LA GRANDE BRERA IN BRAIDENSE

LA GRANDE BRERA
IN BRAIDENSE
La storia della Biblioteca narrata per la prima volta attraverso i suoi fondi, con un carteggio che attinge al suo archivio storico. Una rassegna di 90 documenti per raccontare le donazioni e gli acquisti, che continuano ad arricchire il patrimonio di un’istituzione multidisciplinare.

Dal 12 dicembre 2024 al 15 marzo 2025 la Biblioteca Nazionale Braidense presenta “La Grande Brera in Braidense” un’esposizione che narra la storia della Biblioteca attraverso i suoi fondi, corredando la mostra, per la prima volta, con un ricco carteggio che attinge al suo archivio storico.

Ideata in occasione della rassegna di Palazzo Citterio “La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze” l’esposizione della Braidense darà la possibilità al pubblico di ammirare, tra i 90 documenti esposti nelle bacheche della sala Maria Teresa e dell’atrio, non solo i pregevoli tesori che la Braiden- se conserva ma cogliere la storia di questa istituzione.

Se inizialmente, le acquisizioni erano selezionate con l’intento di ampliare le competenze della biblioteca riflettendo l’ideale enciclopedico di fine Settecento, le donazioni e gli acquisti, che continuano ad arricchire il suo patrimonio, delineano oggi una biblioteca multidisciplinare che guarda al passato, al presente e al futuro.

A cura di Cecilia Angeletti Marina Zetti, con la collaborazione di Marta Milani e Silvia Remigi, la mostra si articola in un percorso cronologico che porterà il visitatore dal periodo della gestazione e della nascita fino ad arrivare ai giorni nostri. I volumi delle raccolte librarie mostrati, raccontano attraverso i fondi costitutivi e quelli delle ultime acquisizioni, alcuni momenti della storia della Braidense. Il visitatore potrà così ammirare il Rescritto imperiale di Maria Teresa d’Austria del 1770, atto di fondazione della Biblioteca, prestato dall’Archivio di Stato di Milano per poi passare al magnifico codice manoscritto del XV secolo del fondo Pertusati, la Geografia di Francesco Berlinghieri appartenuto a Lorenzo de’ Medici. Il fondo Umberto Eco, una delle ultime eccezionali acquisizioni della Braidense, sarà rappresentato dai meravigliosi grandi volumi di Athanasius Kircher (1602-1680) e dallo splendido incunabolo Hypnerotomachia Poliphili, stampata da Aldo Manuzio nel 1499. Il percorso si chiude con l’ultima donazione che costituisce il fondo Baj, il libro d’artista La cravate ne vaut pas une médaille (1972-1973).


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