{"id":52020,"date":"2015-05-24T18:07:14","date_gmt":"2015-05-24T16:07:14","guid":{"rendered":"http:\/\/www.gdapress.it\/it\/?p=52020"},"modified":"2015-05-24T18:07:14","modified_gmt":"2015-05-24T16:07:14","slug":"dansaekhwa-evento-collaterale-56-biennale-venezia","status":"publish","type":"post","link":"http:\/\/www.gdapress.it\/it\/index.php\/52020\/arte\/dansaekhwa-evento-collaterale-56-biennale-venezia.html","title":{"rendered":"DANSAEKHWA | Evento Collaterale 56. Biennale Venezia"},"content":{"rendered":"<div><a href=\"http:\/\/www.gdapress.it\/it\/..\/public\/it\/2015\/05\/ImageProxy-18.jpg\"><img loading=\"lazy\" decoding=\"async\" class=\"alignnone size-full wp-image-52021\" src=\"http:\/\/www.gdapress.it\/it\/..\/public\/it\/2015\/05\/ImageProxy-18.jpg\" alt=\"ImageProxy (18)\" width=\"241\" height=\"302\" srcset=\"http:\/\/www.gdapress.it\/it\/..\/public\/it\/2015\/05\/ImageProxy-18.jpg 241w, http:\/\/www.gdapress.it\/it\/..\/public\/it\/2015\/05\/ImageProxy-18-239x300.jpg 239w\" sizes=\"(max-width: 241px) 100vw, 241px\" \/><\/a><\/div>\n<div>Curata da<i> <\/i>Yongwoo Lee e organizzata dalla Fondation Boghossian in collaborazione con Kukje Gallery, Seoul e Tina Kim Gallery, New York, <i>Dansaekhwa <\/i>\u00e8 una mostra di rilievo storico. Movimento artistico fondamentale della Corea del dopoguerra, Dansaekhwa \u00e8 per alcuni aspetti accostato alla tradizione occidentale del monocromo e viene alle volte tradotto come \u201cScuola del bianco\u201d. Ognuno degli artisti Dansaekhwa ha una filosofia unica e personale, tuttavia sono molti gli aspetti ricorrenti accomunano le loro opere. Questi includono un forte ideale estetico concentrato sull\u2019unit\u00e0 tra l\u2019artista e la natura, cos\u00ec come una ricerca molto raffinata nell\u2019esecuzione del segno. Molti di questi riferimenti affondano le proprie radici nella filosofia taoista e in quella buddhista. Quest\u2019enfasi per uno stile culturale locale venne politicizzata durante il XX secolo, quando l\u2019identit\u00e0 coreana post-bellica si trovava in una condizione di mutamento radicale: \u00e8 proprio in questi tempi tumultuosi che Dansaekhwa si \u00e8 sviluppato, contribuendo alla formazione della storia dell\u2019arte moderna in Corea. Nonostante sia un movimento specificamente radicato in un contesto culturale coreano, Dansaekhwa presenta delle importanti connessioni formali e concettuali con analoghi movimenti artistici in Giappone e in Occidente, tra cui: Gutai, Mono-ha ed Espressionismo Astratto.<\/div>\n<div><\/div>\n<div>In mostra verranno esposte le opere dei principali maestri che definirono lo sviluppo di Dansaekhwa negli anni Settanta, in modo da delineare le basi concettuali fondamentali per la comprensione di questo movimento artistico. La mostra esplora un gruppo di artisti, oggetto di un rinnovato interesse sia in Corea sia a livello internazionale, il cui lavoro di straordinaria bellezza e solido impegno politico continua ad avere una profonda influenza sull\u2019arte contemporanea. Gli artisti partecipanti sono: Chung Chang-Sup, Chung Sang-Hwa, Ha Chong-Hyun, KIM Whanki, Kwon Young-Woo, Lee Ufan e Park Seo-Bo.<\/div>\n<div><\/div>\n<div>Yongwoo Lee ha organizzato questa mostra per tracciare lo sviluppo di Dansaekhwa. Se da un lato si tratta di un movimento artistico fondamentale che ha avuto influenza durevole, Dansaekhwa continua tuttora ad essere un contesto di riferimento vitale attraverso il lavoro di molti degli artisti che lo fondarono e che continuano la propria produzione artistica. Per questa ragione il curatore ha deciso di focalizzare l\u2019attenzione sull\u2019evoluzione del movimento nel corso di cinque decadi, dal 1960 fino ai giorni nostri. Includendo opere eseguite in periodi differenti, il curatore intende sottolineare come un certo contesto sociale in Corea abbia influenzato lo sviluppo e la ricezione pubblica di Dansaekhwa.<\/div>\n<div><\/div>\n<div>Per evidenziare i molti temi che sono stati associati a Dansaekhwa, tra cui l\u2019enfasi per le composizioni monocromatiche e l\u2019utilizzo innovativo dei materiali, il curatore ha incluso un gruppo di opere dell\u2019artista KIM Whanki, eseguite negli anni Sessanta. Artista meno conosciuto all\u2019estero, questa \u00e8 un\u2019opportunit\u00e0 unica per comprendere il ruolo decisivo che KIM Whanki ha avuto nella scena artistica coreana post-bellica, contribuendo con le proprie opere e idee allo sviluppo di Dansaekhwa.<\/div>\n<div><\/div>\n<div>La mostra si svolger\u00e0 lungo i tre piani di Palazzo Contarini-Polignac, lo splendido edificio cinquecentesco affacciato sul Canal Grande. Yongwoo Lee ha scelto di utilizzare questo edificio per presentare la mostra, impiegandone tutti gli spazi per contestualizzare le diverse fasi del movimento o un artista specifico. Seguendo questo criterio, il piano terra verr\u00e0 dedicato a un lavoro scultoreo completamente nuovo commissionato a Lee Ufan.<\/div>\n<div><\/div>\n<div>La mostra esporr\u00e0 opere storiche, dagli inizi di Dansaekhwa, ai lavori pi\u00f9 recenti. Includendo un\u2019estensione di pratiche di studio artistico che abbracciano svariate decadi, Yongwoo Lee \u00e8 riuscito a delineare le idee in evoluzione e le continue tensioni del Dansaekhwa contemporaneo. In aggiunta, verr\u00e0 mostrata la registrazione di un\u2019importante conferenza su Dansaekhwa tenutasi nel Gennaio 2015, per coinvolgere il pubblico e tracciare una prospettiva storica necessaria rispetto alla nascita del movimento e al dibattito ancora in corso riguardo alla sua influenza. Accompagnata da materiale d\u2019archivio, materiale di ricerca ed <i>ephemera<\/i>, l\u2019esibizione \u00e8 la prima presentazione accademica rigorosa di Dansaekhwa a essere tenuta fuori dalla Corea e sar\u00e0 un passaggio fondamentale nell\u2019affermazione su scala internazionale di questo movimento artistico.<\/div>\n<div><\/div>\n<div>Un catalogo completo verr\u00e0 pubblicato per accompagnare questa mostra storica e includer\u00e0 saggi critici ad opera di importanti studiosi tra cui: Yongwoo Lee, Presidente della International Biennial Association; Alexandra Munroe, Samsung Senior Curator presso il Guggenheim Museum di New York; Melissa Chiu, Direttrice presso lo Smithsonian\u2019s Hirshhorn Museum e Sculpture Garden a Washington, D.C.; Joan Kee, Professore Associato presso la Michigan University, Ann Arbor; Doryun Chong, Curatore presso M+ Museum, Hong Kong e Jeremy Lewison, Ex-Direttore delle collezioni presso Tate.<\/div>\n<div><\/div>\n<div><b>Dr. Lee Yong Woo <\/b>\u00e8 stato professore di Storia dell\u2019arte e Teoria critica presso la Korea University e ha tenuto lezioni presso numerose universit\u00e0 negli Stati Uniti e in Europa. Nel 2004 \u00e8 stato direttore artistico della Gwangju Biennale in occasione del decimo anniversario ed \u00e8 stato Presidente della Gwangju Biennale Foundation dal 2008 al 2014.<\/div>\n<div><\/div>\n<div><b>La Fondazione Boghossian<\/b> \u00e8 un\u2019organizzazione non-profit con sede a Bruxelles, creata nel 1992 da Robert Boghossian e dai figli Jean e Albert. Nel 2006 la fondazione ha acquisito Villa Empain per trasformarla in un centro per le arti e il dialogo interculturale tra Oriente e Occidente. Villa Empain ha aperto le porte al pubblico nel 2010: a partire da questa data ha ospitato importanti mostre d\u2019arte, conferenze, convegni internazionali e altre attivit\u00e0 legate alla propria mission. La fondazione finanzia inoltre progetti di natura sociale, educativa, artistica e ambientale.<\/div>\n<div><b>\u00a0<\/b><\/div>\n<div><b>Palazzo Contarini Polignac: <\/b>Affacciato sul Canal Grande tra il ponte dell\u2019Accademia e Palazzo Barbarigo, Palazzo Contarini Polignac \u00e8 un esempio superlativo di architettura del primo Rinascimento. Progettato dall\u2019architetto Giovanni Buora, la sua meravigliosa facciata in marmo richiama il classicismo toscano. I suoi interni hanno ospitato celebri <i>salons<\/i> artistici durante il XX secolo.<\/div>\n<div>\n<div align=\"left\"><b>Dansaekhwa<\/b><b><\/b><\/div>\n<div align=\"left\"><b>Evento Collaterale della 56. Esposizione Internazionale d\u2019Arte \u2013 la Biennale di Venezia<\/b><\/div>\n<div align=\"left\"><b>\u00a0<\/b><\/div>\n<div align=\"left\"><b>08.05.15 \u201315.08.15<\/b><\/div>\n<div align=\"left\"><b>\u00a0<\/b><\/div>\n<table border=\"0\" cellspacing=\"0\" cellpadding=\"0\">\n<tbody>\n<tr>\n<td width=\"111\" height=\"18\">\n<div>Preview stampa:<\/div>\n<\/td>\n<td width=\"544\" height=\"18\">\n<div>\u00a0 6 – 7 maggio, h. 10 – 18\u00a0\u00a0 |\u00a0 5 maggio solo su appuntamento<\/div>\n<\/td>\n<\/tr>\n<tr>\n<td width=\"111\" height=\"18\">\n<div>Apertura al\u00a0 pubblico:<\/div>\n<\/td>\n<td width=\"544\" height=\"18\">\n<div>\u00a08 maggio – 15 agosto 2015<\/div>\n<\/td>\n<\/tr>\n<tr>\n<td width=\"111\" height=\"36\">\n<div>Location:<\/div>\n<\/td>\n<td width=\"544\" height=\"36\">\n<div>Palazzo Contarini-Polignac 874 Dorsoduro 30123 Venezia (Accademia, Vaporetto n.1 e n.2)<\/div>\n<\/td>\n<\/tr>\n<tr>\n<td width=\"111\" height=\"18\">\n<div>Curatore:<\/div>\n<\/td>\n<td width=\"544\" height=\"18\">\n<div>Yongwoo Lee<\/div>\n<\/td>\n<\/tr>\n<tr>\n<td width=\"111\" height=\"36\">\n<div>Artisti:<\/div>\n<\/td>\n<td width=\"544\" height=\"36\">\n<div>Chung Chang-Sup, Chung Sang-Hwa, Ha Chong-Hyun, KIM Whanki,<\/div>\n<div>Kwon Young-Woo, Lee Ufan and Park Seo-Bo<\/div>\n<\/td>\n<\/tr>\n<tr>\n<td width=\"111\" height=\"18\">\n<div>Organizzato da:<\/div>\n<\/td>\n<td width=\"544\" height=\"18\">\n<div>Fondation Boghossian, Bruxelles<\/div>\n<\/td>\n<\/tr>\n<tr>\n<td width=\"111\" height=\"7\">\n<div>Contatti:<\/div>\n<\/td>\n<td width=\"544\" height=\"7\">\n<div>Alexandra Garcia Waldman <a href=\"mailto:alex@tinakimgallery.com\">alex@tinakimgallery.com<\/a><\/div>\n<div>Maria Elena Fantoni <a href=\"mailto:marlene.fantoni@gmail.com\">marlene.fantoni@gmail.com<\/a><\/div>\n<div>Richieste stampa: Zoe Chun <a href=\"mailto:zoe@kukjegallery.com\">zoe@kukjegallery.com<\/a><\/div>\n<div>PCM Studio di Paola C. Manfredi press@paolamanfredi.com<\/div>\n<\/td>\n<\/tr>\n<tr>\n<td width=\"111\" height=\"7\">\n<div>Website<\/div>\n<\/td>\n<td width=\"544\" height=\"7\">\n<div><a href=\"http:\/\/t.ymlp284.net\/beqaraesujuacaujuanaqyq\/click.php\" target=\"_blank\">www.venice-dansaekhwa.com<\/a><\/div>\n<\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n<div align=\"left\"><b><\/b><b>\u00a0<\/b><\/p>\n<h6 align=\"center\"><b>KIM Whanki (1913-1974)<\/b><\/h6>\n<h6 align=\"center\"><b><i>17-IV-71 #201<\/i><\/b><\/h6>\n<h6 align=\"center\">1971<\/h6>\n<h6 align=\"center\">Olio su cotone<\/h6>\n<h6 align=\"center\">254x202cm<\/h6>\n<h6 align=\"center\">(Dalla serie Where, in What Form, Shall We Meet Again)<\/h6>\n<h6 align=\"center\">\u24d2Whanki Foundation\u2219Whanki Museum<\/h6>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Curata da Yongwoo Lee e organizzata dalla Fondation Boghossian in collaborazione con Kukje Gallery, Seoul e Tina Kim Gallery, New York, Dansaekhwa \u00e8 una mostra di rilievo storico. 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