Martedì 20 dicembre Golosaria ha messo in tavola un pranzo di Natale alternativo
Da anni diciamo che i menu delle feste sono anacronistici. Da anni denunciamo il disagio di chi deve sorbirsi il rito della quantità ostentata a tavola, che apparteneva ai Natali del Dopoguerra, ma non certo a quelli di una società ipernutrita come quella di oggi. E difatti, a suffragare che qualcosa sta cambiando, è il dato di sempre più frutta e verdura sulle tavole degli italiani, con una spesa complessiva per l’ortofrutta che ha superato quella per la carne, dando avvio a una rivoluzione, dovuta anche – e principalmente – a un netto cambiamento nello stile di vita, sempre più orientato verso cibi genuini, green e stagionali.
Una svolta colta in parte anche dal mondo della ristorazione, che pur con difficoltà sta adeguando la proposta alle nuove scelte dei consumatori, come hanno sottolineato anche Paolo Massobrio e Marco Gatti, che nell’introduzione del “GattiMassobrio, taccuino dei ristoranti d’Italia” (Comunica Edizioni) lamentano l’incapacità di molti locali “di offrire frutta e verdura di stagione o lavorare con qualcosa che non sia la solita misticanza consegnata dal camioncino in busta”, mentre Golosaria sul tema ha voluto lanciare una provocazione: e se anche le Feste fossero di frutta e verdura?
Questo lo spunto con cui ieri, martedì 20 dicembre, negli spazi dello show-room milanese di Arclinea (c.so Monforte, 28) è stata declinata l’idea di utilizzare frutta e ortaggi di filiera lombarda come base per un pranzo di Natale alternativo. Un’intento concretizzatosi con due show cooking che hanno visto protagoniste le mele di Melavì (Ponte in Valtellina – So), le pere mantovane di C.OR.MA. (San Giovanni del Dosso – Mn), lezucche di OP Ortonatura (Settala – Mi), gli ortaggi e il pomodoro di OP Consoli e POA.
Ad accendere i fuochi Pietro Leemann, chef del ristorante Joia – Alta Cucina Naturaledi Milano, con il suo “Be vegetarian, be happy!”: zucca arrostita al miso, cavolino di Bruxelles, porro alla piastra, topinambur, humus di cicerchie e santoreggia, sabbia di legumi e cerfoglio, due rinfrescanti salse in contrasto.
Quindi l’interpretazione della maestra di cucina Giovanna Ruo Berchera, autrice con Paolo Massobrio dei primi due volumi della collana I libri del Golosario (Cairo Editore) “Avanzi d’autore” e “Cucinare i sapori d’Italia”, con una proposta a base di cestini di Grana Padano con insalata di topinambur mele o pere sedano e noci, sorgo con zucca e gorgonzola, lasagne con fonduta leggera di Taleggio, caprino e zucca e, per concludere, torta monferrina con mele, zucca, amaretti e cacao.
Ma l’evento è stato occasione per testare dal vivo i finger dell’orto di Rose by Mary, il nuovo format di cucina naturale lanciato da Maria Marinoni a Milano, e il panettone vegano della pasticceria Corsini di Castel del Piano (Grosseto), accompagnati da una selezione di bollicine dolci, con l’Asti spumante, e secche, con gli spumanti dell’Oltrepò pavese, per un brindisi in vista delle Feste.
Ma l’evento di Milano ha dato anche avvio a una campagna di sensibilizzazione che proseguirà per tutte le feste con post su Facebook, filmati e riflessioni su come portare la frutta e la verdura sulle nostre tavole.
Nella foto in alto da sx il giornalista Paolo Massobrio, la maestra di cucina Giovanna Ruo Berchera, il presidente di AOP Uno Lombardia Ambrogio De Ponti, la nutrizionista Silvia Santinato e lo chef Pietro Leemann
Nelle altre foto i piatti creati e i protagonisti della serata
Pietro Leemann,Paolo Massobrio,Silvia Santinato e Marillina Fortuna
Giovanna Ruo Berchera