Un respiro profondo, lo sguardo perso nell’orizzonte infinito del mare, il vento che accarezza i capelli facendo respirare libertà, le notti di passione prima della Rinascita di Pasqua, le tappe golose con il carciofo brindisino Igp a Mesagne. E’ questa la Puglia con i suoi luoghi dell’Anima. Dai riti della Settimana Santa di Oria, Francavilla Fontana e Grecìa Salentina alle Tavole di San Giuseppe di Erchie, passando per i percorsi nella natura tra gli alberi di ulivo secolari a Supersano, l’incontro tra il cielo e il mare a Castro (sull’Adriatico) e a Nardò (sullo Jonio) e le distese infinite di carciofi brindisini igp a Mesagne.
Regione Puglia, assessorato al turismo, Gruppo di azione locale di Mesagne, Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, Comuni di Oria, Francavilla Fontana, Erchie, Supersano, Nardò e Castro fanno sistema per presentare alla Bit di Milano 2013 un nuovo pacchetto turistico che va dai riti della Settimana Santa ai percorsi nella natura fino all’eccellenza gastronomica del carciofo brindisino che ha da poco ottenuto il riconoscimento dell’Igp e che viene festeggiato con una festa a tema a Mesagne dal Gruppo di Azione locale Terra dei Messapi.
Ne hanno parlato in conferenza stampa nella sala eventi dello stand Regione Puglia, alla Bit, l’assessore al turismo, cultura e Mediterraneo della Regione Puglia, Silvia Godelli, il dirigente delle Azioni di Marketing di Pugliapromozione, Alfredo De Liguori, il presidente del Gruppo di Azione Locale di Mesagne, Damiano Franco, l’assessore al turismo della Provincia di Lecce, Francesco Pacella, il presidente dell’Unione della Grecìa Salentina, Luigino Sergio, il vicesindaco di Francavilla Fontana Mimmo Bungaro, l’assessore al turismo di Nardò, Maurizio Leuzzi e i consiglieri delegati al turismo di Castro, Pasquale Rizzo e alla cultura di Supersano, Maria Bondanese. Presente il presidente dell’Associazione regionale pugliesi di Milano, Dino Abbascià. Moderatrice Carmen Mancarella, direttore della rivista di turismo e cultura del Salento, Spiagge, che ha progettato questo nuovo itinerario (www.mediterraneantourism.it).
Il pacchetto vede coinvolti, oltre che agli enti pubblici, numerosi partner privati e associazioni culturali: la Compagnia aerea Ryanair, la Bottega d’arte Agostino Branca di Tricase, le Associazioni la Casaccia di Francavilla Fontana e Pro Loco di Oria, le Associazioni degli Operatori turistici di Castro e Vito di Vignacastrisi (www.vignacastrisi.it), il Parco turistico Palmieri di Martignano, le strutture ricettive di Oria: Borgo di Oria resort (www.borgodioria.it), B&B Le Chianche (www.bedlechianche.it); Domus Frumenti (www.domusfrumenti.com), La Tana del lupo (www.latanadel-lupo.com), La Trozzella (latrozzellaoria@gmail.com); Casa Vacanze Spina (www.casavacanzespina.com); Antiche Dimore (www.antichedimoreoria.it), Residence Angelica (www.residenceangelica.it); B&B Messapia (www.salentocasavacanze.com); Villa reale di Francavilla Fontana, le strutture ricettive di Supersano: Masseria Pizzofalcone (www.masseriapizzofalcone.it); Hotel Buongusto (www.hotelbuongusto.com); Bb Supersanosalento (www.bbsupersanosalento.it), i ristoranti di Oria, The Medieval Inn (www.themedievalinn.it), La Torretta e la Vecchia Oria e le aziende di produzione e vendita di prodotti tipici di Supersano, caseificio Super Sano, i panifici Massafra e Dolce Forno e l’oleificio Cesare Vergari (www.agricolavergari.it), dove poter acquistare souvenir golosi per sé o da regalare agli amici.
I RITI DELLA SETTIMANA SANTA INIZIANO A ORIA. Oria anticipa tutti i riti pasquali. Ogni giovedì di marzo e fino a Pasqua la statua di Gesù morto viene portata dalla Chiesa delle Benedettine alla Cattedrale, dove viene celebrata una Messa. Intorno ai confratelli, vestiti di nero, gli abitanti di Oria seguono la processione. I bambini muovono la troccola, uno strumento di legno che emette un rumore particolare. Oria è un’antica città medioevale, prescelta dall’ imperatore Federico II, nel 1225, per attendere lì, nel magnifico castello della città, l’arrivo della sua sposa dall’Oriente, Jolanda di Brienne, che avrebbe poi sposato nel Duomo di Brindisi, il 15 novembre successivo. In attesa che arrivasse la sua consorte (che aveva già sposato per procura, prima che partisse) Federico II si dava con la sua corte a faraoniche feste di addio al celibato e istituì il Torneo dei rioni, che si celebra ancora oggi con più di 800 figuranti il secondo week end di agosto.
Da vedere a Oria è anche il quartiere ebraico, dove visse fino all’800 una prospera comunità e dove nacque Donnolo, un famoso medico al quale è intitolato l’ospedale di Tel Aviv.
FRANCAVILLA FONTANA E I PAPPAMUSCI. Notti di passione durante la Settimana Santa a Francavilla Fontana. Di Giovedì Santo, i Pappamusci, confratelli incappucciati, con passo cadenzato e a due a due, visitano i sepolcri delle numerose chiese che adornano la città, che si è scoperto da poco, essere il centro della Terra d’Otranto. Poi la sera del Venerdì Santo, incappucciati e a piedi scalzi, si caricano sulle spalle lu trau, una croce di legno pesantissima, trascinandola per tutta la Processione e condividendo in questo modo la Passione di Gesù,
Il nome pappamusci deriva, secondo alcuni studiosi, dallo spagnolo e vuol dire andar lento.
In attesa dei riti della Settimana Santa si possono fare tappe golose nella bottega del centro dei coniugi passiante che producono, ancora oggi, con metodo artigianale, il confetto riccio, mandorle avvolte di zucchero.
I RITI NELLA GRECIA SALENTINA. Da Martignano, nel cuore della Grecìa Salentina arriva l’eco dei Canti della Passione, canti intonati nella lingua grika, un dialetto molto simile al greco arrivato nel Salento con i primi coloni grecì nell’Antichità classica e ulteriormente rinverdito dai monaci bizantini, in fuga dall’Oriente, nel XI secolo per le lotte iconoclaste.
Durante la Settimana Santa i contadini giravano per le case dei borghi o andavano nelle masserie per cantare I Canti della Passione, dove si narrava con commozione, la Storia di Gesù. Il canto si concludeva spesso con un dono: una puccia (il tipico pane salentino), un po’ di formaggio e, quando si voleva strafare, qualche uovo.
A Calimera, dove, finanziata dall’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, è molto attiva una scuola di griko per bambini e adulti, il griko viene utilizzato anche per pregare, in attesa della Pasqua.
Ma Calimera è famosa per il Rito della Rinascita. Il Lunedì dell’Angelo infatti, gli abitanti si danno appuntamento davanti alla chiesa di San Vito, fuori paese, tra alberi di ulivo e muretti a secco. Al centro della piccola chiesa si erge una pietra forata, attraverso la quale passano grandi e piccini, ricordando il parto e quindi la rinascita. Attraversare la pietra porta fortuna e fertilità. Si tratta di un rito antichissimo, sicuramente legato al culto di Demetra, la Dea Madre. Con il tempo la chiesa cattolica ha inglobato e cristianizzato il rito pagano. La pietra forata è infatti confitta nel terreno. E intorno ad essa è stata costruita la piccola chiesa di San Vito, protettore degli animali.
LA PIETRA FORATA NEL MEDITERRANEO. Recenti studi, condotti da Silvano Palamà, hanno dimostrato che pietre forate come quelle di Calimera si trovano anche in Grecia e Turchia e sono considerate propiziatorie per la fertilità.
LE TAVOLE DI SAN GIUSEPPE E L’ULTIMA FESTA DEL FUOCO NEL SALENTO A ERCHIE. La Pasqua è preceduta nel Salento dalle Tavole di San Giuseppe. Anche questo rito ci ricorda quanto il Salento sia stato, in passato un incontro di popoli e di culture. Infatti le Tavole sono state introdotte dal popolo albanese, durante il Medioevo. Il 18 e il 19 marzo di ogni anno vengono allestite nelle case dei privati e in piazza le Tavole di San Giuseppe. Ogni paese ha i suoi rituali. A Erchie, il 19 marzo, lungo tutto il corso principale vengono allestite dall’Amministrazione comunale e dalle associazioni di volontariato le Mattre (Tavole) di San Giuseppe. Vi spiccano 13 pietanze strettamente legate alla simbologia cristiana e all’arrivo della Primavera: il pesce fritto, simbolo di Gesù, le ncartiddhate, dolci tipici ricoperti di miele : piccole fasce di pasta fritta e avvolta su se stessa fino a formare una rosellina, che ricorda le fasce di Gesù Bambino, la mattra: pasta fatta in casa, in parte bollita e in parte fritta, condita con i ceci, che ricorda i colori del narciso, e quindi l’arrivo della Primavera, li pampasciuni, cipolline selvatiche dal gusto amarognolo, legati all’arrivo della bella stagione, infine i grandi pani a forma di ruota, con le arance al centro. Impedibili gli uccelli di pane portafortuna: allontanano il maltempo dalle case e dai raccolti. A mezzogiorno il sacerdote benedice le Mattre e tutti prendono un po’ di quel cibo.
La sera precedente, il 18 marzo, viene acceso nella zona 167 un grande falò, alto più di dieci metri e di 16 metri di diametro. Viene costruito dai giovani dell’Associazione amici del falò con i tralci della potatura dell’olivo. E’ l’ultima festa del fuoco del Salento, che segna l’arrivo della Primavera. Le Feste del fuoco infatti iniziano in pieno inverno a Presicce con la focara in onore di Sant’Andrea (29 e 30 novembre), culminano con Focara di Novoli (16 e 17 gennaio) per finire con la Focara di Erchie. Sono feste contadine, profondamente legate alla terra. Nelle città dove prevale la coltura dell’olio, si utilizzano i rami secchi degli ulivi come a Erchie, nelle città del vino come Novoli i tralci della vite.
ERCHIE E IL SANTUARIO DI SANTA LUCIA. Ma Erchie è famosa anche perché il quarto giovedì dopo Pasqua festeggia Santa Lucia, nel cui Santuario vi è una fonte, da cui sgorga acqua, si dice, miracolosa per la guarigione degli occhi. Erchie è peraltro gemellata con Siracusa, legata al culto di Santa Lucia.
ORIA E I SANTI MEDICI. Il quinto giovedì dopo Pasqua Oria festeggia i Santi Medici con una grandiosa processione, dove sfilano ben cinque statue (i Santi Cosimo e Damiano e i loro tre fratelli, Antimo, Leonzio, Eupremio) e il protettore di Oria, San Barsanofio, un Santo eremita, anche Lui venuto dall’Oriente e come molti altri Santi Orientali venerato nel Salento, dove le culture d’Oriente e d’Occidente si incontrano.
MESAGNE E IL CARCIOFO BRINDISINO. Impedibile una tappa golosa a Mesagne, in occasione della Festa del Carciofo, che inizierà il 14 aprile e durerà ben sette giorni con eventi, convegni e sosta nei ristoranti tipici che offrono menu con ricette a base di carciofo in tutte le sue declinazioni. Il progetto di promozione del carciofo brindisino Igp a cura del Gruppo di azione locale Terra dei Messapi di Mesagne punta a valorizzare l’intera economia della zona partendo dalla tipicità. Il territorio del Gal, dove vivono 130mila persone, pari al 30 per cento della popolazione della provincia di Brindisi, è ricco di arte, storia e tradizioni agricole. I turisti potranno visitare importanti siti archeologici come quello di Mesagne dove si leggono le testimonianze dell’antica civiltà messapica, scoprire i percorsi naturalistici tra gli alberi di ulivo secolari e la campagna e sperimentare gli itinerari golosi dal carciofo brindisino Igp al negroamaro, il vitigno autoctono che più di altri identifica e rappresenta il Salento e che grandi aziende e cooperative vitivinicole imbottigliano e promuovono con successo nei mercati internazionali.
Dove dormire
Borgo di Oria resort
Albergo diffuso
Nel cuore del centro storico, cassette con volta a stella, magistralmente restaurate: soluzione suite e camere con bagno autonome;
Tel. 329. 71 45 093
www.borgodioria.it info@borgodioria.it
Suite da 4 posti letto 70,00 € a notte, da
una settimana 350,00 €, alta stagione 450 €
B&B Le Chianche
Contrada Santoro – Oria
Tel. 339 21 00 930; 0831. 84 51 98
info@bedlechianche.it
– B&B Messapia
Via Tito Speri, 6 Oria,
www.salentocasavacanze.com
info@salentocasavacanze.com
Tel. 329 32 43 118; 339 60 96 158
Camera doppia
Residence Angelica
Di recente costruzione, camere dotate di tutti i comfort e arredate con gusto;
Via Pascoli 14/b, Oria
Tel. 0831. 84 98 16
info@residenceangelica.it
Antiche dimore, casa vacanze
In un palazzo storico del ‘900, due comodi appartamenti con angolo cottura, soggiorno e servizi
via Latiano 103 – Oria
Tel. 320. 92 52 087 in bassa stagione
www.antichedimoreoria.it; info@antichedimoreoria.it
Casa vacanza Spina
Un appartamento moderno ben arredato a ridosso delle mura di Oria, camera da letto con ampio bagno, soggiorno e cucina con la possibilità di aprire un divano letto.
Ideale per una famiglia o una comitiva di amici – a partire da
vico Pagano 21 – Oria
tel. 392 58 33 898 –
www.casavacanzespina.com
La Trozzella, casa vacanze
Un palazzetto del ‘500 che si sviluppa su due piani, magistralmente restaurati dal signor Enzo, amante della storia e della pietra. Si trova nel cuore del centro storico.
Via C. Monaco, 28 – Oria
Tel 328. 03 79 795 – 328. 03 79 860 in bassa stagione
La Tana del Lupo, casa vacanze
Nel cuore del centro storico, una casa con volte a botte e a stella, magnificamente restaurata
di Giuseppe Caputi e Pompea Carone
Vico Bainsizza 26 – Oria
Tel. 0831. 81 70 36; 368. 35 96 278;
info@latanadel-lupo.com bassa stagione 50,00, 2 posti compresa la prima colazione in camera;
Domus Frumenti
affittacamere
Nel cuore del centro storico una casetta, magnificamente restaurata. Attraverso una vetrata sul pavimento sono visibili i silos dove si conservava, appunto, il frumento.
via Piemarcello Corrado 9 – Oria
Tel. 338. 28 79 928
mimmocarr@hotmail.it
bassa stagione 50,00 appartamento da 2 posti letto
Casale Sombrino, strada provinciale 362 Supersano-Cutrofiano, 32, Supersano
Tel. 0833 63 12 73; cell. 347. 27 02 176 (Carmenita)
www.sombrino.it; info@sombrino.it
Buongusto Hotel&restaurant, via Nociglia, 38, Supersano; tel. 0836. 63 24 43; 339. 69 43 480;
www.hotelbuongusto.com
info@hotelbuongusto.com
Masseria Pizzofalcone
Contrada Pizzofalcone
Supersano
Tel. 0833. 63 23 63; cell. 339. 28 19 487
info@masseriapizzofalcone.it www.masseriapizzofalcone.it
Dove mangiare
The Medieval Inn
Via Francavilla 55 – Oria
Tel. 349. 37 54 942
da non perdere le orecchiette al castello con scamorza, rucola e salsiccia di mucca podolica e gli straccetti di manzo con pomodorini e radicchio; conto medio 25,00
Ristorante La Torretta
Contrada San Cosimo Oria
Tel. 338. 39 42 817
Famoso per il prezzemolato, pasta ripiena di vongole e gamberetti, ricchi antipasti di mare e di terra. Conto sui 30,00 €
Villa Reale
Azienda agrituristica
Contrada Pallone 1
Tel. 0831. 81 09 03
A Supersano
A Kilometro Zero
Ristorante e Camere
Via Maggiore Galliano 23
Tel. 340. 15 57 104; 333. 96 98 484
www.ristorantekilometrozero.com
a_kilometrozero@libero.it
Dove acquistare prodotti tipici
A Supesano, si possono trovare in centro e nelle masserie o botteghe dove acquistare ottimo pane, olio, vino e latticini:
Dove acquistare buon olio extravergine di oliva a chilometro zero:
Società Agricola Cesare Vergari srl
Via Provinciale Cutrofiano 167
Tel. 0833. 63 13 59
Dove acquistare buon pane, farina e prodotti da forno
Il Dolce Forno di Manuela Paiano
Specialità caserecce
Via Trento 173 Supersano
Tel. 347. 85 48 974;
antonazzoraimondo@libero.it
Panificio biscottificio Mulino Massafra
Forno a legna
Via Puccini 84/A Supersano
Tel. 0833. 63 18 15
Caseificio Super Sano di Alessandro Gualtieri
Mozzarelle, Scamorze, Ricotte speziate, Burrate, Primo sale, formaggi freschi
Via Duca degli Abruzzi 10 – Supersano
Tel 328. 72 10 724
caseificio.supersano@libero.it
Cantina Schola Sarmenti
Cantina ospitale, aperta a visite guidate e degustazioni
Via generale Cantore 36 – Nardò
Tel. 0833. 56 72 47;
calabrese@scholasarmenti.it
I Canti della Passione e la pizzica salentina
Associazione culturale Parco turistico Palmieri
Piazza Palmieri, Martignano
Tel. 0832. 82 18 27; cell. 389. 330. 99. 93
info@parcopalmieri.it