Zorzi, Maddalena Fasoli, Max Foti, Vittorio Guindani &ndash; che collaboreranno alla produzione sonora. Alla mezza di ogni ora, una persona scelta tra il pubblico sar&agrave; invece invitata a piantare un chiodo all&rsquo;interno delle campiture nere dipinte sulla tela per appendervi un piccolo quadro fatto pervenire da otto artisti amici di Pozzi. Attraverso il pubblico si stabilir&agrave; un&rsquo;imprevedibile collaborazione con le opere di Luca Bertolo, David Lindberg, Filippo Manzini, Maria Morganti, Albano Morandi, Luca Pozzi, Lorenza Sannai e Lynn Umlauf.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Lissone (MB), maggio 2014<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">MUSEO D&rsquo;ARTE CONTEMPORANEA DI LISSONE (</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Viale Padania 6)<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Dal 10 maggio 2014</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Inaugurazione: sabato 10 maggio 2014, ore 18.30</span></u></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Primo piano</span></u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">NICOLA SAMOR&Igrave;</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><em><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">INTUS: cristalli di crisi</span></b></em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Fino al 15 giugno 2014<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Primo piano</span></u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">NICOLA VERLATO</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><em><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Hostia</span></b></em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Fino al 22 giugno 2014<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Pianoterra</span></u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">GIANNI DESS&Igrave;</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><em><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Tutto insieme</span></b></em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Fino al 15 giugno 2014<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Project room</span></u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">SIMONE RACHELI</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><em><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Vuoto a perdere</span></b></em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Fino al 22 giugno 2014<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Piano interrato</span></u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">LUCIO POZZI</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><em><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Il sogno bianco</span></b></em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Fino all&rsquo;8 giugno 2014<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Tutti i piani</span></u><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><em><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">IL COLLASSO DELL&rsquo;ENTROPIA//Zwei</span></b></em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Orari</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">:&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; marted&igrave;, mercoled&igrave;, venerd&igrave;, 15-19;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; gioved&igrave;, 15-23;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; sabato e domenica, 10-12; 15-19<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Ingresso libero</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Informazioni</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">:<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">tel. 039. 7397368; 039.2145174<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><a href="mailto:museo@comune.lissone.mb.it" style="font-weight:inherit;cursor:
pointer"><span style="color:#0068CF">museo@comune.lissone.mb.it</span></a>;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:40.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
18.25pt;line-height:14.9pt;tab-stops:468.25pt 504.25pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><a href="http://www.museolissone.it/" style="font-weight:inherit;cursor:pointer" target="_blank"><span style="color:#0068CF">www.museolissone.it</span></a><o:p></o:p></span></p>
<p>The post <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/41839/arte/lissone-mac-museo-darte-contemporanea-6-mostre.html">Lissone, MAC &#8211; Museo d’Arte Contemporanea | 6 mostre</a> appeared first on <a href="http://www.gdapress.it/it">GDA Press</a>.</p>
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		<title>Museo di Lissone (MB) &#124; Al via la primavera dell&#8217;arte</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/40128/arte/museo-di-lissone-mb-al-via-la-primavera-dellarte.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 22 Mar 2014 07:39:23 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[lissone]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
		<category><![CDATA[MB]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>&#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160;AL VIA LA PRIMAVERA DELL&#8217;ARTE &#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160;&#160; DEL MUSEO DI LISSONE (MB) &#160; Fino al 27 aprile, sette mostre esploreranno varie forme di espressivit&#224; artistica: dal &#8216;Ritorno alla pittura&#8217; americana negli anni &#8217;80 alla prima antologica italiana di Michael R&#246;gler; dalla personale di Luca Caccioni &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/40128/arte/museo-di-lissone-mb-al-via-la-primavera-dellarte.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Museo di Lissone (MB) &#124; Al via la primavera dell&#8217;arte</span></a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p class="ecxtestomail" style="margin: 0cm 49.9pt 16.2pt 0cm; line-height: 14.9pt;"><strong style="line-height: 14.9pt;"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;AL VIA LA PRIMAVERA DELL&rsquo;ARTE</span></strong></p>
<p class="ecxtestomail" style="margin: 0cm 49.9pt 16.2pt 0cm; line-height: 14.9pt;"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; DEL MUSEO DI LISSONE (MB)</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin: 0cm 49.9pt 16.2pt 0cm; line-height: 12.8pt;"><span style="font-size:
9.0pt;font-family:Arial;color:#666666">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin: 0cm 49.9pt 16.2pt 0cm; line-height: 12.8pt;"><strong><span style="font-size:9.0pt;font-family:Arial;color:#666666">Fino al 27 aprile, sette mostre esploreranno varie forme di espressivit&agrave; artistica: dal &lsquo;Ritorno alla pittura&rsquo; americana negli anni &rsquo;80 alla prima antologica italiana di Michael R&ouml;gler; dalla personale di Luca Caccioni a quelle dedicate a Silvia Mariotti, Domenico Brancale e Jacopo Mario Gandolfi; dall&rsquo;anteprima del progetto &ldquo;Disfunzione mediterranea&rdquo; fino alla riflessione critica sulla sperimentazione del fibrocemento nel secolo scorso</span></strong><span style="color: rgb(102, 102, 102); font-family: Arial; font-size: 9pt; line-height: 12.8pt;">&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;</span></p>
<p style="margin: 0cm 49.9pt 16.2pt 0cm; line-height: 14.9pt;"><strong><u><span style="font-size:10.5pt;font-family:Arial;color:#7F7F7F">Inaugurazione:</span></u></strong><span style="font-size:10.5pt;font-family:Arial;color:#7F7F7F"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin: 0cm 49.9pt 16.2pt 0cm; line-height: 14.9pt;"><strong><u><span style="font-size:10.5pt;font-family:Arial;color:#7F7F7F">sabato 22 marzo, ore 18.30</span></u></strong><span style="font-size:10.5pt;font-family:Arial;
color:#7F7F7F"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin: 0cm 49.9pt 16.2pt 0cm; line-height: 14.9pt;"><strong><span style="font-size:10.5pt;font-family:Arial;color:#7F7F7F">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</span></strong><span class="apple-converted-space"><b><u><span style="font-size:10.5pt;font-family:
Arial;color:#7F7F7F">&nbsp;</span></u></b></span><strong><u><span style="font-size:10.5pt;font-family:Arial;color:#7F7F7F">Lissone, Museo d&rsquo;Arte Contemporanea (viale Padania 6)</span></u></strong><span style="font-size:10.5pt;
font-family:Arial;color:#7F7F7F">&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Il Museo d&rsquo;Arte Contemporanea di Lissone inaugura la primavera con sette mostre che, dal 22 marzo al 27 aprile, esploreranno un vasto territorio dell&rsquo;espressivit&agrave; artistica contemporanea.</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">La prima,<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em><b>9 NEW YORK</b></em>, curata da Alan Jones e Alberto Zanchetta, direttore del museo lissonese, ripercorre gli sviluppi storici del &lsquo;Ritorno alla pittura&rsquo; americana, avvenuto a New York negli anni ottanta del Novecento, con maestri quali<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Donald Baechler</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Hartford, Connecticut, 1956),<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Ross Bleckner</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Hewlett, Long Island, 1949),<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>David Bowes</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Boston, Massachusetts, 1957),<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>James Brown</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Los Angeles, California, 1951),<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Ronnie Cutrone</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(New York City, 1948-2013),<strong>David Salle</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Norman, Oklahoma, 1952),<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Peter Schuyff</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Baarn, Olanda, 1958),<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Philip Taaffe</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Elizabeth, New Jersey, 1955) e<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Terry Winters</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Brooklyn, New York, 1949).<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Questi artisti, dopo anni di minimalismo e di concettualismo, vennero guardati con sospetto e diffidenza, a causa della loro scarsa attenzione ai rigori tecnico-stilistici; bollati come esponenti della<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em>Bad painting,</em><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>ebbero per&ograve; il merito di riportare la pittura figurativa alla ribalta internazionale.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Lissone ospiter&agrave;<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>K</strong>, la prima antologica italiana dell&rsquo;artista tedesco<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Michael R&ouml;gler</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Mainz, 1940), che presenter&agrave; una ventina di opere in grado di ripercorrere la sua ricerca creativa, dalla fine degli anni sessanta fino ai nostri giorni, ispirata dalla pittura gestuale dell&rsquo;espressionismo astratto americano e dalle<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em>Ninfee</em><span class="apple-converted-space"><i>&nbsp;</i></span>di Monet. Nelle sue tele, R&ouml;gler trasfigura la natura in colore puro, o meglio in pura luce. La sua pittura, infatti, non abolisce l&rsquo;immagine ma la rende indeterminata, fino a diventare un vibrante campo cromatico.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Luca Caccioni</span></strong><span class="apple-converted-space"><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></b></span><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">(Bologna, 1962) torna a esporre a Lissone dopo pi&ugrave; di un decennio. In questa occasione l&rsquo;artista emiliano presenta<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em><b>Onicophagie,</b></em><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>un inedito ciclo di lavori che prende il nome dal disturbo compulsivo che Caccioni associa all&rsquo;idea del ritaglio. Le opere sono realizzate utilizzando il retro dei fondali dipinti per le opere liriche che vengono ricombinati per ottenere silhouette che evocano particolari architettonici o altri oggetti non meglio identificati.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Caccioni non &egrave; nuovo a questo particolare supporto, gi&agrave; usato in passato, ma in questo caso si concentra soltanto sulle qualit&agrave; e i valori di superficie delle stesse carte, tagliandole e ricomponendole, senza intervenire con pigmenti, oli e resine.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><em><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">ATTEMPTS</span></b></em><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">, &egrave; il titolo della personale di<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Silvia Mariotti</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Fano, 1980), che presenta un inedito ciclo di fotografie, il cui soggetto rappresenta il fallimento nel raggiungere un obiettivo. L&rsquo;esposizione propone una serie di immagini surreali di momenti sospesi nel tempo. Il &lsquo;tentativo&rsquo; che Silvia Mariotti cerca di documentare &egrave; enfatizzato da azioni svolte da personaggi anonimi che cercano di portare a termine i loro misteriosi piani.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Premesso che tutta la creativit&agrave; &egrave; intrinsecamente disfunzionale &ndash; perch&eacute; pensa fuori dagli schemi e perch&eacute; crea fuori dalla serie &ndash; il tema della<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em><b>DISFUNZIONE MEDITERRANEA</b></em><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>suggeller&agrave; la partecipazione al Fuorisalone di<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>PADIGLIONEITALIA</strong>(associazione culturale di design e arte fondata nel 2012); l&rsquo;esposizione al museo di Lissone &egrave; per&ograve; qualcosa di pi&ugrave; e di diverso dalla semplice anteprima: l&rsquo;allestimento rispecchier&agrave; infatti il concetto della &ldquo;disfunzione&rdquo; mettendo in mostra le suggestioni e i processi precedenti la realizzazione dei prototipi che saranno presentati a Milano. Allo spettatore sar&agrave; quindi concesso conoscere ci&ograve; che i designer hanno scartato durante il processo creativo ma che &egrave; stato altrettanto risolutivo nelle fasi di lavorazione.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><em><b><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">L&rsquo;ETERNO COMPROMESSO (Appunti per una mostra)</span></b></em><span class="apple-converted-space"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;</span></span><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">si pone come una riflessione critica sulle sperimentazioni polimateriche del secolo scorso. Il progetto si soffermer&agrave; sull&rsquo;utilizzo da parte degli artisti dell&rsquo;Eternit, un materiale molto versatile composto da cemento e amianto e usato anche per oggetti d&rsquo;uso quotidiano, fino alla presa di coscienza della tossicit&agrave; delle sue particelle fibrose.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Le bacheche del Museo di Lissone accoglieranno libri, immagini e ritagli che documentano l&rsquo;utilizzo del fibrocemento nelle opere d&rsquo;arte, e che costituiscono un ideale percorso espositivo, ormai irrealizzabile.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Nella sala video del Museo di Lissone,<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Domenico Brancale</strong><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>(Sant&rsquo;Arcangelo, PT, 1976) e<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><strong>Jacopo Mario Gandolfi</strong>(Bologna, 1980) propongono il filmato<span class="apple-converted-space">&nbsp;</span><em><b>Se bastasse l&rsquo;oblio</b></em><span class="apple-converted-space">&nbsp;</span>che documenta un&rsquo;azione ambientata in una vecchia colombaia in Puglia, ove un uomo deposita un foglio in ogni loculo. I singoli loculi racchiudono il messaggio di una parola che nel suo svanire ritrova il proprio destinatario, trasformando lo spazio nell&#39;immaginario collettivo di una &ldquo;biblioteca dell&rsquo;avvenire&rdquo;.<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Alle ore 19.30 di sabato 22 marzo, Domenico Brancale accompagner&agrave; la proiezione con una performance.</span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Orari</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">:&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; marted&igrave;, mercoled&igrave;, venerd&igrave;, 15-19;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; gioved&igrave;, 15-23;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; sabato e domenica, 10-12; 15-19<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Ingresso libero</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">&nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">Informazioni</span></strong><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">:<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;">tel. 039. 7397368; 039.2145174<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><a href="mailto:museo@comune.lissone.mb.it" style="font-weight:
inherit;cursor:pointer"><span style="color:#0068CF">museo@comune.lissone.mb.it</span></a>;<o:p></o:p></span></p>
<p style="margin-top:0cm;margin-right:49.9pt;margin-bottom:16.2pt;margin-left:
0cm;line-height:14.9pt"><span style="font-size: 10.5pt; font-family: Arial;"><a href="http://www.museolissone.it/" style="font-weight:inherit;cursor:pointer" target="_blank"><span style="color:#0068CF">www.museolissone.it</span></a><o:p></o:p></span></p>
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]]></content:encoded>
					
		
		
			</item>
		<item>
		<title>PROTOCOMBO MAC LISSONE</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/38657/arte/protocombo-mac-lissone.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 01 Feb 2014 08:54:16 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[lissone]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
		<category><![CDATA[protocombo]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>MAC Museo d&#8217;Arte Contemporanea di Lissone presenta PROTOCOMBO progetto di: T-yong Chung, Michele Gabriele, Jonathan Vivacqua &#34;PROTOCOMBO&#34; 1 feb/9mar opening: 1 Feb, h18.00 Museo d&#39;Arte Contemporanea Lissone &#8211; via Padania 6 (MB) Il primo di febbraio 2014 alle 18.00 inaugura &#34;Protocombo&#34;, l&#39;ultimo progetto di T-yong Chung, Michele Gabriele e Jonathan Vivacqua. Il direttore del MAC &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/38657/arte/protocombo-mac-lissone.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">PROTOCOMBO MAC LISSONE</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<div><img decoding="async" alt="" class="alignleft size-large wp-image-38658" height="400" src="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2014/02/Protocombo_InvitationCard-358x400.jpg" title="Protocombo_InvitationCard" width="358" srcset="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2014/02/Protocombo_InvitationCard-358x400.jpg 358w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2014/02/Protocombo_InvitationCard-268x300.jpg 268w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2014/02/Protocombo_InvitationCard.jpg 598w" sizes="(max-width: 358px) 100vw, 358px" /></div>
<div>MAC Museo d&rsquo;Arte Contemporanea di Lissone presenta</div>
<div><span style="font-size:36px;">PROTOCOMBO</span></div>
<div>progetto di:</div>
<div>T-yong Chung, Michele Gabriele, Jonathan Vivacqua</div>
<div>&quot;PROTOCOMBO&quot;</div>
<div>1 feb/9mar</div>
<div>opening: 1 Feb, h18.00</div>
<div>Museo d&#39;Arte Contemporanea</div>
<div>Lissone &#8211; via Padania 6 (MB)</div>
<div>Il primo di febbraio 2014 alle 18.00 inaugura &quot;Protocombo&quot;, l&#39;ultimo progetto di T-yong Chung, Michele Gabriele e Jonathan Vivacqua.</div>
<div>Il direttore del MAC di Lissone, Alberto Zanchetta consegna le nuove collezioni del Museo in mano ai tre artisti affinch&eacute; stabiliscano una sinergia tra le tecniche e le poetiche altrui,instaurando cos&igrave; un dialogo &ndash; oltre che un inedito sviluppo &ndash; tra le opere permanenti del museo.</div>
<div>Ideato da T-yong Chung [Tae-gu, South Korea, 1977], Michele Gabriele [Fondi, 1983]</div>
<div>e Jonathan Vivacqua [Erba, 1986], il progetto Protocombo rende necessari dei ripensamenti e dei cambiamenti rispetto alle consuete dinamiche espositive. In questo clima di incontro/confronto, lo spazio espositivo diventa un&rsquo;arena relazionale in cui poter attuare una pratica di rimescolamento e risignificazione.</div>
<div>Uniti sotto il profilo concettuale ma diversificati nella resa stilistica, le inferenze dei tre artisti fanno tesoro della condivisione d&rsquo;intenti, di idee e di spazi che &egrave; all&rsquo;origine del progetto. In base a una logica cognitivocomparativa, Chung, Gabriele e Vivacqua riflettono su questo &ldquo;temporaneo passaggio di propriet&agrave;&rdquo; e sul concetto stesso di collezione; essi stessi si improvvisano collezionisti che intendono dedicare i propri interventi (che potremmo definire &ldquo;amorosi&rdquo;) alle opere altrui.</div>
<div>A latere del progetto &egrave; stato realizzato un blog che documenta le suggestioni dei tre</div>
<div>artisti: http://protocombo.tumblr.com/</div>
<div>la danzband &ldquo;Vecchiomerda&rdquo; dedica al progetto questa canzone:</div>
<div>https://soundcloud.com/vecchiomerdadanzband/protocombo</div>
<div>&quot;PROTOCOMBO&quot;</div>
<div>1 feb/9mar</div>
<div>opening: 1 Feb, h18.00</div>
<div>Museo d&#39;Arte Contemporanea</div>
<div>Lissone &#8211; via Padania 6 (MB)</div>
<div>museo@comune.lissone.mb.it tel. 039 7397368 &#8211; 039 2145174</div>
<div>INGRESSO LIBERO</div>
<div>ORARI</div>
<div>Marted&igrave;, Mercoled&igrave; e Venerd&igrave;:15.00 &#8211; 19.00 Gioved&igrave;: 15.00 &#8211; 23.00 Sabato e Domenica: 10.00- 12.00 / 15.00 &#8211; 19.00</div>
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		<item>
		<title>MAC LISSONE &#124; LABORATORI DI DESIGN &#124; PICCOLI DESIGNER ALL&#8217;OPERA‏</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/36567/il-mondo-dei-bambini-dalla-a-alla-z/mac-lissone-laboratori-di-design-piccoli-designer-allopera%e2%80%8f.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 16 Nov 2013 11:17:33 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Il mondo dei bambini dalla A alla Z]]></category>
		<category><![CDATA[bambini]]></category>
		<category><![CDATA[laboratori]]></category>
		<category><![CDATA[lissone]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
		<guid isPermaLink="false">http://www.gdapress.it/it/?p=36567</guid>

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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p><img loading="lazy" decoding="async" alt="" class="alignleft size-large wp-image-36568" height="400" src="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2013/11/ImageProxy-48-282x400.jpg" title="ImageProxy (48)" width="282" srcset="http://www.gdapress.it/it/../public/it/2013/11/ImageProxy-48-282x400.jpg 282w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2013/11/ImageProxy-48-212x300.jpg 212w, http://www.gdapress.it/it/../public/it/2013/11/ImageProxy-48.jpg 1240w" sizes="(max-width: 282px) 100vw, 282px" /></p>
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			</item>
		<item>
		<title>MAC LISSONE &#124; LEGGERE L&#8217;ARTE Biografie d&#8217;artista &#124; PIERO MANZONI‏</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/35876/arte/mac-lissone-leggere-larte-biografie-dartista-piero-manzoni%e2%80%8f.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 17 Oct 2013 07:11:24 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[lissone]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
		<category><![CDATA[piero manzoni]]></category>
		<guid isPermaLink="false">http://www.gdapress.it/it/?p=35876</guid>

					<description><![CDATA[<p>LEGGERE L&#8217;ARTE &#8211; Biografie d&#8217;artista al Museo d&#8217;Arte Contemporanea di Lissone &#160; Gioved&#236; 17 ottobre 2013 &#8211; ore 21.00 Piero Manzoni &#8220;C&#8217;&#232; solo da essere, c&#8217;&#232; solo da vivere.&#8221; Il MAC di Lissone e Johan &#38; Levi Editore con il patrocinio dell&#39;Assessorato alla Cultura del Comune di Lissone annunciano l&#39;incontro dedicato a Piero Manzoni nell&#39;ambito &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/35876/arte/mac-lissone-leggere-larte-biografie-dartista-piero-manzoni%e2%80%8f.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">MAC LISSONE &#124; LEGGERE L&#8217;ARTE Biografie d&#8217;artista &#124; PIERO MANZONI‏</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:
justify"><b><i><span style="font-size:20.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family:
Calibri;color:#595959">LEGGERE L&rsquo;ARTE &ndash; Biografie d&rsquo;artista al Museo d&rsquo;Arte Contemporanea di Lissone</span></i></b><b><i><span style="font-size:20.0pt;
line-height:115%;mso-bidi-font-family:Calibri"><o:p></o:p></span></i></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:8.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family:Calibri;
color:red"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b>Gioved&igrave; 17 ottobre 2013 &ndash; ore 21.00<o:p></o:p></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right:-3.95pt;text-align:justify;text-autospace:
none"><b><span style="font-size:20.0pt;line-height:115%;font-family:Times;mso-bidi-font-family:
Calibri;color:#595959;mso-bidi-font-style:italic">Piero Manzoni</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-top:0cm;margin-right:7.0pt;margin-bottom:12.0pt;
margin-left:0cm;text-align:justify;mso-outline-level:1"><b><i><span style="font-size:18.0pt;line-height:115%;font-family:Times;mso-bidi-font-family:
Calibri;color:#595959">&ldquo;C&rsquo;&egrave; solo da essere, c&rsquo;&egrave; solo da vivere.&rdquo;<o:p></o:p></span></i></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:12.0pt"><b><span style="font-size:10.0pt;
line-height:115%;font-family:Times">Il MAC di Lissone e Johan &amp; Levi Editore con il patrocinio dell&#39;Assessorato alla Cultura del Comune di Lissone annunciano l&#39;incontro dedicato a Piero Manzoni nell&#39;ambito del ciclo &quot;Leggere l&#39;arte. Biografie d&#39;artista&quot;.&nbsp; Ne parlano Alberto Zanchetta, direttore del Museo, e Flamio Gualdoni, autore della biografia dedicata all&#39;artista e pubblicata da Johan &amp; Levi. Appuntamento gioved&igrave; 17 ottobre alle ore 21.</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%;font-family:
&quot;Times New \, serif&quot;"><br />
	Ci&ograve; che c&rsquo;&egrave; prima, dopo e dietro la <i>Merda d&rsquo;artista,</i> la figura di un personaggio rimasto fedele alle origini borghesi ma intrinsecamente e fortemente provocatore. Le notti di &ldquo;dolce vita milanese&rdquo; e le giovanili scorribande in bicicletta, le prime prove sotto il patrocinio di Fontana alla ricerca di una voce personale, il sodalizio con giovani artisti italiani a lui contemporanei, le collaborazioni con i movimenti d&rsquo;avanguardia internazionali di cui diventa un esponente ricercato e riconosciuto: tutto scorre velocemente, fino a relegare sempre pi&ugrave; sullo sfondo il Manzoni privato e a portare in primo piano il Manzoni artista. Il libro da cui la serata prende spunto &egrave; anche una panoramica sulla cultura artistica italiana ed europea di quel tempo: da Lucio Fontana a Yves Klein, da Azimut al Gruppo Zero, Gualdoni ricostruisce lo straordinario clima cosmopolita di quel momento attraverso l&rsquo;attivit&agrave; frenetica e geniale di Manzoni. <i>Manzoni &egrave; un personaggio dalle elaborazioni intellettuali profonde e dalle intuizioni fulminanti che comprende, sin da subito, come la pratica artistica nuova non possa che avere per scenario l&rsquo;Europa cosmopolita della cultura, alla cui edificazione sceglie di contribuire in modo lucido e determinato. Egli comprende inoltre, sulla scorta di ragionamenti allora non consueti su Duchamp, che cruciale &egrave; la figura dell&rsquo;artista in quanto tale, e ogni opera &egrave; un segno funzionale all&rsquo;edificazione della sua identit&agrave; insieme unitaria e radiante. In conseguenza di ci&ograve;, Manzoni attua una sorta di sottrazione fondamentale: annullare il Manzoni &ldquo;privato&rdquo; e calarsi totalmente, senza remore e deroghe, nell&rsquo;opera. Non esiste per lui, in altri termini, una figura pubblica da recitare mondanamente e un&rsquo;altra, diversa, che abiti il suo vivere ordinario.</i></span><span style="font-family:&quot;Times New \, serif&quot;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-top:0cm;margin-right:-38.55pt;margin-bottom:
10.0pt;margin-left:35.45pt;text-align:justify"><span style="font-size:10.0pt;
line-height:115%">&nbsp;</span><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">L&rsquo;AUTORE</span></b><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%"><br />
	Flaminio Gualdoni &egrave; storico e critico d&rsquo;arte. Dal 1980 insegna storia dell&rsquo;arte all&rsquo;Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, e ha una lunga carriera come direttore di istituzioni museali e gallerie (Galleria Civica di Modena, Musei Civici di Varese, la Fondazione Arnaldo Pomodoro). Ha curato numerosissime mostre di primari artisti italiani e internazionali. Collabora con numerose testate giornalistiche e riviste (<i>Corriere della Sera</i>, <i>Il Giornale dell&rsquo;arte</i>, <i>Il Giorno</i>, <i>Italia Oggi</i>, <i>Gente</i>, <i>RAI</i>) e ha diretto per vari anni la rivista <i>FMR</i> e fondato <i>La rivista bianca FMR</i>. Nel <st1:metricconverter productid="2011 ha" w:st="on">2011 ha</st1:metricconverter> realizzato con Luca Lampo l&rsquo;Atlante dell&rsquo;arte italiana per il web, <u><a href="http://www.atlantedellarteitaliana.it/"><u><span style="mso-ansi-font-size:
10.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt;line-height:115%;font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:&quot;Times New Roman&quot;">www.atlantedellarteitaliana.it</span></u></a></u></span></p>
<p class="MsoNormal"><o:p>&nbsp;</o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt">&nbsp;</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt;mso-outline-level:
1"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">Museo d&rsquo;Arte Contemporanea<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">Viale Padania 6 (fronte stazione FS)<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">20851 Lissone &#8211; MB<o:p></o:p></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt;
text-align:center"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt;
text-align:center"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt;mso-outline-level:
1"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">LEGGERE L&rsquo;ARTE &ndash; BIOGRAFIE D&rsquo;ARTISTA AL MUSEO D&rsquo;ARTE CONTEMPORANEA DI LISSONE<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">gioved&igrave; 17 ottobre ore 21:00<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">INGRESSO LIBERO<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt;mso-outline-level:
1"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">INFORMAZIONI<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">www.museolissone.it<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">museo@comune.lissone.mb.it<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-size:10.0pt;line-height:115%">tel. 039 7397368 &ndash; 039 2145174<o:p></o:p></span></p>
<p>The post <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/35876/arte/mac-lissone-leggere-larte-biografie-dartista-piero-manzoni%e2%80%8f.html">MAC LISSONE | LEGGERE L&#8217;ARTE Biografie d&#8217;artista | PIERO MANZONI‏</a> appeared first on <a href="http://www.gdapress.it/it">GDA Press</a>.</p>
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		<title>MAC LISSONE&#124;OMAGGIO A FABIO MAURI&#124;10 OTTOBRE h 21.00‏</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/35659/arte/mac-lissoneomaggio-a-fabio-mauri10-ottobre-h-21-00%e2%80%8f.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 10 Oct 2013 06:17:36 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[lissone]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
		<category><![CDATA[mauri]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Museo d&#8217;Arte Contemporanea Viale Padania 6 &#160; 20851 Lissone &#8211; MB &#160; Considerato fra le personalit&#224; pi&#249; interessanti dell&#8217;arte italiana del secondo dopoguerra, Fabio Mauri (nato a Roma il 1 aprile 1926 e scomparso nella sua citt&#224; natale il 19 maggio 2009) &#232; fra i protagonisti del Padiglione Italia alla 55 Biennale Internazionale d&#8217;Arte di &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/35659/arte/mac-lissoneomaggio-a-fabio-mauri10-ottobre-h-21-00%e2%80%8f.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">MAC LISSONE&#124;OMAGGIO A FABIO MAURI&#124;10 OTTOBRE h 21.00‏</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<div class="Section1">
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:&quot;Times New Roman&quot;">Museo d&rsquo;Arte Contemporanea<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:&quot;Times New Roman&quot;">Viale Padania 6<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify">&nbsp;</p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:&quot;Times New Roman&quot;">20851 Lissone &#8211; MB<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify">&nbsp;</p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify"><span style="font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:Arial">Considerato fra le personalit&agrave; pi&ugrave; interessanti dell&rsquo;arte italiana del secondo dopoguerra, Fabio Mauri (nato a Roma il 1 aprile 1926 e scomparso nella sua citt&agrave; natale il 19 maggio 2009) &egrave; fra i protagonisti del Padiglione Italia alla 55 Biennale Internazionale d&rsquo;Arte di Venezia con l&rsquo;opera <i>Ideologia e Natura</i>.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify"><span style="font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:Arial">La performance fu presentata per la prima volta nel 1973, alla Galleria Duemila di Bologna e, a quarant&rsquo;anni di distanza, continua ad avere un&rsquo;estrema forza comunicativa, riuscendo a coinvolgere profondamente l&rsquo;osservatore grazie ai suoi innumerevoli livelli di lettura.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify"><span style="font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:Arial">Il percorso mentale compiuto da Fabio Mauri nella sua lunga carriera artistica &egrave; complesso e stratificato, non circoscrivibile nell&rsquo;ambito delle arti visive e dell&rsquo;estetica, ma pi&ugrave; affine a una ricerca filosofica volta a indagare la presenza dell&rsquo;uomo nel mondo e il suo rapporto con le vicende storiche. Proprio per la complessit&agrave; che la caratterizza, la ricerca di Mauri &egrave; oggetto di continui studi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify"><span style="font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:Arial">&laquo;Cosa significa considerare il tema ideologico come oggetto della ricerca artistica?&raquo; &egrave; l&rsquo;argomento di dibattito che impegner&agrave; l&rsquo;incontro dedicato all&rsquo;artista.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify"><span style="font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:Arial">In occasione di questo omaggio sar&agrave; proiettato il video di <i>Ideologia e Natura</i> e verr&agrave; presentato il libro di Federica Boragina, <i>Fabio Mauri. Che cosa &egrave;, se &egrave; l&rsquo;ideologia nell&rsquo;arte</i>, (Rubbettino editore, 2012) nel quale, a partire dagli scritti dell&rsquo;artista, si indagher&agrave; il significato e l&rsquo;evoluzione del concetto di ideologia nella poetica dell&rsquo;artista.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify"><span style="font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:Arial">In bilico fra poesia e storia, l&rsquo;ideologia non &egrave; intesa da Mauri solamente come impegno politico, ma come categoria di pensiero e, in quanto tale, essa subisce una costante evoluzione in base all&rsquo;evolversi della ricerca artistica. Estetica, critica, autocritica e memoria: gli infiniti significati della parola ideologia sono espressi in una ricerca formale accurata ed estremamente poetica che i relatori della serata cercheranno di approfondire assieme al pubblico. &nbsp;<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify"><span style="font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="text-align:justify"><span style="font-family:Helvetica;
mso-bidi-font-family:Arial">Intervengono: <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Helvetica;mso-bidi-font-family:Arial">Achille Mauri<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Helvetica;mso-bidi-font-family:Arial">Francesco Tedeschi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Helvetica;mso-bidi-font-family:Arial">Federica Bor&agrave;gina <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Helvetica;mso-bidi-font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Helvetica;mso-bidi-font-family:Arial">Modera:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Helvetica;mso-bidi-font-family:Arial">Alberto Zanchett<a name="_GoBack"></a>a<o:p></o:p></span></p>
</div>
<p><span style="font-size: 9pt;"><br clear="all" style="page-break-before:auto;mso-break-type:
section-break" /><br />
	</span></p>
<div class="Section2">&nbsp;</div>
<p><span style="font-size:11.0pt;font-family:Helvetica;mso-fareast-font-family:
&quot;Times New Roman&quot;;mso-bidi-font-family:&quot;Times New Roman&quot;;mso-ansi-language:
IT;mso-fareast-language:IT;mso-bidi-language:AR-SA"><br clear="all" style="page-break-before:always;mso-break-type:section-break" /><br />
	</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;
font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;
font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;
font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;
font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;
font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;
font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;
font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;
font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;
font-family:Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></span></p>
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		<title>MAC LISSONE&#124;IN RICORDO DI AGOSTINO BONALUMI &#124;1 OTTOBRE &#8211; 1 DICEMBRE 2013‏</title>
		<link>http://www.gdapress.it/it/index.php/35433/arte/mac-lissonein-ricordo-di-agostino-bonalumi-1-ottobre-1-dicembre-2013%e2%80%8f.html</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 01 Oct 2013 02:37:38 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Arte]]></category>
		<category><![CDATA[bonalumi]]></category>
		<category><![CDATA[lissone]]></category>
		<category><![CDATA[mac]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Nato il 10 luglio 1935 a Vimercate, Agostino Bonalumi era cresciuto a Sulbiate ma aveva scelto di vivere e lavorare a Desio. Ancora adolescente scopre la sua vocazione pittorica, riuscendo a coniugare logica ed estetica in base a una coscienza tecnica che si opponeva all&#8217;eccesso psico-emotivo dell&#8217;Informale. Come ricorda lo stesso artista: &#171;l&#8217;Informale non mi &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/35433/arte/mac-lissonein-ricordo-di-agostino-bonalumi-1-ottobre-1-dicembre-2013%e2%80%8f.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">MAC LISSONE&#124;IN RICORDO DI AGOSTINO BONALUMI &#124;1 OTTOBRE &#8211; 1 DICEMBRE 2013‏</span></a></p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<div class="Section1">
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Arial">Nato il 10 luglio <st1:metricconverter productid="1935 a" w:st="on">1935 a</st1:metricconverter> Vimercate, Agostino Bonalumi era cresciuto a Sulbiate ma aveva scelto di vivere e lavorare a Desio. Ancora adolescente scopre la sua vocazione pittorica, riuscendo a coniugare logica ed estetica in base a una coscienza tecnica che si opponeva all&rsquo;eccesso psico-emotivo dell&rsquo;Informale. Come ricorda lo stesso artista: &laquo;l&rsquo;Informale non mi appagava, mi sembrava pi&ugrave; ginnastica pittorica [&hellip;], non mi piaceva, era troppo lasciato all&rsquo;istinto, non si partiva da un progetto&raquo;. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Arial">Pur rivendicando d&rsquo;essere un autodidatta, gli studi di disegno tecnico e meccanico avevano influito sulla sua ricerca extra-pittorica, soprattutto dal punto di vista formale e progettuale. Restio all&rsquo;espressivit&agrave; sog-gettiva, Bonalumi aveva perseguito quella che &egrave; stata definita di volta in volta <i>Nuova tendenza </i>o<i> Pittura oggettuale</i>. Rinunciando alla figurazione a favore della significazione, l&rsquo;artista venne cooptato nel Gruppo Zero che Lucio Fontana aveva tenuto a battesimo nel suo studio milanese. Bonalumi ap-parteneva infatti alla <i>Nuova concezione della pittura</i> vaticinata da Udo Kultermann, che di lui aveva scritto nel 1965, spiegando che &laquo;il carattere di quest&rsquo;arte &egrave; severo, l&rsquo;estrin-secarsi generalmente simmetrico dei mezzi pittorici nel flusso costantemente cangiante di luce fluida esprime a un tempo permanenza e cambiamento. La costrizione rituale del colore, l&rsquo;ordine mobile di una netta legalit&agrave; e la radicale semplificazione avvicinano tali quadri ai segni magici. Come in questi ultimi, l&rsquo;effetto artistico nasce dalla tensione tra un&rsquo;estrema certezza e possibilit&agrave; di variazioni che si estendono all&rsquo;infinito&raquo;. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Arial">Le sperimentazioni e le ricerche votate all&rsquo;azzeramento dell&rsquo;arte sanciscono il suo sodalizio con Manzoni e Castellani, datato al 1958, che nel volgere di qualche anno li porta a un rapporto di costante frequentazione e li vede co-fondatori di Azimut, spazio espositivo che era stato catalizzatore e promotore delle ricerche pi&ugrave; innovative dell&rsquo;epoca. Attorno ad Azimut si raccolse un gruppo di artisti che sviluppavano l&rsquo;estetica del monocromo, esperienza di primaria importanza nella storia delle ricerche ottico-dinamiche che in quegli anni stavano emergendo a livello internazionale. Nel 1961 &egrave; particolarmente significativa la presenza di Bonalumi al XII Premio Lissone nella sezione Informativo-Sperimentale dedicata agli &ldquo;artisti dell&rsquo;ultima generazione operanti in gruppi o isolata-mente&rdquo;; tra i partecipanti figurano gli esponenti del Gruppo Enne di Padova, del Gruppo T di Milano e dell&rsquo;estemporaneo Gruppo Milano 61 che annoverava Castellani, Dadamaino, Manzoni e lo stesso Bonalumi. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Arial">A rimarcare l&rsquo;importanza di queste <i>tendenze avanzate</i> ci aveva pensato Giulio Carlo Argan &ndash; che nell&rsquo;introduzione del catalogo criticava aspramente gli indirizzi pi&ugrave; conservativi dell&rsquo;arte &ndash; adducendo al fatto che &laquo;la critica deve essere pi&ugrave; che mai attenta e rigorosa. In tutti i campi dell&rsquo;attivit&agrave; umana &egrave; in atto una profonda trasformazione dei modi di com-portamento nella determinazione dei valori; abbiamo fondato motivo di ritenere che questa trasformazione della struttura e delle tecniche operative della societ&agrave; possa mettere in pericolo l&rsquo;esistenza stessa dell&rsquo;arte. Soltanto una trasformazione altret-tanto profonda, anche se non necessaria-mente conforme, delle strutture e delle tecniche dell&rsquo;arte pu&ograve; assicurare la presenza e la funzione di un&rsquo;attivit&agrave; estetica nel quadro delle attivit&agrave; della societ&agrave; attuale e di quella dell&rsquo;immediato avvenire. Il compito dell&rsquo;arte contemporanea non &egrave; di conservare a tutti i costi i valori impropriamente detti &ldquo;umanistici&rdquo; in una societ&agrave; che diventa sempre pi&ugrave; tecnicistica, ma di determinare quella che sar&agrave;, nella figura storica della cultura moderna, il posto e la funzione dell&rsquo;attivit&agrave; estetica&raquo;. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Arial">Bonalumi &egrave; stato protagonista di questa radicale e virtuosa trasformazione in cui la vocazione tecnologica si sposava con una perizia artigianale, tipicamente italiana (rigore e precisione sono aggettivi che ancor oggi si attagliano all&rsquo;opera dell&rsquo;artista).</span></p>
</div>
<div class="Section3">
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Arial">Elio Talarico, vicesindaco e assessore alla cultura di Lissone, lo ricorda come &laquo;artista orgoglioso della sua Brianza. Figura cardine dell&rsquo;arte del secolo scorso, presente nelle principali rassegne di rilievo nazionale e internazionale. Scomparso lo scorso 18 settembre, con lui se ne va un pezzo di storia, un capitolo fondamentale del nostro patrimonio culturale che affonda le sue radici nella tradizione della pittura lombarda. Questo piccolo omaggio a Agostino Bonalumi &egrave; un sentito quanto doveroso riconoscimento alla sua ricerca artistica, con la speranza che in futuro si possa ospitare una mostra pi&ugrave; ampia ed esaustiva negli spazi del nostro Museo, cos&igrave; come si era auspicato il nostro direttore all&rsquo;inizio del suo mandato. La citt&agrave; di Lissone intende quindi ricordarlo per il suo impegno etico, la capacit&agrave; di innovare la pittura, dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri, spingendosi sempre pi&ugrave; al limite del visibile e al di fuori delle convenzioni&raquo;.&nbsp;&nbsp; <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Arial">Il tributo che il MAC di Lissone dedica a Bonalumi si compone di due opere che appartengono alle collezioni permanenti del museo: <i>Bianco</i> del 1976 (smalto su tela estroflessa, 100&#215;100 cm) e <i>Bianco</i> del 1977 (acrilico su tela estroflessa, 140&#215;140 cm &ndash; Comodato Collezione Walter Fontana). Com&rsquo;era consuetudine per l&rsquo;artista, i quadri sono denominati in base al loro colore, elemento fondante-fondamentale dell&rsquo;opera; a dispetto di molti suoi compagni di strada, Bonalumi articolava la superficie con una sensualit&agrave; cromatica, uniforme, compatta, solida, che diventava un tutt&rsquo;uno con lo spazio e la luce. Alla stregua di un <i>libro bianco</i>, questi due dipinti intendono espli-citare il costante e coerente progetto dell&rsquo;artista, finanche nel suo divenire e mutare attraverso i decenni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Arial">Entrambe le opere sono la testimonianza dello sforzo di pensare e praticare la pittura (in modo razionale ma non meramente concettuale). L&rsquo;analisi morfologica del campo pittorico si avvera nelle estroflessioni e introflessioni della tela che tende a una spa-zialit&agrave; dietro/dentro l&rsquo;opera stessa. Il movi-mento coincide infatti con la volont&agrave; di modulare lo spazio, assecondando i rapporti tra pieni e vuoti, tra i valori pittorici e l&rsquo;oggettivazione formale. Non si dimentichi infatti che l&rsquo;etimologia della parola &ldquo;oggetto&rdquo; &egrave; da ricollegare al termine <i>Ob iacio</i>, che significa &ldquo;gettare, lanciare in avanti&rdquo;; cos&igrave; le tele centinate dell&rsquo;artista, le quali sotto-pongono la superficie a una sollecitazione che sembra premere, spingere e resistere di continuo alla sua tensione interna. Questo aggetto-affioramento &egrave; tipico dell&rsquo;arte italiana, in specie di Bonalumi, che grazie alle estro-flessioni ha aperto la via a un nuovo modo di concepire la pittura. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:11.0pt;
font-family:Arial">Il piccolo tributo &egrave; accompagnato da alcune pagine del settimanale Il Cittadino, a firma di Massimiliano Rossin, che in tempi recenti ha pubblicato una lunga intervista al maestro vimercatese (sabato 20 luglio) seguita da un articolo commemorativo (sabato 21 settembre), testimonianze che sanciscono il profondo legame che l&rsquo;artista aveva con il territorio. Sulla facciata del museo sar&agrave; invece riportata la poesia <i>Nascere</i>, scritta dallo stesso artista, che recita: &laquo;&hellip;impossibile dire essere nati/ quando ancora/ &egrave; nascita/ &hellip;il giorno che me ne andr&ograve;/ senza bagaglio/ che volger&ograve; le spalle/ che non risponder&ograve; al saluto/ sciogliendomi dal tempo/ la parola del silenzio/ dir&agrave; che sono nato&raquo;. Un estremo saluto che &ndash; parafrasando questi stessi versi &ndash; non vuole coincidere con una fine bens&igrave; con l&rsquo;inizio di una <i>immortale posterit&agrave;</i>.<o:p></o:p></span></p>
</div>
<div style="line-height: 21px; color: rgb(68, 68, 68); font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 15px;"><font face="Arial" style="line-height: normal; font-size: 12px;"><b style="line-height: 19px; color: rgb(127, 127, 127); font-size: 14px;">Museo d&rsquo;Arte Contemporanea&nbsp;&nbsp;</b><span style="line-height: 19px; color: rgb(127, 127, 127); font-size: 14px;">&nbsp;</span></font></div>
<p><span style="line-height: 17px; color: rgb(127, 127, 127); font-family: Arial;">Viale Padania 6 (fronte stazione FS), 20851 Lissone, MB</span><span style="line-height: 17px; font-family: Arial; color: rgb(127, 127, 127);">e-mail<span class="ecxapple-converted-space">&nbsp;</span><a href="mailto:museo@comune.lissone.mb.it" style="color: rgb(0, 104, 207); cursor: pointer;">museo@comune.lissone.mb.it</a></span><span style="line-height: 17px; font-family: Arial; color: rgb(127, 127, 127);">tel. 039 2145174; sito web<span class="ecxapple-converted-space">&nbsp;</span><a class="c_nobdr t_prs" href="http://www.museolissone.it/" style="color: rgb(0, 104, 207); cursor: pointer; outline: none;" target="_blank">www.museolissone.it</a></span><span style="line-height: 17px; font-family: Arial; color: rgb(127, 127, 127);"><b>Orari</b>: marted&igrave;, mercoled&igrave; e venerd&igrave; 15-19; gioved&igrave; 15-23</span><span style="line-height: 17px; font-family: Arial; color: rgb(127, 127, 127);">sabato e domenica 10-12 / 15-19; luned&igrave; chiuso. INGRESSO LIBERO</span></p>
<p>The post <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/35433/arte/mac-lissonein-ricordo-di-agostino-bonalumi-1-ottobre-1-dicembre-2013%e2%80%8f.html">MAC LISSONE|IN RICORDO DI AGOSTINO BONALUMI |1 OTTOBRE &#8211; 1 DICEMBRE 2013‏</a> appeared first on <a href="http://www.gdapress.it/it">GDA Press</a>.</p>
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