“La ceroplastica a Genova in età barocca: funzioni e fortuna” Galleria Palazzo Spinola.Genova

Nell’ambito della manifestazione

 

Sortilegi di cera

La cera tra arte e scienza

ciclo di conferenze

 

Martedì 24 gennaio 2012, ore 17.00

 

Secondo incontro

La ceroplastica a Genova in età barocca: funzioni e fortuna

 

a cura di Daniele Sanguineti

 

     L’incontro con Daniele Sanguineti, conservatore della Galleria di Palazzo Reale e attento studioso in particolare di scultura e ritrattistica ligure, permetterà di ricostruire il ruolo avuto da Genova alla fine del Cinquecento quando, per la fornitura di piccole sculture o ritratti in cera destinate a collezioni di mirabilia, vi trovò progressivo impiego la tecnica della ceroplastica. Anche se non arrivò ad essere un centro specialistico in questa tecnica, come invece furono la Sicilia e la Toscana, Napoli o Bologna, Genova ebbe, nel corso del Seicento, significative presenze di ceroplasti, quali Marcantonio Botto e Pietro Maria Gropallo, ospitò forestieri come il milanese Giovanni Stefano Borro, ricercò opere di celebri specialisti come il siciliano Giovan Bernardino Azzolino, artista prediletto da un raffinato collezionista quale fu Marcantonio Doria.

Infine, proprio a Genova, alla fine del secolo, trovò piena affermazione il più straordinario ceroplasta siciliano, Gaetano Giulio Zumbo, che, per la bravura dimostrata nelle sue cere anatomiche, da Genova passò al servizio di Luigi  XIV a Parigi.

     Accanto alla ricostruzione delle presenze nelle collezioni storiche cittadine, Daniele Sanguineti illustrerà quanto la modellazione di figure in cera fosse anche impiegata, in piena età barocca, dai più celebri scultori in marmo e in legno, quali Filippo Parodi e Anton Maria Maragliano, come stadio progettuale per la verifica dell’opera finita e per l’esibizione del modello alla committenza.

 

 

 

     Nell’occasione saranno presentate, e resteranno esposte negli ambienti storici della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola fino al termine della manifestazione Sortilegi di cera (4 marzo 2012), grazie al prestito concesso dal Sovrano Militare Ordine di Malta,

 

Il “Riposo durante la fuga in Egitto”

 e un “San Gerolamo penitente”:

 due quadri in cera degli Spinola restaurati

 

a cura di Angela Acordon e Francesca Olcese

 

     Il patrimonio della famiglia Spinola, analogamente a quanto riscontrabile attraverso gli inventari nelle quadrerie dell’aristocrazia genovese tra Sei e Settecento, comprendeva raffigurazioni religiose in cera racchiuse in cornici-cassetta, come si può dedurre dalla citazione di uno di essi raffigurante il Presepe nell’inventario del 1824 del “palazzo di villeggiatura in Ovada”. Documentano il gusto per queste particolari raffigurazioni le due opere ora restaurate che erano state lasciate dagli ultimi Spinola, i fratelli Paolo e Franco cui si deve nel 1958 la donazione del palazzo ora Galleria Nazionale, nel patrimonio della loro villa a San Michele di Pagana (Rapallo)

     Il restauro, realizzato da Francesca Olcese e diretto da Angela Acordon della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici, oltre al recupero dell’integrità e della cromia originale, ha evidenziato caratteristiche tecniche di estremo interesse per la conoscenza della ceroplastica. Il San Gerolamo nel deserto, opera di ambito cinquecentesco, è realizzato su un supporto di tre strati di cartapesta uniti con gommalacca a creare una base poi totalmente ricoperta dalla realizzazione in cera di cui si è provveduto a ridare aderenza alle parti staccate e ricostruire le perdute.

     Il Riposo durante la fuga in Egitto, databile al secolo successivo, risulta invece costruito su un supporto di legno usato per dipingere con colori a olio il cielo che risulta come lo sfondo della scena realizzata poi su una base di vetro con cera colorata e modellata. Al virtuosismo della realizzazione minuta e dettagliatissima si unisce, come uso della ceroplastica per raggiungere la massima verosimiglianza, l’inserimento di elementi reali come, in questo caso, gli elementi vegetali.

 

Ignoto ceroplasta italiano

Fine del XVI secolo

San Gerolamo

Collezione privata

La tavoletta in cera raffigurante San Gerolamo penitente si iscrive ancora nel tardo secolo XVI e rivela tangenze con la cultura nordica. Si possono fare confronti con il dipinto di Carpenino della Biblioteca Civica della Spezia e con il dipinto di Vincenzo Foppa dell’Accademia Carrara di Bergamo, entrambi ritraenti il Santo in penitenza. L’insistenza sulla resa delle anatomie avvicina l’opera ad una delle funzioni originarie della ceroplastica, molto utilizzata in ambito medico in particolare in area emiliana e fiorentina, per riprodurre parti del corpo umano.

 

Ignoto ceroplasta italiano

Metà del XVII secolo

Riposo durante la fuga in Egitto

Collezione privata

Il quadretto, raffigurante il Riposo durante la Fuga in Egitto, è databile attorno alla metà del secolo XVII e trova attinenze con la pittura emiliana di quel periodo. L’opera potrebbe essere identificabile con il Presepe citato in un inventario risalente al 1824 dei beni provenienti dal Palazzo degli Spinola di Ovada.

Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Piazza di Pellicceria, 1

16123 Genova

 

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