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	<title>micieli Archives - GDA Press</title>
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		<title>Giovanna Strada. Una lettura dello spazio nella pittura</title>
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		<dc:creator><![CDATA[GDA]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 08 Feb 2010 15:01:27 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Architettura]]></category>
		<category><![CDATA[Design]]></category>
		<category><![CDATA[micieli]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Il lavoro di Giovanna Strada, coerente e preciso, nel processo di semplificazione delle forme, ma nello stesso tempo aperto alla variet&#224; delle soluzioni possibili, nasce da una forte radice strutturale, riconoscibile nel ricorso alla tradizione delle diverse forme di astrazione geometrica che dagli anni Dieci-Venti del Novecento si sono avvicendate sulla scena dell&#8217;arte. Pi&#249; che &#8230; <a href="http://www.gdapress.it/it/index.php/3415/architettura/giovanna-strada-una-lettura-dello-spazio-nella-pittura.html" class="more-link">Read more <span class="screen-reader-text">Giovanna Strada. Una lettura dello spazio nella pittura</span></a></p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><font>Il lavoro di Giovanna Strada, coerente e preciso, nel processo di semplificazione delle forme, ma nello stesso tempo aperto alla variet&agrave; delle soluzioni possibili, nasce da una forte radice strutturale, riconoscibile nel ricorso alla tradizione delle diverse forme di astrazione geometrica che dagli anni Dieci-Venti del Novecento si sono avvicendate sulla scena dell&rsquo;arte. <img fetchpriority="high" decoding="async" src="http://www.gdapress.it/public/it/thumb-6INTE~1_copia%5B1%5D.jpg" border="0" width="480" height="157" /></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><a href="javascript:;"><font color="#0066cc"></font></a></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><font></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><font></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><font>Pi&ugrave; che rinvenire un rapporto diretto con gli esempi originari di un linguaggio che ha conosciuto e conosce prospettive pi&ugrave; ampie di quanto possa a prima vista apparire, va individuato per&ograve; un confronto con modalit&agrave; compositive aggiornate sulle esperienze degli anni Sessanta-Settanta, quando la misura e la forma dello spazio tradotto in pittura si &egrave; allargato ad accogliere l&rsquo;ambiente e la dimensione delle proiezioni architettoniche nelle diverse direzioni dello sguardo. Caratterizza il suo procedimento negli ultimi anni la riduzione dei toni all&rsquo;opposizione binaria del bianco e del nero, estremi di una gamma che avvolge e coinvolge lo spazio. Come nel linguaggio informatico, che scaturisce dalla combinazione binaria per aprirsi all&rsquo;universale, cos&igrave; le polarit&agrave; del bianco e nero, e la definizione del modulo del quadrato, destinato ad allargarsi a rettangolo e quindi ad assumere una mobilit&agrave; infinita, sono gli elementi base di un modo di inventare forme per appropriarsi dello spazio che alla superficie pittorica scorre accanto e, in qualche caso, fin dentro i suoi limiti. Le sue composizioni, che definisce come &ldquo;scansioni&rdquo;, &ldquo;strutture&rdquo; e, soprattutto, &ldquo;interazioni&rdquo;, si svolgono sulle pareti come percorsi orizzontali e verticali che non sono mai forme chiuse, ma sempre aperte, con pause e ritmi che non sono mai ripetitivi. Per questo lei stessa accenna alla possibile analogia musicale, come si pu&ograve; riconoscere ogni qualvolta un lavoro plastico, strutturandosi su regole compositive date, trascorre visibilmente dalla spazialit&agrave; alla temporalit&agrave; nell&rsquo;introdurre variazioni combinatorie che trovano in una matematica interna e intuitiva la sua ragion d&rsquo;essere. Pi&ugrave; propriamente, forse, data la forte componente spaziale e architettonica, pu&ograve; valere il ricorso a un&rsquo;altra analogia linguistica, vale a dire quella con tutte quelle formulazioni insieme costruttive e decostruttive, strutturali e destrutturanti, sulle quali si fonda un linguaggio modernista non limitato ad una attitudine definitoria e assertiva. Muovendosi sulla parete, proponendo equilibri e squilibri, andando a sondare verticalit&agrave; e profondit&agrave;, ma soprattutto suggerendo movimenti e scarti improvvisi, le sue opere sono una negazione del rigore, riconducendo a un dialogo fra caso e necessit&agrave; che costituisce la prospettiva di maggior validit&agrave;, ancor oggi, per una elaborazione pittorica che si fondi sulle regole essenziali del vocabolario geometrico nella sua enunciazione e nelle sue derivazioni. Giova soprattutto, nel cogliere la direzione possibile del suo lavoro, l&rsquo;ampliamento delle dimensioni dello spazio coinvolto nel suo lavoro e delle combinazioni interne dell&rsquo;immagine, nel momento in cui, in una costruzione apparentemente priva di delimitazioni, le diverse porzioni di bianco e nero si moltiplicano come parti di una serie tendente all&rsquo;infinito.</font></p>
<p> <font>&nbsp;</font> </p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><font>Francesco Tedeschi</font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><font></font></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal">&nbsp;</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal">&nbsp;</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal">Giovanna Strada<br /> Via Chiesa Rossa, 15<br /> 20142 Milano<br /> Tel. +39 0289540491<br /> email: <a href="mailto:g.strada@micielidesign.com"><font color="#0068cf">g.strada@micielidesign.com</font></a></p>
<p> <span style="font-size: 12pt; font-family: &#39;Times New Roman&#39;"><br /> </span></p>
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