786 insegne da 36 Paesi, 13 giovani stelle
e il contributo di oltre 90 autori da tutto il mondo
È online dal 14 novembre 2016, all’indirizzo www.guidaidentitagolose.it,
la seconda edizione interamente online (la decima in assoluto)
della Guida ai Ristoranti di Identità Golose
A 12 mesi dal lancio della prima edizione esclusivamente online e gratuita di Identità Golose – guida ai ristoranti d’autore in Italia e nel mondo, il bilancio è più che positivo.
Si tratta della decima edizione in assoluto, le prime 8 “di carta” le ultime 2 esclusivamente on line. Una scelta radicale e vincente che consente oggi di consultare sempre e ovunque su tutti i dispositivi digitali un prodotto fino a due anni fa soggetto ai limiti della carta stampata.
Il vantaggio è evidente non solo in termini di distribuzione (virtualmente infinita) che ha reso immensamente più popolare la guida, ma anche in termini di aggiornamento costante: il nuovo formato consente infatti alla redazione di intervenire in tempo reale per integrare o modificare schede che inevitabilmente, talvolta a poche settimane dalla pubblicazione, possono risultare obsolete.
La piacevolezza e la pulizia grafica della precedente versione cartacea sono rimaste intatte, arricchita dal dialogo con il sito identitagolose.it che consente l’accesso diretto a biografie, ricette, photogallery, tutti contenuti di cui il sito è notoriamente ricco che amplificano e completano il valore editoriale della guida.
Da sempre dedicata a chi desidera sperimentare i migliori ristoranti all’insegna del binomio qualità e innovazione, la GUIDA IDENTITÀ GOLOSE è la bussola ideale per scoprire e cosa c’è di più attuale e convincente nelle cucine d’Italia e del mondo.
L’edizione 2017, al suo debutto (specifica temporale necessaria perché ogni giorno, o quasi, le cifre possono cambiare), presenta 786 ristoranti (erano 694 nel 2016 ): 545 in Italia e 241 nel mondo. Sono 35 i Paesi esteri considerati perché la qualità non ha confini, come il congresso Identità Golose racconta da oltre un decennio.
La Lombardia è la regione italiana col maggior numero di schede: 117 di cui 64 solo a Milano. Emerge la vivacità di Piemonte e Toscana al nord e di Puglia e Sicilia al Sud.
All’estero, recitano la parte del leone città come Barcellona, Londra, New York, Parigi.
Alla base della ricchezza e della autorevolezza della guida, curata da Paolo Marchi ideatore con Claudio Ceroni del congresso Identità Golose, c’è il lavoro redazionale di oltre 90 collaboratori italiani e stranieri fra cui molte importanti firme del giornalismo enogastronomico internazionale.
Come per le precedenti edizioni, gli autori sono andati alla ricerca dei più interessanti nuovo talenti della cucina italiana e internazionale. La guida, fin dalla prima edizione, evidenzia gli chef più promettenti che ancora non hanno compiuto 30 anni.
Una sezione speciale è inoltre dedicata alle Giovani Stelle: si tratta di 13 premi a cuoche e cuochi e professionisti della ristorazione sotto i 40 anni di età: tutte cuoche e cuochi sotto i 40 anni di età, sono: Matteo Baronetto (il miglior chef), Martina Caruso (la migliore chef), Virgilio Martinez (il miglior chef straniero), Claudio Catino (il miglior sous-chef), Andrea Tortora (il miglior chef pasticciere), Diego Rossi (birra in cucina), ristorante Zuma di Roma (la migliore carta dei vini e distillati), Gianni Sinesi (il miglior sommelier), Barbara Manoni (il miglior maître), Metamorfosi di Roy Caceres (il miglior cestino del pane), Floriano e Giovanni Pellegrino (la sorpresa dell’anno), Ryan King (il miglior food writer) e gli Abbruzzino (la famiglia). Online c’è l’albo d’oro dei 105 premi assegnati nelle 9 edizioni precedenti.
L’obiettivo è valorizzare tutti i professionisti della ristorazione: un esercito di persone responsabili ogni giorno della qualità dell’offerta a tavola che la redazione della guida mette da sempre in luce citando ognuno per nome e per cognome nelle note a margine della scheda di ogni ristorante.
Non mancano poi le migliori pizzerie e una menzione speciale ai locali che dedicano particolare attenzione alla carta della birra o a quella dei vini e dei distillati.
Fin dal suo esordio, la guida non assegna voti né punteggi ma segnala tutti i locali che, in base alla filosofia di IDENTITÀ GOLOSE, meritano una sosta. A proposito di luoghi che meritano un viaggio, la guida propone Le Storie di Gola 2017 : i raccanti e gli indirizzi delle città del cuore di cuochi e giornalisti sono 14 e tutte firmate da penne femminili: Milano di Sandra Ciciriello e Viviana Varese, East Lombardy di Annalisa Cavaleri, Lucca di Anna Morelli, Roma di Laura Mantovano, Napoli di Barbara Guerra, Bari di Sonia Gioia, Parigi di Alessandra Pierini, Londra di Luciana Bianchi, Tel Aviv di Fabiana Magrì, Kievdi Marina Mayevska, Chicago di Sarah Grueneberg, San Franciscodi Camilla Baresani, Lima di Sara Porro e Manila di Margarita Forés.
Più ricca che mai, la Identità Golose – guida ai ristoranti d’autore in Italia e nel mondo con i premi alle giovani stelle di Identità Golose è uno strumento da consultare, da leggere e da cui farsi ispirare per il prossimo viaggio alla scoperta del gusto.
Prefazione di Paolo Marchi
DIGITALI E FELICI
E dieci! Decima edizione infatti per la Guida di Identità Golose ai ristoranti d’autore in Italia e nel mondo, la seconda on-line dopo otto uscite cartacee. In tanti ci chiedono se siamo contenti, soddisfatti della scelta fatta alla vigilia di Expo Milano 2015. Eccome se lo siamo. Ci sentiamo come quelli che un secolo fa trasformarono per primi le loro stazioni di posta in garage e pompe di benzina. Cavalli e carrozze non sarebbero spariti in un paio di stagioni, ma era evidente dove fosse il futuro, camminava su quattro ruote e non più su quattro gambe.
E adesso lo stesso. Ci sono invenzioni epocali che comportano delle scelte, meglio pilotarle che subirle. Il cd che uccide il vinile, la foto digitale che sbaraglia quella analogica, il rullino che ormai centinaia di milioni di persone sulla terra non hanno mai usato, le informazioni che viaggiano in tempo reale in internet e annientano giornali e guide che una volta stampati quelli sono, fermi quando il mondo corre.
Non è solo una questione di correggere eventuali refusi, di sistemare il testo scritto per un certo locale finito sotto una diversa insegna, scrivere bene un nome storpiato. E’ molto di più anche a livello di schede. Puoi aggiungerne una e spegnerne due quando è necessario, puoi sistemare il testo in corsa. Una guida in rete non invecchia mai e questo ha cambiato il modo di pensare e di lavorare di tutti noi.
Identità è anche un sito che pubblica a getto continuo. Fino a quando la guida era su carta, c’era come uno scollamento tra le due cose. Procedevano a due velocità, uno era un giornale quotidiano e l’altro un annuario che si occupavano della stessa materia, la ristorazione, ma con tempi e dinamiche completamente differenti. Se quel certo posto chiudeva, mica potevi toglierlo dalla guida, ne scrivevamo nel sito e basta. Adesso sì.
E lavorare è molto più bello e vivo perché non si pensa più al sito in un modo e al vademecum in un altro anche se il primo ha un suo redattore capo, Carlo Passera, e il secondo il suo, Gabriele Zanatta. Una sola redazione, un solo modo di agire che investe due campi confinanti, che interagiscono tra loro. Il nome nuovo, il trasloco di un ristorante o l’apertura di una pizzeria sono oggetto di due interventi in tempo reale. E’ davvero tutta un’altra cosa, un modo di agire al passo dei tempi, più giornalistico e completo. Ci piace terribilmente. Anche perché siamo stati i primi in Italia a compiere il grande salto dalle rotative al virtuale e di certo tra i primissimi nel mondo. La frattura è evidente: le guide tradizionali soffrono terribilmente e chi ha successo in internet sono coloro che sono partiti da zero, direttamente con un sito.
E ci è piaciuto moltissimo anche il 2016 perché segue un 2015 caratterizzato dall’Expo di Milano, da un’annata dominata in tutta Italia da una forte attenzione al cibo in ogni sua forma. Finiti i sei mesi dell’Esposizione Universale si poteva registrare una flessione nell’interesse generale. Invece non è stato così. C’è una maggiore consapevolezza verso il mondo della ristorazione, della sostenibilità e della salute. Addirittura il governo italiano ha siglato a marzo 2016 il Food Act per dare forza al settore e varato la Settimana della Cucina Italiana di qualità nel mondo. Sarà ogni novembre e mira a far sì che facciano sistema tutti coloro che a vario titolo hanno voce nel Pianeta Cibo. Nel mondo combattendo il falso made-in-Italy e nella stessa Italia perché si individuino, affrontino e possibilmente risolvano i problemi lamentati dalla ristorazione tricolore.
E quello che ci lasciamo alle spalle è stato un anno importante anche perché si iniziano a distinguere bene coloro che saranno i protagonisti di domani. Il 2016 non è solo l’anno di Massimo Bottura ma anche di venti-trentenni che iniziano a uscire dai coni d’ombra proiettati dai grandi cinquantenni e ai quale verrà dedicata una giornata alla tredicesima edizione di Identità Milano a inizio marzo 2017. Davanti a loro, un magnifico modenese è stato intanto giustamente incoronato a giugno, con la sua Osteria Francescana a New York, ristorante numero uno al mondo.
Questa affermazione del modenese nella classifica dei World’s 50 Best Restaurants fa bene all’intero comparto dell’agroalimentare italiano, non solo alla ristorazione di alta qualità. Fa bene a pizzerie e trattorie, al vino e al turismo, anche a chi ci governa che solo da poco prende coscienza di cosa voglia dire supportare la cucina per trarne benefici economici e turistici che vanno ben oltre i singoli protagonisti. Si può dissentire dalla formula 50Best ma non irriderla. Se questo giocattolo non valesse nulla, perché i francesi sono furibondi per non averlo mai vinto? Anzi, prima ancora, per non averlo nemmeno creato, loro secolari maestri di marketing, sistema distributivo e guide.
Crescono ottimi pasticcieri da ristorazione e cresce il mondo del gelato di autentica qualità, mentre la pizza contemporanea è già più avanti nel suo percorso. Una certezza: il termine gourmet, legato alla pizza, va pensionato. Se ne sono impadroniti tutti, inevitabilmente pure l’industria e i copiatori che, non sapendo partorire idee originali, imitano. Storia antica. Come Italia dobbiamo avere a cuore la pizza. Può essere il cavallo di Troia per veicolare nel pianeta le nostre eccellenze, quelle da disporre nei piatti e quelle da versare nei bicchieri. Per quanto il prodotto artigianale contemporaneo possa costare più delle offerte da battaglia, mai come un pasto. E poi la pizza ispira simpatia.
Ma questa è la presentazione di una guida e allora il più grande grazie è alle persone senza le quali nulla sarebbe mai stato possibile. A Claudio Ceroni, il mio socio da sempre, perché è una persona con orizzonti che spaziano a 360° e si nutre della mia stessa voglia di andare oltre, di rinnovare e di rinnovarsi. A Cinzia Benzi che cura magistralmente le relazioni commerciali e supporta così ogni nostra ambizione. Alla redazione, a iniziare da Gabriele Zanatta, il mio braccio destro, per abbracciare con lui Giulia Corradetti, il mio angelo custode, e Carlo Passera, che cura il sito di Identità Golose e ha nel cuore anche la guida.
Un grazie anche a chi si è sobbarcato il lavoro più oscuro, come la correzione delle bozze, Silvia Crippa, Chiara Nicolini e Marta Viganò. Grazie anche a Slawka Scarso per le traduzioni e un grazie grande come un arcobaleno a chi, con il passaggio nel web, si è sobbarcato una mole di lavoro inimmaginabile: Manuel Crippa. È suo il progetto grafico e progettuale. Manuel si è confermato di una pazienza infinita, ascoltando tutte le mie domande senza alzare gli occhi al cielo, ma lavorando sodo come tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo nei vari progetti di Identità.
www.guidaidentitagolose.it