Fotografia, Robert Capa in Italia

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La Grande Guerra in Italia in mostra allo Spazio Oberdan dal 30 gennaio al 26 aprile 2015

Se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete abbastanza vicino”, questa la frase passata alla storia che meglio sintetizza il concetto di fotografia per uno dei più grandi fotografi del ‘900 Robert Capa. Cittadino statunitense d’adozione ma ungherese di nascita, tra i membri fondatori della Magnum Photos con Henri Cartier-Bresson, William Vandivert e David Saeymour, Capa ci ha regalato con i suoi scatti una documentazione cruda e ineguagliabile dei maggiori conflitti del secolo scorso: dalla Guerra civile spagnola, alla Seconda Guerra Mondiale al seguito delle truppe alleate nello sbarco in Normandia, fino alla Prima Guerra Indocinese del 1954, sfociata poi nella disastrosa campagna Vietnamita americana.

Al grande fotoreporter di guerra è dedicata la mostra “Robert Capa in Italia 1943-1944”, Spazio Oberdan di Milano fino al 26 aprile, con l’esposizione di settantotto immagini riprese in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. L’esposizione nasce grazie alla collaborazione tra il Museo Nazionale di Budapest e la Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia con il patrocinio del Comune di Milano. Curata da Beatrix Langyel e promossa dal Ministero delle Risorse Umane d’Ungheria e dal Consolato Generale di Ungheria, la mostra vuole raccontare i momenti drammatici dello sbarco alleato in Italia attraverso gli occhi del fotografo ungherese, considerato da tutti il padre del fotogiornalismo.

La guerra è per RobertCapa prima di ogni cosa emozione, un’emozione violenta, reale. Come spiega John Steinbeck “Capa sapeva cosa cercare e cosa farne dopo averlo trovato. Sapeva, ad esempio, che non si può ritrarre la guerra, perché è soprattutto un’emozione. Ma lui è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino”. Lontano dalla semplice rappresentazione propagandistica, le foto presenti alla mostra ritraggono un modo fatto di gente comune, piccoli paesi abbandonati devastati dai bombardamenti, giovani soldati impauriti con lo sguardo perso nel vuoto, carnefici e vittime di una follia di cui non capiscono il senso.

Spazio Oberdan-Viale Vittorio Veneto 2, Milano

30 gennaio-26 aprile 2015, Martedi-Domenica ore 10.00-19.30