Come orme geometriche

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…L’attuale pittura di Strada si presenta in modularità consuete e nella compattezza di un sistema binario di colori, che potremmo definire di classica presenza o, se volete, di “refrain” bi-cromatico.Senz’altro interessanti e coerentemente compatte, in senso mono-cromatico e/o b-icromatico, le testimonianze concrete di Strada, fondamentalmente, però, attestate su versioni virtuali di un’architettura possibile. Nelle accattivanti disposizioni metriche binarie si percepisce la scansione ritmica, che diventa successione musicale, alternanza segnico-cromatica, spaziatura di criteri bivalenti. La produzione dell’artista intende registrare interessanti ed accattivanti squarci di novità, ma anche il fondamentale senso della realtà, che solo due colori netti ed audaci possono assumere e comunicare per significare. Il segreto è nei toni e nelle stesure del bianco e del nero, insomma. Il bianco può essere neve e il nero può essere carbone, ma il bianco può essere anche latte ed il nero può essere anche ebano.I paesaggi mentali di squillante e sagace visione risultano frazionati segmenti, che inducono a far correre l’occhio in ribaltamenti e salti, non a fermare l’occhio in contrappunti visivi. La mano esperta, tesa e ferma di Strada istruisce una base di multipli, una partita doppia, ricca di riferimenti. Non c’è assillo e né esclusione, ma una ricca lunga e feconda progettualità non vista a colori, ma con i due colori che strutturano un’etica del divenire e motivano interpretazioni serie. Oltre a un b/n d’elite, possiamo accettare una pianificazione programmata con solidità. L’esercizio continuo permette di progredire nell’assunzione di tessiture di prospettive mentali, coltivate o immaginate, e da queste tessiture emergono visuali sospese tra filosofia di sogni e parabole di emozioni.Cromatismi serrati, intervallati da luce bianca ed ombra nera, intendono far vibrare memorie e scattano, così, ritmi in dettagli di sequenze, fantasticamente vitali, che accendono e chiudono il giorno. In fondo, sono illustrate composizioni, sì, astratte, ma con un condensato di umori ed indicano giorno e notte, etica e profondi abissi, vita e morte, giusto e guasto e così via sino a concretizzarsi in uno specchio di dualità, spinto sempre ad inseguirsi e a ribaltarsi. L’immaginazione fertilissima può portarci a seguire la pista combinata con semplici determinazioni bi-cromatiche, e proprio il bianco ed il nero sono e costituiscono tasti del vivere e possono segnare ambientazioni e rendere singolari risultati.I suoi lavori, con stesure segmentate, risucchiano cadenze visive di un iter mentale, che ripercorre note passate, nonché utili riferimenti e dati attuali ed emerge la voglia dell’operatrice di corroborare il sentiero visivo, maturando frazioni e segnalando mete. L’artista tende, inoltre, ad elaborare esatte misure e valide impronte, che possono esprimere, in una sorta di sintesi estrema, rifrazioni e riflessi regolati dal cuore della ragione. Nei lavori si leggono ritmi, variazioni, inflessioni, diversificazioni e dinamicità, mentre in altre, palesemente, si dichiara il richiamo ad una pittura di integrali certezze, cadenzata da accenti vettoriali e da sostanziali, soppesate atmosfere. Ed, entrando con l’occhio nella griglia elaborata e nella pista modulare, si coglie un preciso dettato di plurime combinazioni, pulsanti e variegate.

 Strada mostra, dunque, un notevole interesse per l’essenzialità; l’importante, per l’artista, è che essa venga trasferita, con dosaggi sapienziali, in un continuo sostanziare attese, soglie e limiti. Varchi, respiri ed aperture profilano un tracciato di sentimenti di riappropriazione e tutti i movimenti diventano profonda presa di coscienza, corroborata da meditatissime e raffinatissime sedimentazioni.  In una solidissima e plastica chiave vicina all’astrazione, si muovono i ripartiti e manifesti tracciati geometrici di Strada. MAURIZIO VITIELLO